Ecco, dati alla mano, la lista delle 40 università italiane che consentono di ambire a stipendi più alti
I soldi non fanno la felicità, ok, ma aiutano a raggiungerla; ecco perché quando si tratta di scegliere l’ateneo, oltre a farsi guidare dalle proprie passioni, non è una cattiva idea capire quali università consentono di guadagnare di più. A premiare i laureati spesso è la tipologia del corso di laurea, il piano di studi, le opportunità di esperienze extra-curriculari e, perché no, anche il prestigio dell’università.
Ad aiutare nella ricerca per capire quali sono le lauree e le università da frequentare per guadagnare di più torna puntuale anche quest’anno l’University Report dell’Osservatorio JobPricing.
Laurearsi in un’università pubblica o privata?
In termini di guadagno, dunque, laurearsi in un’università pubblica o privata potrebbe fare la prima differenza di retribuzione. Diversi studi dimostrano infatti che agli studenti di atenei privati sono associati migliori esiti nel mercato del lavoro, sia in termini di occupabilità che di salario. Questo riguarda soprattutto la prima parte della carriera e solo alcuni campi di studio (ad esclusione di tutte quelle aree disciplinari di cui non esiste una controparte privata). Questo vantaggio non dipende tanto dalla qualità dello studio, ma piuttosto da altri fattori come ad esempio la possibilità di classi più piccole dove risulta più agevole partecipare attivamente alle lezioni oppure dalla rete di conoscenze che le università private riescono a trasferire ai propri studenti in termini di lavoro, sostiene l’University Report. Guardando i numeri, in generale, le retribuzioni medie dei laureati nei politecnici sono le più alte (42.719 euro), seguite da quelle dei laureati nelle università private (41.527 euro) e pubbliche (39.211 euro).
Laurearsi al Nord, al Centro o al Sud
Un secondo aspetto è quello della collocazione geografica dell’ateneo. Sembrerebbe infatti che laurearsi al Nord Italia consentirebbe di accedere a stipendi più alti. Ma vediamo perché i dati potrebbero condurre ad una falsa interpretazione. Laurearsi al Nord è associato, in media, ad una retribuzione più alta del 2% in più rispetto che laurearsi al Centro, e al 10% in più che al Sud. Le differenze nella media retributiva per area geografica sono in parte però una questione di tipologia di università: al Nord ci sono più università private che al Sud; per un’altra parte, chi studia al Sud è più probabile che lavori al Sud, dove i salari sono in media più bassi, indipendentemente dal titolo di studio. Alla luce di questo ragionamento, la localizzazione dell’ateneo fine a se stessa, ovvero non associata al parametro della sua natura giuridica, potrebbe dunque essere ininfluente nella ricerca delle università che aprono la strada per guadagnare di più.
Le università italiane dove conviene laurearsi per guadagnare di più
E veniamo adesso ai nomi delle gli atenei che aumentano la probabilità di avere un percorso di carriera più soddisfacente dal punto di vista remunerativo. I primi quattro atenei in classifica dove conseguire una laurea per guadagnare di più sono o privati o situati al Nord Italia, o entrambi: l’Università Commerciale Luigi Bocconi (34,413 euro), il Politecnico di Milano (32,891 euro) la Libera università internazionale degli studi sociali Guido Carli (32,769 euro) e l’Università Cattolica del Sacro Cuore (31,735 euro). Gli ultimi nella lista sono gli atenei di Verona (28,915 euro) e Cagliari (28.706 euro). A seguire la classifica completa contenuto nell’University Report 2022.
La retribuzione annua lorda media ateneo per ateneo
Di seguito la RAL media dei laureati per la classe di età 25-34 per ateneo, anno 2021:
- Università Commerciale Luigi Bocconi (34.413 euro)
- Politecnico di Milano (32.891 euro)
- LUISS Libera università internazionale degli studi sociali Guido Carli (32.769 euro)
- Università Cattolica del Sacro Cuore (31.735 euro)
- Politecnico di Torino (31.671 euro)
- Università degli Studi di Roma Tor Vergata (31.575 euro)
- Università degli Studi di Parma (30.955 euro)
- Università degli Studi dell’Aquila (30.910 euro)
- Università degli Studi di Pavia (30.880 euro)
- Università degli Studi di Pisa (30.745 euro)
- Università degli Studi di Trieste (30.707 euro)
- Università degli Studi di Padova (30.680 euro)
- Università degli Studi di Genova (30.645 euro)
- Università degli Studi di Trento (30.611 euro)
- Università degli Studi di Brescia (30.492 euro)
- Università degli Studi di Napoli Federico II (30.445 euro)
- Università di Roma La Sapienza (30.438 euro)
- Università degli Studi di Siena (30.421 euro)
- Università degli Studi Roma Tre (30.379 euro)
- Università degli Studi di Torino (30.364 euro)
- Università degli Studi di Milano Bicocca (30.349 euro)
- Università degli Studi di Milano (30.291 euro)
- Università degli Studi di Palermo (30.284 euro)
- Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia (30.254 euro)
- Università degli Studi di Bergamo (30.219 euro)
- Università degli Studi di Udine (30.188 euro)
- Politecnico di Bari (30.099 euro)
- Università degli Studi di Firenze (30.025 euro)
- Università degli Studi di Ferrara (29.926 euro)
- Università Politecnica delle Marche (29.869 euro)
- Alma mater studiorum Università di Bologna (29.867 euro)
- Università degli Studi della Calabria (29.789 euro)
- Università degli Studi di Napoli Parthenope (29.695 euro)
- Università degli Studi di Perugia (29.682 euro)
- Università degli Studi di Catania (29.543 euro)
- Università degli Studi di Bari (29.397 euro)
- Università degli Studi di Messina (29.387 euro)
- Università Ca Foscari di Venezia (28.922 euro)
- Università degli Studi di Verona (28.915 euro)
- Università degli Studi di Cagliari (28.706 euro)