Sono i figli della Creator Economy, coloro che applicano creatività, passione e talento alle strategie di digital marketing per dar vita a contenuti di successo
Per la rubrica Identikit professioni, vi presentiamo il Content Creator!
Si sente ripetere sempre più spesso che content is the king, ma cosa dire invece del ruolo del creatore di contenuti, ovvero di colui che pensa e dà forma alla maggior parte di post, video, stories, reel, e foto che oggi circolano online?
Chi sono i Content Creator, i figli della Creator Economy
Ancora una volta, siamo di fronte a una delle professioni figlie dei trend (soprattutto social!) degli ultimi anni e, di conseguenza, a uno dei “mestieri” più difficili da spiegare al boomer-medio che chiede “cosa fai nella vita”? Non c’è niente di più sbagliato – e obsoleto – nel credere che i compiti di un content creator si riducano a scattare una bella foto, mostrare un prodotto o riprodurre un trend di Tik Tok.
Sono i figli della Creator Economy, l’economia che sta consentendo a molte persone – spesso designer, fotografi, film-maker, illustratori, o appassionati di un qualsiasi ambito – di monetizzare i loro contenuti, beni e servizi online facendo leva su creatività, talento, passione e soprattutto originalità. Dallo studio Future of Creativity, realizzato da Adobe, emerge che la Creator Economy ha dato forma a nuove opportunità professionali a tempo pieno o da freelance, in particolare per la GenZ e per i Millennial, sempre più attratti da carriere meno tradizionali. I primi rappresentano infatti il 42% della Creator Economy, mentre i secondi il 14%.
Negli ultimi due anni questa nuova realtà ha visto l’ingresso di oltre 165 milioni di persone, per un totale di 303 milioni di creator “digitali” in tutto il mondo. Una persona su quattro (23%) crea contenuti esprimendosi attraverso la fotografia, la produzione di video, la scrittura creativa o altri mezzi negli spazi online, comprese le piattaforme social e i blog. Ancora, il 48% dei creator è motivato da un obiettivo comune: la libertà di espressione e solo il 26% lo fa per denaro. Gli influencer rappresentano solo il 14% della creator economy a livello globale.
Competenze di un Content Creator
La creatività è una qualità essenziale per la realizzazione di progetti e campagne di successo, ma una strategia per dirsi efficace richiede ulteriori skill più tecniche che il creatore di contenuti deve possedere. Per diventare content creator (e soprattutto per ricoprire questa posizione in un’azienda) servono competenze specifiche che spaziano da un’ottima conoscenza del web marketing e delle strategie di comunicazione alla capacità di saper ideare piani editoriali ad hoc. Bisogna padroneggiare i social media ed essere esperti in scrittura SEO, data analytics e avere una certa dimestichezza con i principali KPI sull’efficacia dei contenuti.
Una delle soft skill indispensabili per un content creator è la capacità di saper sperimentare nuovi modi per creare contenuti engaging e soprattutto adattarli ai trend del momento (e i creatori di contenuti che lavorano su TikTok ne sanno qualcosa). Allo stesso tempo, spirito di adattamento, versatilità e flessibilità sono qualità necessarie per garantire la realizzazione di contenuti originali e coinvolgenti e per saper entrare in empatia con gli utenti che – ricordiamocelo – sono i veri giudici della qualità del lavoro svolto.
Le differenze con gli influencer
Un content creator deve sapersi distinguere dalla massa, adottando un linguaggio proprio –il tone of voice- che lo renda riconoscibile, originale e che diventi un po’ il suo marchio di fabbrica. Questa è una delle principali caratteristiche che lo differenzia dalla figura dell’influencer: mentre un influencer si limita a mostrare un prodotto nelle stories per invogliare i suoi follower ad acquistarlo, un content creator riesce a costruire uno storytelling coerente e inserire un prodotto in modo omogeneo in contenuti originali e creativi.
Formazione di un Content Creator
Non esiste (ancora) un percorso universitario ad hoc mirato alla formazione della figura del content creator, ma sono molte le lauree che possono aiutare ad acquisire le giuste competenze. I corsi di digital marketing, comunicazione, informatica e content creation sono tutte alternative che chi vuole intraprendere questa carriera può valutare.
Retribuzione di un Content Creator
Le stime di Glossador aggiornate al 2022 suggeriscono che lo stipendio medio di un content creator assunto in un’azienda o agenzia di comunicazione ammonta a circa 1.200/ 1.600 euro per le figure junior, e arriva a quota 45mila euro l’anno per una posizione di livello manageriale. Un discorso a parte va fatto per i freelance la cui retribuzione dipende da diversi fattori come il brand e il progetto per cui si lavora, il settore di riferimento, il bacino di follower o la capacità di ideare contenuti che creino engagement e arrivino diritti agli utenti target.
Meta lancia “Creators of Tomorrow”
Creators of Tomorrow è la nuova campagna di Meta che sostiene e dà visibilità ai talenti che, con i loro contenuti digitali, creativi e originali, cavalcano le nuove tendenze culturali e scoprono strade alternative per fare business: dalla costruzione di marketplace digitali agli eventi immersivi con fan da tutto il mondo, fino alle collaborazioni con i brand per promuovere nuove esperienze. Meta affiancherà i talenti emergenti per aiutarli a far crescere il loro pubblico e trasformare le loro passioni in professioni, grazie alle opportunità offerte dalle tecnologie.
Sono stati selezionati 150 nomi di creator provenienti da diversi Paesi nel mondo (al momento Europa, Medio Oriente e Africa, ma l’iniziativa è destinata a raggiungere anche altri Paesi) che si sono distinti per la capacità di realizzare contenuti video e format coinvolgenti e interattivi sulle app di proprietà di Meta. Tra questi, 10 sono italiani.
Chi sono i Creators of Tomorrow italiani
I 10 Creators of Tomorrow italiani rappresentano l’ampio ventaglio di talenti che ogni giorno raccontano le loro storie e promuovono la loro professione. Ecco chi sono e come si dilettano!
- C’è chi viene dal mondo del gaming, come Fjona Cakalli, ideatrice di Games Princess, il primo sito italiano dedicato ai videogiochi gestito esclusivamente da ragazze, e poi di Tech Princess, che racconta la tecnologia con uno sguardo inedito.
- C’è chi si sta affermando nel mondo della moda come Aya Mohamed e Sumaia Saiboub, che raccontano la loro visione e la loro estetica con un fortissimo senso di identità culturale, profondamente radicato nelle loro origini, o come Eugenia Longo, che esprime la propria creatività nel segno della self-acceptance.
- Fanno parte della rosa anche le food creator Cibosupersonico, ideatrici di esperienze culinarie autentiche a base di piatti sani e completamente plant-based e Chiara’s Cakery, che ha fatto della pasticceria la sua missione di vita.
- Dal mondo lifestyle, la creator Macy Fancy ci regala uno sguardo unico sulla black beauty, inseguendo il desiderio di mostrare i mille volti e le tante sfaccettature che ci rendono speciali.
- E, ancora, la campionessa di nuoto paralimpica Arianna Talamona, che ha trasformato la malattia da cui è affetta in un’opportunità, insieme ad artisti come Francesco Spedicato, che utilizza le piattaforme Meta per ispirare, intrattenere, emozionare e divertire quante più persone possibili attraverso i suoi disegni, realizzati con tecniche diverse.
- Infine, Ceppeland, videomaker specializzato in effetti visivi, programmatore e musicista polistrumentista.