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Carriera e lavoro: è l’impegno la vera chiave del successo, personale e professionale



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Esiste un solo fattore che fa la differenza tra chi raggiunge il successo e chi rimane indietro: lo sforzo. «L’impegno è tutto. Qualsiasi cosa tu non sappia fare, con il giusto sforzo, puoi impararla», spiega Arel Moodie, autore di bestseller, speaker riconosciuto dalla Casa Bianca, in un TED Talk rivolto a studentesse e studenti

Pubblicato il 24 mar 2025



Carriera e lavoro

«E se ti dicessi che ti hanno mentito per tutta la vita?» Così inizia il potente discorso di Arel Moodie – autore di bestseller, speaker riconosciuto dalla Casa Bianca e definito dall’ex Presidente Barack Obama come uno dei giovani leader più promettenti del Paese – durante un TED Talk rivolto in particolare alle studentesse e agli studenti. Il punto centrale del suo messaggio è chiaro: il successo negli studi, così come nella carriera e nel lavoro, non dipende esclusivamente dall’intelligenza, dal talento innato o dalla fortuna, ma dall’impegno.

«Fin da bambini, ci viene detto che essere “intelligenti” o “dotati” sia la chiave per raggiungere grandi risultati. “Wow, hai finito il compito in fretta! Sei davvero intelligente”, è il tipo di frase che molti di noi hanno sentito a scuola. Ma qual è il messaggio nascosto dietro queste parole? Che se impieghi più tempo a capire qualcosa, allora non sei intelligente. E questo crea un enorme problema: ci fa credere che il successo sia riservato solo a chi nasce con un dono speciale».

The Secret to Student Success | Arel Moodie | TEDxYouth@ClintonSquare

Carriera e lavoro: intelligenza e talento? Non bastano

Moodie, in un certo senso, ribalta il paradigma comune con una semplice domanda: “Quanti di voi conoscono persone intelligenti che non stanno facendo nulla di straordinario con la loro intelligenza?” Tutti alzano la mano. Stessa cosa per il talento: quante persone di talento finiscono per non realizzarsi mai? Troppe.

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La verità è che intelligenza e talento, da soli, non sono garanzia di successo. Lo dimostrano numerosi studi nel campo della psicologia cognitiva e dell’apprendimento. La professoressa Carol Dweck, nel suo libro Mindset, introduce il concetto di “mentalità di crescita” (growth mindset) contrapposto alla “mentalità fissa” (fixed mindset). Chi ha una mentalità fissa crede che le proprie capacità siano innate e immutabili, mentre chi ha una mentalità di crescita sa che può migliorare attraverso l’impegno costante. E la ricerca dimostra che questa seconda visione porta a migliori risultati nel lungo periodo.

Il potere dell’impegno

Secondo Moodie, esiste un solo fattore che fa la differenza tra chi raggiunge il successo e chi rimane indietro: lo sforzo. «L’impegno è tutto. Qualsiasi cosa tu non sappia fare, con il giusto sforzo, puoi impararla», afferma. Lui stesso ne è la prova vivente. Cresciuto nei quartieri difficili di Brooklyn, Moodie si sentiva incapace e senza futuro. «Non ero bravo in scienze, non ero bravo in matematica. Pensavo che non sarei mai riuscito a diplomarmi».

La svolta arriva grazie a un consiglio di suo padre: affrontiamo i problemi per diventare la persona che siamo destinati a essere. Invece di considerare le difficoltà come un ostacolo insormontabile, Moodie inizia a vederle come un’opportunità per crescere. Con impegno, riesce a superare il temuto esame di chimica, diplomarsi e persino laurearsi con riconoscimenti accademici, nonostante le difficoltà iniziali.

Il successo si costruisce

Ma come si traduce questo principio nel mondo del lavoro e nei percorsi di carriera? Spesso le ragazze e i ragazzi credono che servano doti speciali per emergere in un mercato sempre più competitivo. La realtà è un’altra: ciò che distingue chi ce la fa da chi fallisce è la capacità di mettersi in gioco, imparare e adattarsi.

Un esempio concreto è rappresentato dal mondo delle startup. Secondo una ricerca della Harvard Business School, il 75% delle nuove imprese fallisce entro i primi tre anni. Ma coloro che perseverano, che analizzano gli errori e migliorano costantemente le loro strategie, hanno molte più probabilità di successo.

Come applicare il metodo di Moodie nella carriera e nel lavoro

  • Accettare il fallimento come parte del processo. L’errore più grande che si possa fare è fermarsi dopo un insuccesso. Ogni errore è un’opportunità di apprendimento. Thomas Edison diceva: “L’opportunità viene persa dalla maggior parte delle persone perché è vestita con una tuta da lavoro e assomiglia al duro lavoro”.
  • Non aver paura di chiedere aiuto. Moodie racconta che all’università si sedeva sempre con gli studenti più bravi, faceva domande e cercava di imparare da loro. Fare lo stesso nel mondo del lavoro è fondamentale: confrontarsi con colleghi esperti accelera il processo di apprendimento.
  • Sfruttare ogni opportunità per crescere. Non esistono esperienze inutili. Ogni progetto, anche il più banale, può insegnare qualcosa. Adottare questa mentalità renderà più resilienti e pronti a cogliere occasioni che altri potrebbero ignorare.

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