Partiamo con calma. Quanti di voi hanno sentito parlare delle Junior Enterprise? Nonostante sia un fenomeno in piena espansione, quella delle Junior Enterprise è una realtà che non tutti conoscono. Al contrario, invece, è noto a tutti quanto abissale sia la differenza tra il mondo del lavoro e la quotidianità universitaria.
Ecco, le Junior Enterprise si posizionano esattamente nel mezzo di questi due mondi, così diversi ma così necessariamente connessi. Sono vere e proprie fucine di talenti nate con lo scopo di colmare il gap formativo tra la preparazione teorica e la pratica del mondo del lavoro.
L’obiettivo è mettere la freschezza delle idee degli studenti più intraprendenti al servizio delle aziende, creando collaborazioni in grado di garantire benefici a tutti i soggetti coinvolti. Infatti, da un lato gli studenti acquisiscono nuove competenze, imparando a gestire progetti anche molto complessi, sfruttando i concetti teorici appresi durante gli studi; dall’altro, le aziende ottengono consulenze di qualità a un prezzo molto competitivo; questo perché tutte le Junior Enterprise sono delle associazioni no-profit, nelle quali i consulenti junior operano con lo status di associati e per questo non vengono retribuiti, se non con un immenso compenso in termini di formazione.
Ma quali sono questi servizi offerti dalle JE? La risposta completa sarebbe interminabile. Infatti, a seconda degli studenti che ne fanno parte, ogni Junior struttura un proprio pacchetto di servizi che può spaziare dalla consulenza ingegneristica a quella legale, dalla definizione di strategie di marketing e comunicazione alla creazione di prodotti di design quali loghi, nuovi siti e così via…
Le Junior Enterprise italiane non sono sistemi isolati, fanno tutti parte di JADE Italia, un’organizzazione che si occupa del coordinamento e della promozione del concetto di JE presso terze parti. Semestralmente, JADE organizza dei meeting riservati ai soli junior entrepreneur ai quali partecipano ospiti d’eccellenza del mondo professionale per condividere le loro esperienze e per portare nuovi spunti di crescita. Attualmente, il team alla guida di JADE si sta occupando, tra le altre cose, di assicurare un riconoscimento giuridico alle junior enterprise intermediando con la segreteria tecnica del ministero dell’Istruzione.
Riassumendo, i principali motivi per entrare a far parte di una Junior Enterprise sono due:
- Il primo è banalmente quello di arricchire il proprio curriculum con un’esperienza lavorativa che difficilmente si ha modo di fare durante il proprio percorso di studi;
- Il secondo è più sottile e riguarda l’acquisizione di tutta una serie di soft skills che difficilmente si imparano tra i banchi universitari. Faccio riferimento, per citare qualche esempio, a capacità come il public speaking e il project management. Abilità che si possono acquisire esclusivamente con una pratica sul campo. Rapportarsi con i clienti, trovarsi a gestire diversi progetti in contemporanea riuscendo a rispettare le scadenze concordate e imparare a lavorare in team sono tutte caratteristiche che vi renderanno più competitivi nel momento in cui vi troverete ad affrontare un colloquio.
Contributor: Carlo Valtorta
Carlo Valtorta è di Monza e studia Ingegneria gestionale al Politecnico di Milano, dove è anche il responsabile commerciale di Jemp, la Junior Enterprise dell’istituto. Prima di iscriversi all’Università, ha vissuto per un anno in Australia in tre città diverse, Melbourne, Perth e Sydney, dove ha fatto le sue prime esperienze di lavoro, pagandosi un ulteriore viaggio di un mese attraverso 5 Paesi dell’Asia. La sua massima è “Credo che la strada che porta al successo sia costellata di errori, per questo non ho paura di commetterne”.
– Carlo ha partecipato alla nostra gara “Diventa giornalista 2.0” e il suo articolo è stato selezionato per la pubblicazione.