Spid è il Sistema Pubblico per l’Identità Digitale promosso dall’AgID (agenzia governativa), lanciato lo scorso 15 maggio 2016, che permette idealmente a cittadini e imprese di accedere con un unico login a tutti i servizi online di pubbliche amministrazioni e imprese aderenti. Essa nasce per semplificare l’utilizzo dei servizi online, spingerne la diffusione, andare incontro a una piena cittadinanza digitale, con tecnologie sicure. Anche le Università dovranno adeguarsi alla Spid, ma finora solo tre Università hanno già cominciato a utilizzare il sistema per identificare i propri utenti.
In sostanza, attraverso la creazione di un profilo Spid ogni persona fisica o giuridica avrà un’identità digitale, unica e sicura, che le permetterà di accedere con le stesse credenziali a tutti i servizi online delle pubbliche amministrazioni italiane e degli operatori privati che vorranno aderirvi. Fino a questo momento anche per le amministrazioni pubbliche l’adesione allo Spid è stata facoltativa, ma entro settembre 2017 dovrebbe diventare obbligatoria.
Nel video seguente si spiega la Spid e come ottenerla, è un servizio al momento gratuito.
- Puoi trovare molte informazioni sul sito ufficiale.
Quali Università italiane hanno già aderito a Spid
Le Università sono organizzazioni complesse da gestire e offrono molti servizi agli studenti che sono basati su piattaforme digitali: il gestionale studenti, la posta, il wifi, il catalogo delle biblioteche, gli accessi al materiale di ricerca ed ai sistemi per pubblicare paper, e via così. È fondamentale quindi che l’identità di ogni utente sia verificata in modo sicuro, e che l’utente possa accedere ai servizi che gli sono dedicati nella maniera più semplice possibile. Ecco perchè è molto importante.
Apripista tra gli atenei italiani sono La Sapienza di Roma, Università di Torino e il Politecnico di Milano.
All’Università La Sapienza, che è stato il primo ateneo a introdurre la Spid ufficialmente lo scorso 15 giugno, il rettore Eugenio Gaudio e (l’allora ministra Marianna Madia) avevano inviato agli studenti una lettera per segnalare l’importanza della Spid, in cui si diceva tra l’altro “Con Spid, che è il primo passo concreto verso la cittadinanza digitale, si avvia un processo di cambiamento nel rapporto tra i cittadini e l’amministrazione che consentirà alle persone di interagire con libertà, direttamente dal proprio smartphone o dal proprio tablet, per ottenere i servizi, le informazioni e adempiere ai propri obblighi verso l’amministrazione. In particolare la diffusione di Spid tra le ragazze e i ragazzi, vero motore della società italiana dei prossimi anni, consentirà un miglioramento della qualità della vita.
È per questo che la comunità universitaria è centrale in tale percorso che richiede il coinvolgimento di tutti.”
In questa Università, per esempio, con Spid si accede a Infostud, il portale che gestisce la carriera didattica (immatricolazioni, bollettini, prenotazioni esami, certificati). Anche dottorandi, specializzandi e laureati in possesso di Spid potranno accedere ai servizi online dell’ateneo.
L’adesione di altre Università è solo una questione di tempo: servono proprio dei tempi tecnici per adeguare le piattaforme informatiche già in uso e renderle funzionali alla Spid. L’Università di Torino si è in questo senso distinta: come si legge in questo articolo, ha adottato una particolare soluzione informatica (un gateway) per collegare molto facilmente il sistema gestionale già utilizzato dall’università al sistema Spid. Tutti i suoi utenti, oltre 70.000 utenti, di cui circa 67.000 studenti e circa 4.000 tra personale docente e tecnico amministrativo, possono dallo scorso luglio accedere a tutti i servizi dell’università tramite SPID.
Anche il Politecnico di Milano è tra i pionieri nell’uso della Spid, a partire dal nuovo anno accademico (2016-2017), oltre 150.000 persone tra studenti, laureati, docenti e personale, potranno utilizzare la propria identità digitale SPID per accedere ai servizi cui potevano accedere con le precedenti credenziali.
Ma questo è solo il primo passo: la Spid infatti prevede 3 diversi livelli di sicurezza, per cui in futuro per l’accesso a determinati servizi, verrà elevato il livello di sicurezza dell’autenticazione rispetto a quello base che caratterizza username/password.
La stessa individuazione di nuovi servizi potrebbe essere spinta dall’adozione di un sistema di identificazione digitale sicuro e univoco come Spid.
Frequenti una delle tre Università che già utilizzano la Spid? Vuoi dirci qual è stata la tua esperienza e cosa ne pensi? Lasciaci un commento!