Il mondo del lavoro ha subito negli ultimi anni una trasformazione velocissima, che ha visto morire alcune professioni e nascerne altre, che ha fatto emergere la richiesta di nuove competenze che spesso la formazione anche ai più alti livelli non è in grado di garantire. Fino a qualche anno fa un titolo di studio come una laurea era garanzia di un posto di lavoro, oggi non più. Perciò è molto importante considerare le proprie competenze come qualcosa di dinamico, da nutrire costantemente affinchè non diventino obsolete. Ma esistono hard o soft skill che non tramontano mai, sulle quali possiamo sempre fare affidamento?
Secondo Guy Berger, economista presso Linkedin, in questo mondo lavorativo contrassegnato da continue ondate di trasformazione, ci sono due punti fermi, ovvero due skill ricorrenti in diversi tipi di carriere: le abilità interpersonali (o competenze relazionali), che si tratti di leadership o di servizio clienti, e le competenze tecnologiche di base (conoscenza di programmi di video scrittura o fogli di calcolo).
Avere una solida base in queste capacità interfunzionali è importante in tutti i settori e qualificazioni lavorative e da alle persone una maggiore capacità di cambiare carriera quando necessario.
La riqualificazione professionale infatti diventa molto più semplice quando devi imparare solo una o due cose nuove, piuttosto che un intero nuovo campo di conoscenza.
L’economista è giunto a questo tipo di conclusione attraverso il suo lavoro in Linkedin, in particolare quello dedicato alla realizzazione del 2017 Human Capital Report (in collaborazione con WEF).
“Abbiamo monitorato l’offerta e la domanda di 50.000 skill distinte fornite dai nostri membri. – dice Berger – Questo ci ha permesso di identificare geograficamente dove c’è carenza di particolari abilità o dove sono in surplus. Ci ha permesso di identificare quali competenze stanno emergendo, o crescono rapidamente, o sono persistenti nel tempo, o diminuiscono in popolarità.
Possiamo identificare il “genoma delle competenze” – il profilo di competenze uniche – di una città, una funzione lavorativa o un’industria. Questi tipi di analisi permettono di consigliare quali competenze sono necessarie quando l’economia cambia marcia. La nostra ricerca nel Human Capital Report di quest’anno esplora i genomi delle abilità di diversi titoli universitari nel tempo. Ci sono alcune abilità comunemente detenute da tutti i tipi di istituzioni universitarie; ci sono altre abilità speciali che sono uniche per campi specifici.”
Tuttavia le abilità interfunzionali, per quanto versatili e durature nel tempo, non sono necessariamente quelle skill che ti lanceranno in una redditizia carriera.
In effetti, sostiene Berger, i dati mostrano che le giovani generazioni tendono a studiare settori più specializzati rispetto ai loro predecessori, in quanto vi è un’economia in espansione che richiede competenze più specifiche dalla forza lavoro man mano che cresce.
“Ciò che è chiaro però è che è improbabile che le competenze relazionali diventino obsolete a causa di innovazione tecnologica o rivoluzioni economiche. In un mercato del lavoro che cambia, avere una solida base in queste capacità versatili e trasversali consente alle persone di riqualificarsi con successo. L’apprendimento delle competenze tecnologiche più recenti o più avanzate non dovrebbe andare a scapito dell’investimento nelle competenze fondamentali di base che servono per avere successo nel mercato del lavoro.”