Si può essere in crisi per la scelta del voto alle prossime elezioni 2018: tanti partiti, tante posizioni, temi scottanti e tante polemiche, al netto delle quali spesso non si capisce cosa effettivamente i candidati intendano fare. In soccorso arriva un’applicazione online: il Navigatore elettorale è stato pensato per aiutare gli elettori a orientarsi tra i programmi delle prossime consultazioni. Detta così fa sorridere, ma l’applicazione è pensata bene e può effettivamente aiutarci a schiarire le idee su chi andare a votare sulla base di temi cruciali molto precisi, come l’immigrazione, l’Europa, i servizi pubblici, la sicurezza, la politica economica.
Collegandosi al sito https://navigatoreelettorale.it e rispondendo a 32 domande, l’utente viene posizionato su una mappa, dove può vedere a quale partito è più vicino (in generale e su ogni singolo tema) e capire come la pensano i partiti sulle varie tematiche. Il Navigatore elettorale è stato sviluppato da un team di ricerca dell’Università di Pisa, presieduto dal professor Luciano Bardi e diretto dai professori Enrico Calossi ed Eugenio Pizzimenti.
Lo strumento è una voting advice application (VAA) frutto di una collaborazione tra l’Osservatorio su Partiti Politici e Rappresentanza (costituito presso l’Osservatorio su Politica e Istituzioni del Dipartimento di Scienze Politiche), l’Università di Amsterdam e Kiescompass, un centro di ricerca olandese impegnato nello sviluppo operativo di VAA. I ricercatori dell’Ateneo hanno proceduto all’individuazione delle tematiche più rilevanti nell’attuale dibattito politico, avvalendosi della collaborazione attiva di due studenti che svolgono attività di ricerca alternativa al tirocinio presso l’OPI.
«Le oltre 40 tematiche raccolte inizialmente sono state sottoposte ad analisi fattoriale attraverso il ricorso a panel group, per poter così essere raggruppate in 7 macro-tematiche (ad es. “Unione Europea” o “Servizi Pubblici”) – spiegano Calossi e Pizzimenti – Successivamente, l’OPPR ha raccolto le posizioni ufficiali dei partiti, sulla base di una gerarchia di fonti primarie e secondarie (dal programma elettorale alle dichiarazioni mezzo stampa, fino alle pubblicazioni sul sito ufficiale dei partiti ai social media). La codifica si è concentrata su 32 tematiche, una volta esclusi i temi meno rilevanti o rispetto ai quali le posizioni dei partiti non variavano significativamente. Nella fase di codifica le posizioni dei partiti sono state graduate su una scala 1-5 (del tutto d’accordo, d’accordo, né in disaccordo né d’accordo, in disaccordo, del tutto in disaccordo). In base a questo metodo le posizioni dei partiti sono state posizionate in un quadrante costruito lungo due dimensioni: la dimensione libero mercato-interventismo pubblico in economica e la dimensione conservatorismo-progressismo sui diritti civili. A differenza di altre applicazioni si è deciso di inserire il posizionamento sul tema dell’Unione Europea in modo “spacchettato”, in base alla tematica trattata».
L’OPPR non si è limitato a mappare i partiti più grandi, ma ha provato a includere nell’analisi tutti i partiti che si presentano in coalizione o che hanno raccolto con successo le firme dei cittadini per presentarsi in almeno l’80% dei collegi. Pertanto sono state raccolte e codificate informazioni per 16 partiti, pari a 512 affermazioni codificate. In aggiunta si è data all’utente la possibilità di assegnare un punteggio di gradimento ai leader dei partiti e una valutazione della loro capacità di ricoprire il ruolo di Presidente del Consiglio.
«Il Navigatore elettorale è uno strumento indipendente, che consente all’elettore di orientarsi meglio, in una fase di così estrema incertezza e con un’offerta politica così ampia – concludono i ricercatori – In sostanza l’obiettivo è quello di aiutare le persone a conoscere le posizioni dei vari partiti politici e ad apprezzare le differenze che ci sono tra loro».