Il prossimo lunedì 9 aprile 2018, alle ore 19.30, a Milano, un imperdibile evento per tutti coloro che aspirano a diventare giornalisti. Il mondo dei media e la professione giornalistica è stata radicalmente cambiata negli ultimi anni dalla trasformazione digitale e lo sarà ancora di più negli anni a venire con la realtà aumentata e l’intelligenza artificiale. Il giornalista ha bisogno di nuove competenze, naturalmente digitali, come spiegherà a Meet the Media Guru Francesco Paulo Marconi, esperto di intelligenza artificiale applicata al giornalismo.
Francesco Paulo Marconi è un giornalista e saggista portoghese naturalizzato statunitense, fresco di nomina quale Capo della Ricerca e dello Sviluppo del Wall Street Journal e Responsabile dell’Editorial Lab, Marconi ha lavorato per l’agenzia stampa Associated Press dove si occupava di strategia e sviluppo per i media. Nel 2017 è stato nominato Media Top Innovator da MediaShift20 per il suo lavoro sull’augmented journalism. Leggi la sua guida How artificial intelligence will impact journalism.
Di come l’intelligenza artificiale stia cambiando il modo di produrre e divulgare notizie, Marconi parla lunedì 9 aprile a Milano, presso l’Auditorium del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci.
L’incontro – realizzato in collaborazione con Accenture e Digital360 (gruppo di cui fa parte anche University2Business) – vuole mettere a fuoco in particolare come l’intelligenza artificiale sta cambiando il lavoro dei giornalisti: molte redazioni oggi utilizzano software di AI capaci di costruire notizie, in particolare quelle che vengono diffuse sul web, uno spazio in cui il ritmo e il volume delle notizie è molto elevato, ed il tasso di creatività e approfondimento richiesto è molto basso.
Marconi ha raccontato che da anni Associated Press utilizza l’intelligenza artificiale per ottimizzare il lavoro, in particolare per quelle notizie per cui non ci vuole una grande creatività, per esempio, pezzi su andamenti economici e statistici, risultati sportivi, notizie piene di dati e numeri che una macchina “sa far parlare” meglio di una persona. “Con il tempo risparmiato i giornalisti hanno potuto dedicarsi a storie più multimediali e a inchieste”.
Il punto chiave è che oggi, nell’era dell’intelligenza artificiale, le classiche competenze del giornalista potrebbero non bastare più: oltre ad un’ottima capacità di scrittura, una buona digital literacy, una vasta rete di contatti e il cosiddetto fiuto per la notizia, chi oggi e domani vuole lavorare per una testata giornalistica deve avere dimestichezza con coding e algoritmi, conoscere device e applicativi che consentono di “aumentare” la notizia. Quali? Ad esempio software di data collecting e analysis oppure visori VR e videocamere 360°.
Un nuovo mondo si apre davanti a chi nel mondo del giornalismo lavora. Un orizzonte diverso attende quanti le notizie le sfogliano, le cliccano, le guardano: più o meno tutti, insomma. Appuntamento quindi con Francesco Paulo Marconi il 9 aprile (ore 19.30) al Museo della Scienza. Per partecipare, è obbligatoria la registrazione a questo link.