E’ trascorso il tuo primo anno all’Università: è andato bene? è andato male? Ti faranno in tanti queste domande, e forse ti romperanno le scatole. Se la cosa ti irrita, forse c’è qualche problema. Magari non sono andati come avresti voluto i tuoi primi esami, o la questione è più grave. Hai scoperto che la facoltà che hai scelto non fa per te. Prima che siano gli altri a porti fastidiose domande, fattele da solo: sei davvero coinvolto nei tuoi studi, ti piacciono? E’ il corso di laurea in cui ritieni di poter esprimere il tuo potenziale? Alla fine del primo anno, un eventuale cambiamento di facoltà o di sede, può essere assorbito abbastanza agevolmente. Il punto critico per molti è comunicare questa scelta ai propri genitori.
Si sa, la scelta del corso di laurea quando ci si iscrive può essere il risultato di tanti fattori d’influenza, a cominciare dai genitori per finire con le stesse idee preconcette che ci siamo fatti su determinate materie di studio. Insomma, il primo anno di Università spesso delude le nostre aspettative, e ci ha permesso di capire che sarebbe il caso di cambiare strada. Se hai un dialogo aperto e continuo con i tuoi genitori probabilmente sono consapevoli dei tuoi dubbi e sei giunto insieme a loro alla tua decisione.
Ma, in caso contrario, come fare a dirlo a mamma e papà, loro che ci tengono tanto a quella facoltà? Come dir loro che stai per buttare via un anno (se non di più) di studi? Come farli stare dalla tua parte in questo momento e vivere serenamente un ‘incidente di percorso’?
Non c’è una ricetta infallibile, poiché tutti i genitori sono diversi e tutte le storie personali sono uniche. Ma ci sono delle certezze dalle quali partire per darti la spinta.
1 – Credi in te stesso. La tua determinazione è la migliore alleata. Se non stai facendo i ‘capricci’ ma davvero ti sei reso conto che la facoltà universitaria alla quale sei iscritto non fa per te, che è un’altra quella che vorresti fare, non avrai bisogno di prepararti discorsi, le parole ti verranno spontanee, sii aperto e lascia fluire libero il tuo entusiasmo per la nuova avventura che vuoi intraprendere. E’ soprattutto su questo che devi battere, il tuo nuovo sogno, fa in modo che diventi anche quello dei tuoi genitori.
2 – Raccogli informazioni e preparati bene sulla nuova facoltà alla quale vuoi iscriverti, le opportunità che offre, dove la vuoi frequentare, i costi, se esiste la possibilità che ti vengano riconosciuti crediti ed esami che hai già passato. Insomma, fai capire ai tuoi genitori che questa volta la tua scelta è ponderata e non la stai affrontando a cuor leggero.
3 – Parla degli aspetti lavorativi connessi con la tua scelta. Fondamentalmente i genitori si preoccupano di quello che faranno per vivere i propri figli una volta usciti dal nido, cioè che lavoro potranno concretamente trovare. La trasformazione in atto nel mondo del lavoro gioca a tuo favore: sei ti stai orientando per una nuova facoltà in ambito STEM sei a cavallo, tutte le indagini, i riscontri reali e le indicazioni degli esperti dicono che le competenze digitali e scientifiche saranno alla base dei lavori del futuro, anche quelli molto tradizionali, come il medico e l’avvocato.
Ma anche la scelta di una laurea umanistica ha, oggi, molto senso: recenti studi, come riporta Il Sole 24 Ore , hanno dimostrato come le prospettive di lavoro per i laureati in discipline economiche siano in linea con quelle di altri corsi di studio, contraddicendo la tesi secondo cui sarebbero lauree ‘inutili’. Ma non solo, proprio le industrie del digitale e del tech si stanno rivelando come due tra le più «affamate» di laureati in possesso delle competenze intellettive fornite da studi umanistici. L’evolversi dell’intelligenza artificiale, del machine learning, della robotica si fonda anche sull’importante contributo che gli specialisti della linguistica e della semiotica possono dare in molte circostanze, per esempio quando si tratta di “istruire” robot con le tecniche del machine learning, mentre una base in filosofia etica e morale è necessaria per un automation ethicist: gli specialisti chiamati a valutare gli impatti economici e sociali dell’automazione, «dando un senso» a macchinari concepiti per dialogare con i dipendenti umani.
4 – Predisponiti al dialogo e alla pazienza, rispetta i tempi della digestione. Probabilmente tu hai impiegato diversi mesi per capire di voler cambiare facoltà. Anche i tuoi genitori hanno diritto a del tempo per riflettere sulla cosa soprattutto se per loro è stato un fulmine a ciel sereno. Anche se reagiscono male inizialmente, non farlo anche tu, se ti sei spiegato con calma e serietà, tenderanno ad ammorbidirsi, cerca di cogliere anche timidi segnali di apertura da parte loro e rimani disponibile a fornire ulteriori informazioni e riflessioni.
5 – Mettiti nei loro panni. Solo così potrai essere convincente: comprendendo, prevenendo, rispondendo a quelle che sono le loro possibili, e legittime, obiezioni o contrarietà.
6 – Non trattarli come una controparte, ma come degli alleati. Coinvolgili. Ascoltali. Sii onesto. Qui in gioco c’è non solo la tua futura carriera, ma la tua felicità, che è anche la loro felicità.
Consumato il passaggio ‘genitori’, è il momento della burocrazia: rivolgiti alla segreteria della tua attuale facoltà (o consulta il sito) per capire come muoverti, perché ogni ateneo può avere regole proprie.