Due notizie interessanti dal principale Ateneo ligure il cui Rettore Paolo Comanducci ha annunciato che le lezioni e le attività in presenza dell’università ripartiranno a settembre e ci si sta organizzando per garantire le condizioni di sicurezza. Inoltre i professori si tassano per creare delle borse di studio.
Lo scrive il quotidiano di Genova Il Secolo XIX, riportando le parole del Rettore:
«Il mese di giugno ci servirà per stabilire le modalità della ripartenza a settembre e prevediamo una didattica mista, in aula ma anche a distanza – ha detto Comanducci – Divideremo l’università in 3 macro zone (Balbi, San Martino e Albaro) e pianificheremo una turnazione degli studenti tra le aule e i laboratori con le classi sostanzialmente divise in quattro in modo da poterli tenere distanziati nelle aule. Ogni lezione “in classe” sarà anche registrata per rimanere a disposizione di tutti gli studenti ma, in particolare, di coloro che si trovano in condizioni di salute fragili in base alle quali sarebbe troppo rischioso frequentare l’università».
Come spiega il giornale la decisione è stata presa proprio a seguito dell’appello di un gruppo di professori che hanno lanciato una lettera / petizione in cui si chiedeva di poter riprendere a fare lezione almeno nei corsi con pochi studenti, e specialmente nelle lauree magistrali «per non creare una generazione dad (didattica a distanza, ndr.) e per consentire alla coorte 2020-2023 di approcciarsi all’università come tutti gli altri. Chiediamo spazi sicuri per riaprire l’università come tutti gli altri servizi pubblici».
Il Rettore Comanducci ha anche prorogato i termini del pagamento della terza rata e aperto un fondo per gli studenti più in difficoltà con il prelievo – su base volontaria – di quote degli stipendi dei professori, sia dei docenti in servizio sia dei pensionati. Per i prossimi quattro mesi, i docenti potranno versare dall’1 al 4 % della propria retribuzione o pensione per contribuire a creare nuove borse di studio.
L’Università di Genova ha oltre 32 mila studenti, 61 corsi triennali, 60 magistrali, 7 a ciclo unico, 14 in inglese. Dedica parecchia attenzione alla ricerca, all’imprenditorialità e alle attività di trasferimento tecnologico, infatti è la seconda università italiana per numero di spin-off (società nata in ambito universitario).
Maggiori informazioni sul sito ufficiale dell’Università di Genova.