Quando affrontiamo un colloquio di lavoro intendiamo ovviamente catturare l’attenzione, molti lo fanno con stratagemmi particolari come ad esempio indossare una cravatta o degli accessori molto appariscenti, oppure avere un insolito modo di porsi e di esprimersi, ma la tecnica più efficace è quella meno utilizzata: dare risposte ‘ad effetto’ alle domande più comuni. Ma che l’effetto sia buono! la voglia di emergere in un colloquio non ci deve portare a fare scivoloni con esagerazioni, o discorsi, atteggiamenti e abiti fuori luogo, tutto deve essere misurato, autentico, trasmettere ‘good vibes’.
Bisogna pensare che i recruiter hanno fatto le stesse domande ottenendo le stesse risposte un numero elevato di volte. Ciò che attirerebbe la loro attenzione è proprio una risposta diversa dalle altre, che vi faccia distinguere dagli altri candidati, che danno risposte soddisfacenti ma monotone e noiose.
Ecco qui di seguito 4 domande comunemente fatte ai candidati durante i colloqui e dei consigli su come rispondere al meglio:
1- Parlami di te
Quando i recruiter fanno questa domanda, non sono interessati alla vostra vita personale, quindi non iniziate a raccontare la vostra biografia. Ciò che a loro realmente interessa sapere ponendovi questa domanda è come mai avete deciso di candidarvi per quel colloquio e quali sono le vostre qualifiche e capacità. Dunque è buona cosa iniziare a dire, ad esempio, che quando siete giunti a conoscenza della posizione che l’azienda aveva aperto, vi siete informati e siete rimasti positivamente colpiti dalla cultura aziendale oppure dall’alta qualità dei prodotti realizzati in quell’azienda. E ciò vi ha portati ad inviare la candidatura.
In questo modo darete una risposta insolita, che non si aspettano, ed oltretutto trasmetterete la vostra passione verso il lavoro e verso l’azienda stessa: ciò è molto apprezzato dai responsabili delle assunzioni.
2- Qual è il tuo punto di forza?
A questa domanda la maggior parte delle persone risponderebbe “Grazie alla mia esperienza in X, sono bravo a fare Y”, o risposte simili. Questo tipo di risposta potrebbe consentir loro di far capire ai recruiter la propria adeguatezza per la posizione aperta. Ancor meglio, però, sarebbe parlare di una situazione reale che esemplifica e fa emergere il vostro punto di forza. Ed inoltre potreste parlare di come state ancora alimentando quella particolare abilità.
Anche in questo caso, come nel precedente, narrare un aneddoto è molto efficace: usando un racconto per inquadrare la vostra abilità, riuscirete a fissarla nella mente di chi vi ascolta. Inoltre, dimostrando che state cercando di migliorarvi ulteriormente, diventerete il “sogno” dei manager.
3- Perché dovremmo assumerti?
Un modo solido per rispondere a questa domanda è evidenziare le vostre skill, la vostra preparazione culturale ed il vostro vantaggio competitivo rispetto a tutti gli altri candidati. Con alta probabilità questa sarà la risposta data dalla maggior parte dei candidati. Ciò che vi potrebbe far distinguere è mostrare che siete gli unici in grado, ricoprendo quella posizione aperta, di condurre avanti l’azienda.
Uno dei principali motivi per cui una persona viene scelta per l’assunzione è pensare che sia la persona giusta per risolvere un problema a cui l’azienda si trova di fronte. Dunque nel rispondere a questa domanda dovrete cercare di convincere i recruiter che siete la persona giusta per affrontare e vincere la sfida. Se riuscite a far questo, vi distinguerete sicuramente.
4- Hai domande da porci?
La risposta più sbagliata da dare a questa domanda è dire “No, a posto così, tutto chiaro!”. Ci sono invece diversi altri modi per rispondere, ponendo domande o chiedendo chiarimenti riguardo qualcosa di cui si è o non si è parlato durante il colloquio, facendo attenzione a non porre questioni troppo banali, che svaluterebbero la vostra immagine ed intelligenza. Se poi proprio volete stupire i recruiter chiedete: “Vi è qualcosa che io possa fare, da qui a che voi prendiate la vostra decisione, per incrementare le mie possibilità di esser scelto per ricoprire il ruolo in questione?”. Se il recruiter aveva qualche dubbio sul fatto che voi poteste essere la persona giusta, con questa domanda potrebbe convincersi che voi lo siate. E se invece dovesse rispondervi che vi manca un’abilità, voi ribattete educatamente sostenendo che avevate già in programma di partecipare ad un corso per sviluppare/migliorare quell’abilità.
In questo modo risulterete sicuri, ambiziosi ed appassionati, e non vi è modo migliore per concludere un colloquio.