Se sei appassionato di moda e ti piace consigliare gli altri, potresti considerare una carriera da personal shopper. Scopri qui quello che c’è da sapere su questa professione col Responsabile HR della nota boutique di alta moda, oggi eCommerce internazionale del lusso, LuisaViaRoma
Per la rubrica “Identikit professioni” vi presentiamo il personal shopper.
Siete sempre stati il punto di riferimento di amici e parenti per ricevere consigli sull’outfit da indossare? Conoscete tutte le ultime tendenze della moda e siete appassionati di lifestyle? Siete aperti verso gli altri? Vi applicate nell’arte del comunicare e avete facilità di entrare in empatia con le persone? Beh, se la risposta a tutte queste domande è sempre sì, ci sono pochi dubbi: la professione del personal shopper sembra essere tagliata apposta per voi.
Di questo ruolo ne abbiamo parlato con Alessandro Montanari, Chief People Officer di LuisaViaRoma, la storica boutique di alta moda fondata a Firenze nel 1929 e dal 1999 una grande piattaforma di eCommerce fashion di lusso, che oggi conta 60 milioni di clienti in tutto il mondo e 5 milioni di visitatori al mese.
Cosa fa il personal shopper
Il personal shopper accompagna il cliente nella fase dell’acquisto di abiti e accessori affinché scelga i capi e gli accessori più in linea con le esigenze e preferenze di stile. Sono esperti nel fare shopping e hanno conoscenze approfondite dei negozi, dei brand e delle ultime tendenze. Un personal shopper tradizionale accompagna i clienti nei negozi fisici, un personal shopper online ugualmente suggerisce prodotti e assiste durante il processo di acquisto, ma da remoto utilizzando gli strumenti digitali a sua disposizione per mantenere vivo il rapporto col proprio cliente anche a distanza.
«Prendi un negozio di moda tradizionale e declinalo digitalmente. Ecco che tutte le figure classiche alle quali eravamo abituati: buyer, creativi, marketer, si trovano adesso a confrontarsi con un nuovo canale e devono imparare a governarlo al meglio cogliendone le opportunità. E così al buyer verrà chiesto di selezionare prodotti vendibili via eCommerce, ai creativi di realizzare testi fruibili e selezionare immagini dalla resa ottimale per i device mobili, agli esperti di digital marketing di impegnarsi al massimo per migliorare l’omnichannel customer experience. Questa evoluzione delle competenze in chiave virtuale tocca anche il ruolo del personal shopper che diventa personal shopper online», afferma Montanari.
Cosa ci vuole per diventare personal shopper?
Per ricoprire il ruolo di personal shopper online ci vogliono un mix di competenze hard e soft che vanno dalla capacità di utilizzo di tecnologie per la comunicazione a distanza, ma anche avere un bagaglio di competenze più puramente umanistiche, come l’empatia, la capacità di essere comunicativi, la capacità di ascolto.
«Il personal shopper è una figura modulabile – ci spiega Alessandro Montanari − perché non segue il cliente solo nella fase finale dell’acquisto, ma anche nella fase di styling e di ordine. Il suo compito è entrare in contatto coi desideri del cliente, col suo stile, il suo lifestyle è suggerirgli l’abbigliamento giusto da acquistare. È una figura tendenzialmente ibrida che deve riuscire a portare quello che è un rapporto offline in una modalità digitale, il che diventa anche estremamente complicato quando ha davanti un cliente analogico. Ci riesce offrendo un approccio umano alla tecnologia attraverso il contatto continuo usando tutti i mezzi a disposizione, tanta relazione, creando un rapporto di fiducia rivolto a far comprendere come il negozio digitale amplifichi le possibilità di scelta nello shopping».
Ma come entrare nella squadra di LuisaViaRoma?
Dice Montanari: «Per entrare nella nostra squadra di personal shopper sicuramente è necessario un background internazionale e il più possibile eterogeneo, perché il personal shopper deve essere in grado di essere uno, nessuno e centomila, a seconda della tipologia di clienti e delle diverse tipologie di mercato. Bisogna avere passione ed interesse per le culture più diverse. Avere quella voglia insaziabile di voler sempre conoscere quel qualcosa in più per potere capire usi, costumi e tendenze della propria clientela.
Il mondo del personal shopper non è poi solo relegato al contesto della moda, ma deve collegarsi a quello del lifestyle, cioè in maniera più ampia al modus vivendi della sua clientela, coltivare il network, essere un ambassador per il brand che si sta rappresentando con una grande predisposizione, è chiaro, per le relazioni interpersonali. Deve avere la curiosità e la sensibilità giusta per fiutare le tendenze, non solo nella moda, ma nella società più in generale, avere empatia, avere comunque eleganza e formalità nei rapporti, che non significa distanza ma mantenere un certo livello di standing, la socievolezza, e direi anche capacità analitica e pragmaticità nel business».
Quanto guadagna un personal shopper?
Secondo la piattaforma Glassdoor, che però avvisa di non avere una mole di informazioni tale da ritenere l’informazione di livello affidabile, un personal shopper in Italia oggi guadagna in media al mese 1.198,00 euro. Tra i dati riportati dalla piattaforma l’importo di un personal shopper di Zara che ha dichiarato uno stipendio medio da 1.308,00 a 1.395,00 euro.