In Italia la parità di genere nel mondo aziendale è ancora lontana dall’essere raggiunta, a confermarlo un’ indagine di Boston Consulting Group e Valore D chemette in luce come ci siano ancora poche donne nelle posizioni di vertice e di leadership all’interno delle aziende, che hanno prevalentemente funzioni di staff e supporto in aree come contabilità, amministrazione e controllo, risorse umane, comunicazione. La situazione peggiora nel campo delle nuove professioni digitali. Ma qual è l’identikit di quelle che ce la fanno?
Secondo l’Istat in Italia la presenza femminile nel mondo del lavoro è cresciuta negli ultimi 20 anni dal 39% al 48%, ma la fotografia del mondo aziendale resa dal “Women at the Top”, indagine di Boston Consulting Group (BCG) e Valore D mette in luce che il gender gap, che rappresenta un problema nel mondo, in Italia è ben lungi dall’essere risolto. Il nostro Paese infatti è fanalino di coda in Europa: solo il 24% dei manager in posizioni di vertice è donna, a fronte di una media europea del 29%. Per quanto attiene i settori, i servizi finanziari sono quelli a maggior presenza femminile (51%), mentre energia e produzione di beni industriali hanno un tasso di donne molto sotto la media (21%). Analogamente, nelle aziende a proprietà italiana le donne sono il 38%, mentre nelle multinazionali sfiorano la parità. All’interno dell’azienda, in Italia le donne sono impiegate più in funzioni di staff e supporto (contabilità, amministrazione e controllo, risorse umane, comunicazione) che in funzioni di linea (45% contro 38%), divario ancora più ampio nel caso delle nuove professioni digitali.
Lo stesso report Women at the Top mette in evidenza come le donne in media impieghino circa un anno in più rispetto agli uomini per raggiungere la dirigenza. Se per gli uomini intervistati sono stati necessari circa dieci anni, le donne del campione di indagine ne hanno impiegati undici o più.
– la donna è mobile, sembra che le donne executive cambino maggiormente posizione per raggiungere un avanzamento di carriera: il 33% ha cambiato almeno una volta azienda nella vita, contro il 17% dei colleghi uomini, addirittura il 18% ha dichiarato di aver cambiato almeno 5 posizioni