In questa intervista Federica Marano e Luciano De Propris di ELIS ci raccontano cosa significa davvero lavorare nel mondo della consulenza, riflettendo sul valore che questa figura porta in azienda
Cosa vuol dire essere un* consulente? Quali compiti svolge un* consulente? Cosa significa lavorare nella consulenza?
Già servirebbe una buona definizione per fare chiarezza su questi due punti. Tra i più noti pregiudizi che ruotano intorno a questa professione, assolutamente lontani dalla realtà, ma che mi è capitato di leggere proprio recentemente il fatto di “complicare cose semplici” o di “fornire gli stessi consigli che darebbero gli interni”.
Parliamo invece di professionisti che spesso semplificano, aiutano a guardare il mondo fuori, si aggiornano e studiano per proporre continua innovazione. E questo lo fanno nella maggior parte dei casi in parallelo su più clienti, ritrovandosi a lavorare molto, o almeno tanto quanto chi è in azienda (rispondendo pubblicamente a alle ironiche battute in rete).
Cosa valutare prima di decidere di lavorare nella consulenza
Lavorare in azienda o in consulenza non è la stessa cosa. Tant’è vero che una delle più importanti riflessioni che dovrebbe fare una persona che sta entrando nel mondo del lavoro ruota proprio intorno a questo. Chiedersi quanto la propria propensione sia allineata a un certo stile di lavoro, piuttosto che un altro: crescita verticale o orizzontale? Vista interna o esterna? Attività continuativa o più in parallelo? Progetto dall’inizio alla fine o diversi, ma non a 360 gradi? Più referenti a cui rispondere per le consegne o un unico capo diretto? Solidità del lavoro o imprenditorialità anche nello sviluppo? Questi sono alcuni punti che vedono delle differenze su cui ragionare.
La faccenda si complica ancora di più se a questa professione aggiungiamo la parola co-innovazione. Cosa significa occuparsi di co-innovazione? E anche qui una definizione non è molto semplice, considerando che la stessa parola innovazione è molte volte abusata o messa in discussione.
Ho pensato di parlarne con chi forma giovani a questa professione e fa della co-innovazione il grande valore di un progetto distintivo.
Federica Marano, Innovation and Sustainability Consultant di ELIS
Luciano De Propris, Head of Open Innovation and Sustainability di ELIS
Quale definizione proporreste per spiegare, con parole quanto più pragmatiche, la professione di consulente?
Per consulente, come suggerisce la parola, si intende un/una professionista cui si ricorre per pareri su argomenti che riguardano la sua professione (ad esempio un esperto nel campo Risorse Umane potrebbe essere un consulente HR).
Detto così sembra molto facile, perché tutti noi abbiamo spesso pareri e opinioni, ma questi consigli devono essere frutto di studio, aggiornamenti e passioni. Infatti, il/la consulente deve essere sì un espert* nella propria materia, ma per farla bene, si presuppone che continui a studiare e sperimentare per conoscere in modo sempre completo e aggiornato la propria specializzazione.
Ma perché le aziende ricorrono ai consulenti? Sicuramente per avere a disposizione competenze specialistiche che internamente non si possiedono o possiedono parzialmente e/o per poter avere punti di vista diversi non influenzati da direzioni di pensiero piuttosto delineate e che guardano al problema da una prospettiva diversa da quella dell’azienda.
Quindi in termini pragmatici, il/la consulente è una persona che grazie alla sua specializzazione, capacità comunicativa, presa di posizione basata su fatti, dati aggiornati e affidabili propone, specialmente alle aziende, soluzioni a problemi che hanno una ricaduta sulla società e sull’ambiente attraverso un punto di vista diverso e innovativo.
Cosa significa innovazione e qual è la differenza con la co-innovazione?
Innovare significa dare vita a qualcosa di nuovo che prima non esisteva, o migliorare tutto o in parte qualcosa che già era stato inventato. Negli ultimi due decenni siamo passati da organizzazioni che innovano in maniera chiusa, con competenze interne uniche e separate, a organizzazioni che tramite innovazione collaborativa stringono nuovi rapporti con partner per scambiare le reciproche competenze.
Questo cambio di paradigma nell’approccio all’innovazione è stato il frutto della maturata consapevolezza su come molto spesso non basti il confronto “peer-to-peer” e sia sempre più importante che il grande valore derivi dallo scambio intergenerazionale, dalla collaborazione con soggetti esterni all’azienda, come centri di ricerca, realtà innovative, Piccole Medie Imprese (PMI), università e singoli individui, ecc.
In sintesi la comprensione di come la collaborazione aperta, in termini di performance e di impatto, possa garantire una crescita maggiore e, contemporaneamente, per più parti nella Società. Questo perché, la co-innovazione, più comunemente definita ’Open Innovation’, si basa sul coinvolgimento di diversi stakeholders, avendo come obiettivo quello di “Shared Value”, condividere il valore.
Seguendo questo approccio, in “ELIS Innovation Hub” abbiamo dato vita nel 2017 a “OPEN ITALY”, un vero e proprio laboratorio di co-creazione, dove collaborano grandi aziende, realtà innovative e giovani. Abbiamo creato un luogo in cui stakeholder differenti hanno modo di confrontarsi e contaminarsi a vicenda sui trend di innovazione e ragionare sulla risoluzione di esigenze comuni dando vita a sperimentazioni agili e veloci!
Quali competenze servono per lavorare in consulenza in co-innovazione?
Nell’ambito della co-innovazione le competenze necessarie per il/la consulente sono:
- Capacità di connettere pensieri, bisogni e strategie diverse fra loro, portando il gruppo di lavoro verso lo stesso obiettivo (generazione di impatto attraverso progetti innovativi)
- Abilità di unire pezzi di un ecosistema che per loro natura sono distinte fra loro e questa azione è spesso complessa, considerando che i soggetti hanno una maturità e caratteristiche completamente diverse e a volte si rischia l’interruzione del percorso anche per semplici fraintendimenti
Pensiero critico, Data Mindset, condivisione, Project Managment, adattabilità, Personal Branding sono poi tutti elementi fondamentali per approcciare il mondo della co-innovazione ed è per questo che nel percorso formativo dell’”Innovation Bootcamp di OPEN ITALY” forniamo in otto settimane quegli strumenti che pensiamo utili a sviluppare tali competenze. Una cassetta degli attrezzi, pratica, il “Know How” necessario alla figura dell’Innovation Manager, all’imprenditore per guidare il cambiamento tra realtà diverse fra loro.
Siamo convinti che questo approccio formativo proposto oggi possa dare agli aspiranti consulenti l’opportunità di intraprendere un percorso di carriera particolarmente interessante e stimolante, anche alla luce delle nuove sfide sociali e ambientali, a cui siamo chiamati a rispondere.
Qual è il valore che un* giovane può dare in un progetto di co-innovazione?
Il suo modo di guardare il mondo a 360 gradi e, quindi, tutti i suoi possibili punti di vista diversi. E poi ci sono la passione e la voglia di apprendere e di confrontarsi per la prima volta con persone di realtà aziendali e imprenditoriali.
Detto in altre parole: il possibile taglio diverso che può dare a un’iniziativa o a un progetto. Per questa ragione, nei progetti di co-innovazione in OPEN ITALY, riteniamo che i giovani siano un asset fondamentale e favoriamo in modo specifico il loro coinvolgimento in tutto il flusso di costruzione del progetto: per ribaltare le posizioni e avere a disposizione più pensieri “laterali” e rendere la co-innovazione intergenerazionale.
Qual è il giusto approccio che un* giovane consulente dovrebbe avere lavorando con una grande Corporate? E con una startup?
Un* giovane può mettere a fattor comune l’approccio collaborativo necessario a sviluppare delle soluzioni che siano effettivamente resilienti sia per una Corporate che per una Startup. In parole più semplici, occuparsi lui/lei stess* della promozione della contaminazione tra saperi appartenenti a campi diversi: quello portato avanti dal soggetto innovativo – la Startup – e quello industriale della stessa Corporate. L’approccio vincente per creare una vera partnership di valore.
Perché uno studente o una studentessa potrebbero pensare di intraprendere il Bootcamp di OPEN ITALY in partenza ad aprile?
Vuoi capire come realmente una grande azienda collabora affinché da un’idea si arrivi ad un prodotto, un servizio, una nuova tecnologia? Sei curios* di conoscere come nasce, cresce e si sviluppa fra soggetti diversi un progetto di co-innovazione? Vuoi essere tu stess* protagonista di questa partnership?
Lavorare nella consulenza, a quali domande risponde il Bootcamp
Il 17 aprile partirà una nuova edizione di questo percorso formativo intensivo finalizzato a sviluppare in modo pratico tutte le “Innovation Skills” per generare impatto attraverso Co-Innovazione tra Corporate-Startup:
- Open Innovation Ecosystem;
- Trend e Innovation Need;
- Co-Innovation Methodology;
- Data Driven Company and Enterprise;
- Startup Scouting&Screening;
- Startup d’impresa e metriche di impatto nel Profit e No Profit;
- Business Case e Innovation Storytelling.
Saranno otto le settimane formative utili ad avviare alla professione come “Junior Innovation Consultant”. Per chi procederà alla seconda fase del Bootcamp, ulteriori dodici settimane per misurarsi con un reale progetto d’innovazione collaborativa realizzato insieme alle grandi aziende e le startup del network ELIS.
Un vero percorso “learning-by-doing” coperto da 40 borse di studio sponsorizzate dalle aziende partner di ELIS, fatto di incontri con Innovation Manager, Startupper, CEO, viaggi internazionali ed esperienze negli hub più innovativi d’Italia.
Grazie Luciano e grazie Federica per la disponibilità. Chiudiamo la vostra intervista, con una vera e propria “Call to Action”: se sei Under 30 laureand*, laureat* magistrale e/o giovane professionist*, con una buona conoscenza dell’inglese, spiccato interesse sui temi di innovazione allora questa del Bootcamp di OPEN ITALY potrebbe essere un’interessante opportunità da valutare. Hai tempo fino al 31 marzo per candidarti attraverso questo form!