Hai mai pensato all’impatto che potrebbe avere sul tuo futuro lavorativo la sharing economy?
Non è un fenomeno passeggero: ha già creato delle multinazionali come Uber o Airbnb o Blablacar; sta già influenzando il mondo del lavoro perchè impone nuovi modelli lavorativi e crea nuove opportunità; e il suo impatto, nell’economia, nel sociale, nella cultura, sarà sempre più imponente.
Già oggi, in Europa, vale 572 miliardi di euro, secondo un recente report del Parlamento europeo (scaricabile qui gratuitamente), che ne segnala anche l’impatto nel mondo del lavoro e di conseguenza nel sociale.
E’ il momento quindi di capire un po’ meglio questo tema! Partiamo dai fondamentali con un video che in 3 minuti vi farà capire che cos’è la sharing economy e chi sono vincitori e vinti in questo modello economico.
Molto interessante, sopratutto per chi non ha ancora ben chiaro il quadro della situazione, la pagina sull’argomento di Wikipedia, che contiene anche informazioni e link di riferimento al dibattito aperto sui benefici e i lati negativi della sharing economy, la storia, la lista delle piattaforme.
Tra gli argomenti più critici a sfavore della sharing economy c’è la considerazione proposta da molti, che essa distrugga posti di lavoro: basti pensare a come Airbnb abbia tolto mercato al settore alberghiero o Uber abbia gettato nel panico il mondo dei tassisti. Un’altra considerazione è il fatto che allo stato attuale tutto quel che avviene sotto l’ombrello della sharing economy sia una specie di far west, poichè non esistono ancora regole certe applicabili a questo settore. A ben guardare non esiste nemmeno una definizione standard di sharing – o share – economy, italiacamente economia della condivisione.
Ma è vero anche che nuovi posti di lavoro vengono creati e molta spinta è data al lavoro autonomo e all’imprenditorialità. Arriva l’era dei lavoratori “on-demand”. Qui di seguito uno slideshare che racconta i dati e le cifre della crescita della forza lavoro on-demand in US, cui dobbiamo prestare molta attenzione perchè è ciò che succederà a breve anche in Italia.
Gestire una transizione verso un modello economico che possa massimizzare i benefici della sharing economy , minimizzandone invece i rischi è l’obiettivo che si è posto un gruppo di parlamentari e esperti del nostro Paese che ha presentato in Parlamento una proposta di legge per la regolamentazione “dell”economia della condivisione”, definito oramai da tutti i media “sharing economy act”. Sulla proposta di legge è stato aperto circa un mese fa una pubblica consultazione, questo il link alla pagina dalla quale tutti possono partecipare esprimendo i propri commenti.
se vuoi sapere di più sul dibattito sul Sharing economy act, comincia da qui –
Affronteremo a breve più nello specifico il tema della tipologia di nuovi lavori che emergono dalla sharing economy.