Accanto al problem solving, alla comunicazione efficace e al teamworking, il pensiero critico è un altro degli aspetti su cui investire, considerando anche che rientra nella classifica del World Economic Forum tra le 10 competenze più richieste entro il 2025
Che si tratti di competenze tecniche di settore o, più in generale, di competenze digitali, sappiamo quanto la conoscenza di strumenti, software, app o tool sia fondamentale per potersi destreggiare nel mondo del lavoro. Ma non dimentichiamoci che anche le soft skill, soprattutto oggi, si stanno ritagliando sempre più un loro spazio di attenzione (e non solo sui CV). Accanto al problem solving, al teamworking, alle doti comunicative, anche il pensiero critico diventa una competenza da non sottovalutare.
Capiamo, quindi, meglio di cosa si tratta e soprattutto come sviluppare e allenare questa soft skill.
Cos’è il pensiero critico e perché è importante sviluppare questa competenza
Il pensiero critico è la skill che permette di analizzare e valutare informazioni e situazioni in modo obiettivo e razionale. Quello professionale è, infatti, un contesto in cui si è spesso chiamati a prendere decisioni rapide e basate su dati e fatti concreti.
Sempre più le aziende cercano oggi persone che siano in grado di pensare in modo critico, ovvero di individuare i problemi, analizzarli, formulare ipotesi, valutare le possibili soluzioni e scegliere la più adatta alla situazione. Anche questo aspetto, del resto, rientra nell’essere smart.
Non a caso, il pensiero critico è inserito all’interno della classifica stilata dal World Economic Forum delle 10 competenze più richieste entro il 2025.
Le 5 fasi del pensiero critico
Pensare in modo “critico” significa seguire una serie di step che si possono riassumere in 5 fasi:
- Analisi: nella prima fase si raccolgono informazioni, si identificano i problemi, si definiscono le questioni e si valutano le fonti.
- Valutazione: si “scannerizzano” le informazioni raccolte, si individuano le argomentazioni, si cercano le prove e si analizzano le implicazioni delle decisioni.
- Interpretazione: in questa fase si cerca di capire il significato delle informazioni raccolte, si cercano le relazioni tra le idee, si individuano le presunzioni e le implicazioni nascoste.
- Inferenza: adesso è tempo di trarre le conclusioni sulla base delle informazioni raccolte, si formulano ipotesi e si cercano soluzioni ai problemi.
- Riflessione: in questa fase si mettono in discussione le proprie idee, si verificano le conclusioni raggiunte e si valutano le proprie abilità di pensiero critico.
Tecniche per sviluppare il pensiero critico
Ma come allenare questa competenza? Per sviluppare il pensiero critico si possono mettere in pratica alcune tecniche che aiutano a migliorare la capacità di analisi e valutazione delle informazioni. Ecco alcuni suggerimenti che possono sempre tornare utili:
- Analizza i fatti: lo si deve fare cercando di essere obiettivi, senza farsi influenzare dalle opinioni personali. Un buon punto di partenza è chiedersi sempre se le informazioni che si stanno valutando sono attendibili e se sono supportate da fonti affidabili;
- Fai domande: questo passaggio serve per comprendere i problemi a fondo. Chiediti cosa sta succedendo, come è successo, perché è successo e quali sono le possibili conseguenze;
- Analizza le argomentazioni, ovvero valuta la coerenza e la validità degli argomenti presentati a sostegno di una tesi;
- Prendi in considerazione le alternative: non bisogna fermarsi alla prima soluzione ma si deve individuare quella migliore. Per farlo, chiediti quali sono i pro e i contro di ogni opzione e cerca di scegliere quella più efficace. Le diverse prospettive e i diversi punti di vista ti eviteranno di cadere nella trappola del pensiero unidirezionale e limitato;
- Esercita la tua creatività: cerca di pensare fuori dagli schemi e di trovare soluzioni “diverse” ai problemi. Fai associazioni libere tra le idee e cerca di trovare connessioni tra concetti apparentemente distanti;
- Metti alla prova le tue ipotesi: chiediti, quindi, quali sono le prove a sostegno delle tue idee e cerca di individuare eventuali fallacie o debolezze nella tua argomentazione;
- Sii aperto al dibattito: il confronto con persone che la pensano diversamente da te è sempre utile. Cerca di comprendere i loro punti di vista e cerca di trovare un terreno comune su cui costruire una soluzione condivisa.
Come il pensiero critico migliora la produttività e la collaborazione
Il pensiero critico può contribuire in modo significativo a migliorare la produttività e la collaborazione all’interno di un’organizzazione proprio perché favorisce la capacità di individuare e risolvere i problemi in modo efficace, anche grazie al confronto con gli altri, riducendo il tempo e le risorse spese per affrontare situazioni complesse. Non meno importante, favorisce la capacità di apprendimento e di adattamento, due qualità indispensabili per affrontare le sfide e i cambiamenti che caratterizzano il mondo del lavoro oggi.
Inoltre, si tratta di una competenza che stimola la creatività e l’innovazione, poiché incoraggia l’esplorazione di nuove idee e soluzioni alternative da condividere all’interno dei team di lavoro. Ed ecco quindi che favorisce anche un clima di collaborazione e di apertura al dialogo tra colleghi.
Non è, infatti, un caso che le persone dotate di pensiero critico siano allo stesso tempo le più propense ad ascoltare e a considerare le opinioni altrui. Un atteggiamento simile facilita la comunicazione e la condivisione delle idee, favorendo la costruzione di un ambiente di lavoro positivo e stimolante.
Esempi di pensiero critico applicato al lavoro
Il pensiero critico può essere applicato in diversi contesti lavorativi, a prescindere dal settore o dalla mansione svolta. Ecco alcuni esempi di situazioni in cui questa competenza trasversale può fare la differenza:
- In un’azienda che si occupa di marketing, il pensiero critico può essere utilizzato per valutare l’efficacia delle diverse strategie pubblicitarie e per individuare i punti di forza e di debolezza dei concorrenti. Del resto, è una disciplina che si basa sui dati, quindi è fondamentale saperli analizzare in modo critico.
- In un contesto di ricerca e sviluppo, il pensiero critico può aiutare a individuare le soluzioni più innovative e promettenti per risolvere un problema tecnico o scientifico.
- Nel settore delle risorse umane, il pensiero critico può essere impiegato per valutare le competenze e le potenzialità dei candidati durante un processo di selezione, ma anche per individuare le aree di miglioramento e di sviluppo dei dipendenti.
- In ambito finanziario, il pensiero critico può consentire di analizzare i dati economici e di mercato in modo approfondito e obiettivo, per prendere decisioni di investimento più informate e ponderate.