Telepass è la società che tutti conosciamo per i suoi servizi di mobilità in ambito urbano ed extraurbano, quali il pagamento del pedaggio autostradale, della sosta nei parcheggi in struttura, delle strisce blu, dei taxi e del rifornimento attraverso l’app Telepass Pay, dell’accesso alla ZTL di Milano e del traghettamento sullo Stretto di Messina. Telepass, sempre alla ricerca di talenti digitali, è anche una delle aziende che ci ha accompagnato nella nostra Disruptor Challenge (il contest per studenti di University2Business) lanciando i suoi contest in ambito ‘Mobility’. Quanto può essere stimolante oggi lavorare per un’azienda come Telepass? Parecchio, a giudicare dall’ intervista che abbiamo fatto a Mattia Pancella, HR Partner Telepass, che sarà presente anche all’evento conclusivo del contest il prossimo 25 gennaio a Milano (maggiori dettagli sull’evento qui) insieme al collega Gianfilippo Lena, Responsabile Marketing & Customer Experience della società.
Telepass, società leader nel settore del telepedaggio europeo operante in Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Polonia e Belgio: 1 miliardo di transazioni gestite, oltre 12 milioni di titoli di pagamento, quasi 6 milioni di clienti, 200 punti di distribuzione sul territorio, 30 mila sportelli bancari e 14 mila uffici postali convenzionati. In un momento di grande trasformazione in ambito mobilità, come immagina il suo futuro Telepass?
Telepass di fatto rappresenta la combinazione delle tendenze evolutive di due settori in forte trasformazione: quello dei sistemi di pagamento e quello della mobilità.
Questa combinazione crea grande entusiasmo e sprigiona molta creatività nel contesto in cui operiamo e più nello specifico in Telepass. Il futuro delle persone che lavorano in Telepass, compreso il mio, sarà il risultato della storia che con passione stiamo scrivendo e raccontando. Personalmente immagino una Telepass che rafforzi la sua posizione di leader nei sistemi di pagamento della mobilità. Ciò sarà possibile rivolgendo sempre maggiore attenzione verso le nuove soluzioni che la tecnologia ci metterà a disposizione e continuando a dedicarci all’eccellenza dei servizi.
Infine prende sempre più forma la dimensione Europea di Telepass…
Quanto è importante per un’azienda come Telepass trovare giovani talenti digitali e con quali modalità fate selezione e recruiting?
Telepass è una società di servizi. Poniamo grande attenzione sui processi di ricerca in generale. Per quanto riguarda specificatamente i talenti digitali riteniamo fondamentale tenere i “radar” e i canali di ricerca sempre attivi, a prescindere dal fabbisogno puntuale.
La nostra esperienza ci insegna come i profili digitali vivano un mercato del lavoro mosso da dinamiche proprie. Per questa ragione non ci poniamo limiti sugli strumenti e sui canali di recrutiment…cerchiamo di essere il più possibili adattivi.
L’evento promosso da U2B è il perfetto esempio di come desideriamo avvicinarci a professionalità interessanti per il nostro percorso di digital transformation.
Quali sono le caratteristiche vincenti oggi per fare carriera in un’azienda come la vostra?
Bisogna essere innanzitutto concreti. In questo periodo di grande trasformazione si rischia spesso di partorire teorie e astrazioni poco realistiche. L’ingrediente poi che, con le dovute tonalità, deve essere sempre presente è lo spirito pioneristico, inteso come espressione di curiosità e di imprenditorialità. Bisogna far si che le cose accadano…
Avete proposto delle sfide in ambito sharing economy e big data, che peso anno queste due ‘parole’ nelle vostre attività e progetti?
Sharing economy e big data sono due traiettorie importanti del nostro presente e del nostro futuro. Due recenti acquisizioni lo testimoniano meglio di qualunque slogan. Negli ultimi 2 anni Telepass ha acquisito Urban Next ed Infoblu. La prima attraverso l’APP URBI propone una piattaforma che aggrega la mobilità urbana ponendo la sharing mobility al centro del progetto. La seconda, Infoblu, fa della raccolta, analisi e valorizzazione dei dati il suo core business.
Impossibile pensare al futuro di Telepass senza questi due pilastri.