Marco Biasin, 25 anni, è un giovane di Molinella, provincia di Bologna, che nasce in una famiglia di coltivatori diretti e commercianti di frutta e verdura, che prima ancora di finire l’Università decide di fare impresa, impresa digitale, ma rimanendo nel solco della tradizione familiare e facendo leva su tutto il suo know how. Così fonda FruttaWeb.
FruttaWeb è una startup, un e-commerce di ortofrutta grazie al quale è possibile scegliere tramite computer o smartphone tra oltre 1.300 varietà di frutta, verdura, cereali e spezie e riceverle direttamente a casa o in ufficio in 48 ore. Marco Biasin la fonda nel 2013, creando la prima piattaforma di e-commerce del settore, che in oltre tre anni ha già raggiunto 18.000 famiglie, spedendo oltre 270.000 prodotti, obiettivo “diventare l’Amazon della frutta e verdura”.
Da poco la società ha annunciato di aver raggiunto il suo primo milione di euro di fatturato. Nella sede di Molinella di 600 mq, ora oltre a Marco, lavorano quindici persone a tempo pieno ed altri collaboratori, tra cui professionisti di settore, a supporto del business. Età media? Appena venticinque anni. ” Il nostro team lavora in un continuo scambio di conoscenze – dice Marco – sebbene il reparto customer care e marketing svolgano compiti diversi da quello ad esempio della logistica o del controllo qualità c’è una continua comunicazione e confronto tra di noi. La frutta e la verdura, qua, la viviamo e la tocchiamo con mano ogni giorno, prima ancora che venderla”.
Una scelta impegnativa quella di Marco, in cui il fatto di provenire da una famiglia attiva nel settore agricolo e ortofrutticolo da 40 anni può essere visto da molti come un vantaggio, da altri come uno svantaggio: per molti giovani quella che è, oggettivamente, una fortuna, cioè avere un’attività consolidata di famiglia da portare avanti, è visto come un limite alle proprie aspirazioni o vissuto in modo conflittuale anche all’interno della famiglia. Avevamo già accennato agli aspetti critici del passaggio generazionale in un’azienda nel nostro articolo “Come fare il lavoro del nonno, rivoluzionandolo”, dedicato al caso di Giorgio Campagnano, fondatore di MIOAssicuratore.it.
Per quanto possa apparire facile partire con le spalle coperte, come ha fatto Marco Biasin, non è certo la scelta più facile quella di lasciare la propria “comfort zone” (Marco avrebbe potuto semplicemente portare avanti il business di famiglia in modo tradizionale) per intraprendere nel nuovo, nel digitale. Marco ha fatto e sta facendo tutto il suo percorso da zero, da autentico startupper, creando una società nuova, affrontando la sfida tecnologica, la sfida di confrontarsi con un nuovo modello di business, una nuova gestione di fornitori, con un nuovo tipo di clienti e di relazione, con la logistica, con la promozione e con la crescita che deve essere supportata da investimenti in capitale di rischio, necessario per crescere velocemente, nell’ecommerce è così, oppure sei morto.
L’eredità di famiglia è in fondo tutta in una parola: conoscenza, ovvero know how. Non è poco, è un grandissimo valore, come racconta Marco nel video qui sotto, registrato nel corso del programma di accelerazione che ha fatto a Lubjiana presso ABC Accelerator, nel quale traspare anche tutta la passione per il lavoro che sta facendo.
Lo scorso febbraio FruttaWeb ha ottienuto 300mila euro di finanziamenti. Questo investimento permetterà alla startup di espandere il suo business, ampliando la gamma dei prodotti e potenziando la linea biologica, un mercato che è cresciuto a un ritmo costante del 20% negli ultimi anni.
“Vogliamo colmare il gap tecnologico che caratterizza il settore ortofrutticolo – dice Marco Biasin – Nelle altre aree merceologiche l’offerta online è già variegata: anche l’ortofrutta si merita il proprio spazio sullo smartphone delle persone. Vogliamo mostrare che se esiste una differenza tra una maglietta e una maglietta con il brand Giorgio Armani, allora ancor di più esiste una differenza tra una cipolla e una cipolla Ramata di Montoro. Basta conoscerla e poter raccontare alle persone come riconoscerla”.