SVILUPPO PROFESSIONALE

Il valore di partecipare a un bootcamp imprenditoriale: lo raccontano i ragazzi di Selfmotion e Take&Drive



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A due dei team vincitori dell’iniziativa “Amazon Supply Chain & Technology Incubator”, organizzata dalla tech school Develhope in collaborazione con Amazon, abbiamo chiesto di raccontarci a più voci la loro esperienza, quali competenze hanno acquisito perché è importante partecipare a un’attività simile

Pubblicato il 2 apr 2025



bootcamp imprenditoriale

Si è svolta nelle scorse settimane la cerimonia di premiazione delle 5 idee vincitrici del bootcamp imprenditoriale “Amazon Supply Chain & Technology Incubator”, organizzato dalla tech school Develhope in collaborazione con Amazon.

I team vincitori Revalue Project (Sicilia), Plannit (Puglia), Selfmotion (Sicilia), Take&Drive (Sicilia) e Vigila (Campania) si sono aggiudicati un premio di 10.000 euro ciascuno per avviare la propria attività imprenditoriale e lanciare la nuova idea di business.

E proprio a due dei team vincitori, Take&Drive e Selfmotion, abbiamo chiesto di raccontarci a più voci la loro esperienza, quali competenze hanno acquisito e qual è il valore di partecipare a un bootcamp imprenditoriale.

Ci raccontate i vostri progetti?

«Take&Drive nasce con l’ambizione di trasformare la mobilità in Italia, rendendola più accessibile, efficiente e sostenibile. Il nostro obiettivo è trasformare le auto private in una risorsa condivisa, permettendo a chiunque di noleggiare o mettere a disposizione il proprio veicolo in totale sicurezza e convenienza. Vogliamo creare un ecosistema in cui ogni auto ferma diventi un’opportunità, riducendo sprechi e costi per gli utenti e massimizzando il valore della mobilità». – Luigi Emanuele Caruso e Giuseppe Musumeci, co-founder di Take&Drive.

«Selfmotion è una piattaforma di teleriabilitazione che utilizza l’intelligenza artificiale per il monitoraggio dei pazienti da remoto. Cerchiamo di risolvere un problema fondamentale: dare supporto ai pazienti durante gli esercizi domiciliari. Nell’attività quotidiana, il fisioterapista lascia degli esercizi da svolgere a casa al paziente, dopo averlo trattato in studio. Una volta a casa, però, il paziente è solo; quindi, il terapista non sa se il paziente esegue gli esercizi assegnati e se li esegue correttamente come da lui prescritto. Il paziente, invece, si sente confuso e frustrato quando fa gli esercizi perché non sa se li sta eseguendo correttamente. La nostra piattaforma dà la possibilità al paziente a casa di filmarsi, tramite PC, Tablet o smartphone, mentre esegue gli esercizi e di essere guidato dall’intelligenza artificiale tramite feedback vocali e correzioni in tempo reale, assicurando una corretta postura e un corretto movimento. Questo dà tantissimi benefici, tra cui: massimizzare l’aderenza terapeutica, l’efficacia del trattamento, ridurre i tempi di recupero e facilitare l’attività e la comunicazione tra terapista e paziente, anche quando quest’ultimo è a casa senza supervisione del professionista». – Giovanni Conter e Davide La Guardia, co-founder di Selfmotion.

Avevate già un’idea imprenditoriale prima di iniziare?

«L’idea di innovare il settore della mobilità ci frullava in testa da oltre un anno. Abbiamo esplorato diverse strade, studiato il mercato e analizzato le criticità esistenti. Il vero punto di svolta è arrivato con l’opportunità offerta da Amazon Supply Chain & Technology Incubator, che ci ha permesso di trasformare un’intuizione in un progetto concreto. Grazie a questo percorso, abbiamo validato il problema e sviluppato una soluzione user-friendly, basata su reali esigenze di mercato». – Luigi Emanuele Caruso e Giuseppe Musumeci, co-founder di Take&Drive.

«Sì, certo. Avevamo già un’idea del progetto prima di iniziare il bootcamp e la partecipazione ad Amazon Supply Chain & Technology Incubator ci ha permesso di affinare la nostra idea, capirne i punti di forza e quelli da migliorare». – Giovanni Conter e Davide La Guardia, co-founder di Selfmotion.

Qual è il valore di partecipare a un bootcamp imprenditoriale?

«Partecipare a un bootcamp come questo è stato fondamentale per accelerare il processo di crescita del progetto. Qui non si tratta solo di idee, ma di esecuzione: siamo stati messi subito alla prova, costretti a validare ipotesi rapidamente e a ottimizzare il modello di business sulla base di feedback concreti. Il valore più grande, però, è stato l’accesso a un network di imprenditori, investitori e innovatori, che ci ha permesso di superare ostacoli che inizialmente sembravano insormontabili». – Luigi Emanuele Caruso e Giuseppe Musumeci, co-founder di Take&Drive.

«Prendere parte ad un bootcamp imprenditoriale come quello realizzato da Develhope con il supporto di Amazon dà sicuramente la possibilità di fare network, aumentare la propria visibilità e quella della startup e ottenere un premio in denaro, utile per avviare il proprio progetto». – Giovanni Conter e Davide La Guardia, co-founder di Selfmotion.

Com’è stato lavorare in team e con mentor/professionisti del settore durante il bootcamp imprenditoriale?

«Lavorare con mentor e professionisti del settore è stato un acceleratore incredibile. Ogni confronto ci ha permesso di affinare la nostra visione, rafforzare la strategia di posizionamento e prendere decisioni più consapevoli. Senza la loro guida, avremmo sicuramente commesso errori evitabili. Ma oltre agli aspetti tecnici, è stato stimolante entrare in contatto con altri giovani visionari, persone che – come noi – vogliono lasciare un segno e ridefinire il concetto di mobilità in Italia. Questo è stato, più di tutto, motivo di orgoglio». – Luigi Emanuele Caruso e Giuseppe Musumeci, co-founder di Take&Drive.

«È stato fantastico. Siamo orgogliosi di aver potuto collaborare con professionisti di questo calibro, i cui consigli ci hanno permesso di affinare la nostra idea imprenditoriale e di apprendere tantissime nozioni sia teoriche che pratiche». – Giovanni Conter e Davide La Guardia, co-founder di Selfmotion.

Quali competenze pensate di aver sviluppato o rafforzato?

«Abbiamo affinato la nostra capacità di Problem Solving e gestione del tempo, perché nel mondo delle startup ogni decisione va presa con rapidità e lucidità. Inoltre, abbiamo imparato a comunicare meglio il progetto, adattando il nostro messaggio a diversi interlocutori: investitori, clienti, partner strategici. Questa esperienza ci ha resi più resilienti e consapevoli di come trasformare un’idea ambiziosa in un business scalabile». – Luigi Emanuele Caruso e Giuseppe Musumeci, co-founder di Take&Drive.

«Tra le competenze che abbiamo rafforzato c’è sicuramente la capacità di analisi. Inoltre abbiamo compreso l’importanza di fare ricerche approfondite su qualsiasi attività che intendiamo mettere in campo e velocità del processo». – Giovanni Conter e Davide La Guardia, co-founder di Selfmotion.

Cosa portare a casa, più di tutto, da questa esperienza?

«Portiamo a casa un bagaglio di esperienze e competenze senza eguali. Abbiamo capito che il vero motore dell’innovazione è la capacità di adattarsi, di essere flessibili e di non temere il fallimento, ma di vederlo come parte del percorso. E, soprattutto, abbiamo toccato con mano l’importanza del network: senza le persone giuste intorno, trasformare un’idea in un’azienda è impossibile. Grazie al supporto di Develhope, oggi sappiamo di avere gli strumenti giusti per scalare il nostro progetto e costruire il futuro della mobilità condivisa». – Luigi Emanuele Caruso e Giuseppe Musumeci, co-founder di Take&Drive.

«Da questa esperienza, ciò che ci portiamo a casa è l’opportunità di aver conosciuto persone esperte del settore, di esserci confrontati con altri ragazzi con obiettivi e ambizioni simili ai nostri e di aver ampliato enormemente il nostro network e la nostra visibilità».– Giovanni Conter e Davide La Guardia, co-founder di Selfmotion.

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