Non sempre si è disposti a prendere in considerazione un lavoro che rappresenta “la tradizione di famiglia”, come un’attività commerciale, un’azienda, uno studio professionale. Un lavoro come quello dell’assicuratore, poi, non è mai stato tra i più affascinanti. Fino a oggi. La storia della startup MIOAssicuratore ci dimostra esattamente il contrario, che si può fare l’assicuratore (come tradizione di famiglia vuole) ma in modo rivoluzionario.
Si può fare perchè come abbiamo visto in un articolo di qualche giorno fa, il settore assicurativo è tra quelli che oggi subiscono maggiormente l’impatto della digitalizzazione e che si presentano tra i più stimolanti e ricchi di opportunità per giovani talenti pieni di grinta.
Ma sopratutto si può fare se, appunto, hai la grinta, le idee, la progettualità . A Giorgio Campagnano (romano, 27 anni), queste caratteristiche non mancano. Figlio d’arte e una storia assicurativa familiare lunga oltre 150 anni, fa studi di business management, ma è in realtà da sempre appassionato di web marketing, cosa che lo porta a mettere a fuoco la grande mancanza di digitalizzazione del mondo assicurativo.
Durante un fortuito appuntamento incontra Carlo Martini, studente di ingegneria informatica, le cui competenze si rivelano fondamentali per lo sviluppo del progetto, basato su tecnologie di machine learning. In quel momento inizia una collaborazione che darà vita a MIOAssicuratore, il primo broker assicurativo completamente online il cui obiettivo è portare tutte le assicurazioni in un unico posto, cioè dare all’utente la possibilità di avere un’unica piattaforma per gestire l’intera situazione assicurativa personale e confrontare tutte le compagnie sulla base della qualità dell’offerta presentata, senza limitarsi a guardare chi offre il prezzo più basso, ma comprendendo attraverso la grafica chi è che offre le migliori garanzie al miglior prezzo.
La mancanza di ricambio generazionale all’interno delle aziende, cioè il passaggio di consegne dal genitore alla figliolanza, è un problema spesso lamentato in Italia. Secondo quanto riporta Assolombarda, il 23% degli imprenditori alla guida di aziende familiari in Italia ha più di 70 anni e le aziende ne soffrono; il 18% delle imprese familiari prevede un passaggio generazionale nei prossimi 5 anni, un passaggio rischioso al quale statisticamente sopravvive solo il 30% delle aziende (al proprio fondatore e solo il 13% arriva alla terza generazione). Se si considera che nel nostro Paese il 65% delle aziende con fatturato superiore ai 20 milioni di euro è costituito da aziende familiari (dati dell’Osservatorio AUB sulle Aziende Familiari Italiane) si capisce anche quanto delicato sia questo problema.
Che tuttavia non ha riguardato Giorgio: nel suo caso, è stato persino il nonno ad aiutarlo a mettere in piedi la startup. Il mese scorso MIOAssicuratore ha annunciato di aver raccolto il suo primo round d’investimento convincendo nomi di spicco nel panorama degli investitori italiani: Vito Lomele (già founder di Jobrapido), H-Farm e PiCampus (startup district romano e fondo di venture capital emergente) e altri business angel.
“Ovviamente non è stato tutto semplice ed immediato. – continua Giorgio – Le difficoltà incontrate sono quelle che può avere chiunque abbia intenzione di avviare un’attività. Costi, priorità e decisioni da prendere. Con il lavoro e la dedizione però siamo riusciti a superare tutte le problematiche finora incontrate. Il consiglio che posso dare a chiunque abbia intenzione di avviare la propria attività o di dar vita ad un’idea, è di non aver paura e di cercare di far tutto il possibile per realizzare il proprio sogno, di usare i mezzi moderni per valorizzare i vecchi mestieri e trasformarli in una novità. Ogni mestiere ha bisogno di innovazione e chiunque può creare la propria azienda tentando di rivoluzionare il lavoro del nonno. Mi piacerebbe concludere riportando le parole del grande psicologo americano George Crane, sperando che possano essere di ispirazione per tutti come lo sono state per me “il pensiero immobile è l’anticipazione del fallimento… accertati di essere sempre ricettivo alle nuove idee”.
Sul sito di Startupbusiness, dove è possibile approfondire la notizia, si paragona questa startup (nel suo potenziale) alla cinesa Zhong An che è la startup insurtech al momento più forte al mondo, valutata 8 miliardi di dollari. Non si può che augurare a MIOAssicuratore di avere la stessa fortuna!
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