17 agosto 2013. E’ il giorno in cui Daniele Ratti, studente alla Facoltà di Ingegneria all’Università di Bergamo, scrive la prima riga di codice di quella che diventerà la prima versione beta di Fatture in Cloud, applicazione che lo porterà in meno di due anni a essere una delle startup italiane con più veloce crescita, più veloce exit e con uno dei più giovani fondatori. Ecco la storia e i consigli di Daniele, che sarà con noi all’evento di U2B ‘Il Futuro è oggi: sei pronto?’ il prossimo 15 dicembre a Milano. Il suo segreto? Provarci sempre, partire dai bisogni, cogliere le opportnità della digitalizzazione.
Fatture in Cloud è un caso che ha quasi dell’incredibile in un contesto come quello italiano che solitamente non è considerato molto favorevole alla nascita e crescita delle startup digitali: mercato piccolo, troppa burocrazia, pochi capitali, un ‘ecosistema dell’innovazione’ poco dinamico rispetto ad altri Paesi.
Eppure, c’è un aspetto considerato solitamente un handicap del nostro paese che si è rivelato una grandiosa opportunità per un ragazzo come Daniele Ratti, un un cervello che va a mille e una indiscutibile proponsione per l’imprenditorialità: il nostro paese è ancora poco digitalizzato. Lasciamo perdere il fatto che tutti hanno il telefonino, tutti usano facebook, tutti (o quasi) accedono a internet. Nel tessuto economico fatto in Italia di piccole e medie imprese, micro imprese e liberi professionisti, il digitale non ha ancora quella dimensione che dovrebbe avere: non c’è o se c’è è vecchio.
In questa situazione si trova esattamente Daniele Ratti nel 2013.
“Appena compiuti i 18 anni avevo aperto una Partita Iva e dopo qualche tempo una Srl perché insieme a un mio collega di Università sviluppavo videogiochi e applicazioni per smartphone che vendevo, quindi dovevo cominciare a emettere fatture, anche tante perché le cose andavano bene. Il video gioco che ha avuto più successo, forse qualcuno lo conoscerà, è stato ‘Nomi, cose, città revolution’ che ha ottenuto 2,5 milioni di download tra Italia e Francia nel 2013. All’epoca andavo ogni giorno all’Università, dalla mattina al tardo pomeriggio, poi tornavo a casa e lavoravo, cioè sviluppavo e portavo avanti l’azienda. Ma il vero, grande problema era il commercialista, a cui periodicamente dovevo trasmettere tutte le fatture, gli acquisti, gli ordini, bilanci, ecc., una tragedia. Così mi sono chiesto ‘ma possibile che non ci sia un’applicazione, una soluzione, un software, che mi permetta di gestire tutto questo, in modo semplice, adatto anche a un giovane come me? Facendo una piccola indagine avevo visto che c’erano 5milioni di piccole Partite Iva in Italia, quindi mi sembrava impossibile che non ci fosse una soluzione ‘smart’ per come la intendevo io, qualcosa di facile utilizzo, magari da cellulare, c’erano solo delle cose che a me sembravano molto vecchie. Allora mi sono detto: se non c’è, lo faccio io! Sviluppo qualcosa internamente che mi permetta di gestire le fatture e di comunicare tramite l’applicazione stessa con il mio commercialista. Era l’estate del 2013, sviluppo un’alfa di quella che poi diventerà Fatture in cloud: un piccolo gestionale su cloud che per esempio mi permetteva di accedere anche dall’Università via smartphone, o al quale poteva accedere il mio commercialista che in tempo reale vedeva le stesse cose che vedevo io. Questa cosa mi ha svoltato il modo di lavorare e mi sono reso conto che avevo creato qualcosa capace di alleggerire effettivamente il lavoro. Il passo successivo è stato a quel punto realizzare una versione beta da poter far testare anche ad altri, una cerchia ristretta di persone che già conoscevo, aziende e fornitori con cui lavoravo per vedere se effettivamente la soluzione funzionava anche per loro”.
E funziona. Daniele riceve commenti positivi, ‘tutti mi dicevano: è una figata‘. Decide di impegnarsi nel progetto al massimo, anche se nel frattempo è all’ultimo anno di Università e deve fare anche la tesi. ‘ A quel punto per ottimizzare i miei tempi ho deciso di portare Fatture in Cloud come progetto per la tesi di laurea, mi sono messo di buzzo buono, è stato un anno davvero molto impegnativo, dormivo 3 ore a notte forse, ma anche ricco di soddisfazioni, ne è valsa la pena”.
Daniele ci crede fino in fondo nel suo progetto Fatture in Cloud, su cui decide a quel punto di giocare il tutto per tutto, investendo tutti i suoi risparmi in pubblicità.
“Principalmente punto su Facebook: con un budget di circa 15mila euro ho iniziato ad acquisire una marea di utenti, arrivavano fino a 100 – 150 aziende al giorno, era ancora gratuito. A fine mese decido di introdurre il billing, il pagamento per vedere come va, comincio a far pagare il servizio 5 euro al mese e tutto continua ad andare per il meglio perchè il tasso di conversione è altissimo, circa il 25%, in pratica una persona su 4 che lo provava lo comprava. In ambito software è tantissimo, di solito il conversion rate è del 5% – 10% massimo.”
L’entusiasmo è al massimo, intanto Daniele si laurea e può a quel punto mettersi su Fatture in Cloud a tempo pieno, praticamente da solo. E contiua ad acquisire utenti, tanti, che lo portano all’attenzione di TeamSystem, un’azienda tech molto importante, che in Italia è leader nel mercato dei commercialisti e dei liberi professionisti. Arriva l’acquisizione, la famosa exit milionaria. “In realtà mezza exit, perchè TeamSystem ha il 51%, io ho mantenuto il 39% e il mio socio storico il 10%.”. Ratti rimane come Ceo a capo della società, allarga il team e punta su una strategia di crescita ancora più aggressiva: spot in TV, oltre che pubblicità online, con l’idea di andare a conquistare una fetta molto più ampia di quel mercato rappresentato da circa 100mila studi commercialisti in Italia. “Oggi ne abbiamo circa 10mila registrati e 2mila attivi, possiamo fare meglio, ai commercialisti noi diamo il software gratis, un po’ perchè ci siamo dati la missione di contribuire all’innovazione del nostro Paese, un po’ perché sono il nostro canale di acquisizione clienti. Inoltre il mese prossimo offriremo anche un nuovo servizio: Dipendenti in Cloud, un sistema per la gestione dei dipendenti”.
Daniele Ratti, che ha il suo sito personale qui, racconterà la propria esperienza imprenditoriale all’evento ‘Il futuro è oggi: sei pronto?’ il 15 dicembre a Milano(9.30-13.00) presso il Politecnico, in Piazzale Leonardo da Vinci, Aula De Donato. La partecipazione è gratuita, puoi iscriverti subito.
Per chi non potrà esserci, ecco alcuni consigli che Daniele in base alla propria esperienza vuole lasciare a tutti gli studenti universitari.
- Buttati: ci sono un mare di opportunità là fuori, c’è un’economia che sta evolvendo, con la digitalizzazione ci sono settori tradizionali che stanno cambiando e nuovi settori che stanno nascendo, non è vero che bisogna avere grossi capitali all’inizio.
- Si può fare, anche durante l’Università. E’ impegantivo, ma il rischio più grande è non provarci, potresti rimpiangerlo per sempre, è inutile lasciar passare il tempo o rimandare a ‘quando si finisce l’Università’, perché si rischia di non farlo più, magari è passato il momento, magari decidi di cercare un lavoro in un’azienda. Se si ha un’idea valida si deve assolutamente portarla avanti, costruire un team piccolino 2-3 persone che credano nell’idea e …farlo!
- NON andare subito a cercare capitali, prima metti a punto il tuo prodotto, non ha senso perdere tanto tempo andando in giro a cercare finanziamenti, perchè è un’attività che richiede molto impegno e fa perdere tempo
- Concentrati sullo sviluppo di un servizio/prodotto che abbia traction, cioè che effettivamente piaccia e inizi a generare dei numeri, non necessariamente di fatturato ma di utenti…
Appuntamento quindi con Daniele Ratti a Milano, il 15 dicembre per l’evento ‘Il futuro è oggi: sei pronto?’ (9.30-13.00) presso il Politecnico, in Piazzale Leonardo da Vinci, Aula De Donato. Oltre a Daniele ci saranno i fondatori di altre due startup fondate da studenti: Nicolò Briante di D-Heart e Giulia Pagnozzi di WiPark.