Imprenditoria femminile: ostacoli, consigli e incentivi economici per diventare la business woman che avete sempre sognato

Stereotipi di genere, conciliazione tra vita professionale e familiare, accesso ai finanziamenti, e non solo. La strada per diventare una donna imprenditrice è tutta in salita, ma la meta è là ed è concreta. Cinque consigli per raggiungerla

Pubblicato il 15 Mag 2023

Imprenditoria femminile

Ragazze, giovani donne che desiderate avviare un’attività in proprio sviluppando l’idea di business nella quale credete, sappiate che diventare una business woman di successo non è semplice, ma non impossibile. Oggi il mondo dell’imprenditoria femminile offre diversi supporti, sia di tipo economico che manageriale, per realizzare il vostro sogno. Scopriamolo insieme.

Definizione di imprenditoria femminile

Partiamo dall’inizio. Quando si parla di imprenditoria femminile si fa riferimento all’attività portata avanti dalle donne avviando e gestendo una propria impresa, superando le sfide e cogliendo le opportunità che il contesto economico e sociale presenta.

Di imprenditoria femminile si parla sia nel caso in cui venga creata una nuova impresa da zero, sia nel caso in cui ne venga rilevata una già esistente, sia, infine, nel caso in cui venga sviluppata un’attività specifica all’interno di organizzazioni già presenti.

Sebbene sino a oggi le imprenditrici donne si siano maggiormente distinte in settori tradizionalmente legati al sesso femminile come la moda, l’arte e il sociale, non esistono limiti entro i quali la donna possa esprimere tutte le sue capacità, tecniche e trasversali.

Certo gli ostacoli ci sono, e anche tanti: stereotipi di genere, difficoltà nel conciliare vita professionale e personale, difficoltà di accesso ai finanziamenti, mancanza di una rete di supporto e un adeguato sostegno da parte della società civile, e finanche mancanza di fiducia in se stesse e eccessiva autocritica. Tuttavia le donne stanno dimostrando in questi anni di saperli superare, contribuendo a creare un ambiente imprenditoriale più equo e inclusivo per tutti.

L’imprenditoria femminile in Italia

Con grinta e dedizione, l’imprenditoria femminile sta acquistando un ruolo sempre più rilevante nella creazione di posti di lavoro nonché nella crescita economica del nostro Paese, tuttavia la strada da percorrere è ancora lunga.

Stando infatti agli ultimi dati rilevati dall’Osservatorio per l’imprenditorialità femminile di Unioncamere e InfoCamere, a fine 2022 le imprese femminili registrate sono state 1.337mila, il 22,21% del totale. Interessante notare come nell’ultimo anno a crescere sia stata maggiormente l’imprenditoria femminile legata all’innovazione, piuttosto che quella legata ai settori tradizionali come per esempio agricoltura, manifattura e ospitalità.

Sono 2mila in più le imprese femminili nelle attività professionali, quasi 1.500 in più quelle attive nelle attività immobiliari, circa mille in più nei servizi di comunicazione e nelle attività finanziarie, 800 in più nel noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese, dice lo studio.

Attività, peraltro, dove spiccano alcune figure già note al pubblico locale, e anche fuori dai nostri confini, prima tra tutte l’imprenditrice del fashion digitale Chiara Ferragni, ma anche per esempio Sonia Peronaci, la fondatrice del noto sito web di ricette Giallo Zafferano.

Come diventare imprenditrice di successo: 5 consigli

In generale possiamo dire che ambire a diventare un’imprenditrice di successo comporta tanta dedizione, determinazione e l’acquisizione di diverse competenze. A seguire cinque consigli pratici:

  1. Il primo consiglio per riuscire nell’“impresa” è quello di individuare la propria vera passione, ciò aiuterà ad affrontare gli ostacoli e a mantenere sempre vivo l’entusiasmo, fonte primaria di energia per perseguire i propri obiettivi.
  2. Segue poi una pianificazione chiara dei passi da intraprendere, mantenendo sempre il controllo sulla direzione imboccata attraverso il monitoraggio dei progressi.
  3. Acquisire le conoscenze tecniche adeguate che vanno dall’economia e finanza al marketing, dallo sviluppo della leadership alla conoscenza delle tecniche di negoziazione, alle competenze digitali di base, e non smettere mai di imparare attraverso la formazione continua. Così come dotarsi di un bagaglio di soft skill necessarie nella vita imprenditoriale di tutti i giorni: comunicazione efficace e ascolto attivo, gestione del tempo, problem solving, resistenza allo stress, empatia, pensiero critico, e non solo.
  4. Sono le persone che fanno la differenza. Creare un team solido e coeso è una delle priorità che una buona imprenditrice deve darsi. Scegliere collaboratori preparati coi quali poter condividere visione, obiettivi e valori, sarà la chiave del vostro successo.
  5. Conoscere approfonditamente il mercato di riferimento. Imparare a leggere i dati individuando le tendenze in atto, e soprattutto quelle a venire.

Incentivi per l’imprenditoria femminile

Infine, in questa panoramica sull’imprenditoria femminile tra numeri, ostacoli e consigli, non poteva mancare uno sguardo a quelli che sono oggi gli incentivi economici ai quali poter attingere per dare forma concreta alla propria idea di business.

Attualmente, chiusosi il Fondo Impresa Femminile che ha riscosso un largo consenso tanto da esaurire le risorse di cui era stato dotato, ben 200 milioni di euro, esistono altre bandi disponibili a supporto delle donne che vogliono fare impresa.

Tra questi, per esempio: Imprese ON (Oltre Nuove Imprese a Tasso zero), che ha l’obiettivo di sostenere, su tutto il territorio nazionale, la creazione e lo sviluppo di micro e piccole imprese a prevalente o totale partecipazione giovanile o femminile, e Nuovo Selfiemployment, l’incentivo rivolto ai NEET (persone non occupate né inserite in un percorso di istruzione o di formazione), alle donne inattive e ai disoccupati di lunga durata con una forte attitudine al lavoro autonomo e all’imprenditorialità che offre prestiti tra i 5.000 e i 25.000 euro.

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Simona Politini
Simona Politini

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