Oggi intervistiamo Giorgio Andrea Pautrie, fondatore della startup Mind the Gum, l’integratore sotto forma di chewingum che negli ultimi tempi spopola fra gli studenti milanesi.
Talvolta le migliori idee nascono da momenti difficili della nostra vita, ai quali cerchiamo di rispondere con motivazione e forza d’animo. Essendosi trovato davanti la necessità di recuperare il tempo perduto per via di un grave incidente dal quale è rimasto vivo per miracolo, Giorgio ci racconta come grazie alla determinazione, al team building e a tanto amore per le persone e per quello che si fa, si può far nascere e crescere un’azienda solida e di successo.
Quando nasce Mind the Gum?
Mind the Gum nasce sei anni fa, frutto di un accaduto imprevisto della mia vita. Nel 2010 ero uno studente dell’Università Bocconi, fui coinvolto in un brutto incidente stradale dove mi ruppi l’osso del collo. Nel 90% dei casi di fratture come la mia si muore sul colpo, nell’altro 10% circa si rimane paralizzati. Io sono stato miracolato a tutti gli effetti!
Per via dei conseguenti problemi di salute persi due anni di università, i medici mi dissero che sarebbe stato quasi impossibile riprendere a studiare, sia per via del tempo perso sia per il trauma cranico. Nonostante questo, per una promessa che avevo fatto a mio nonno, che ora non c’è più, il quale desiderava vedere un nipote laureato, volevo finire gli studi. Mi mancavano 24 esami più la tesi e dovevo sostenerli nel minor tempo possibile, in modo da non perdere altro tempo. Utilizzavo qualsiasi tipo di integratore in commercio, qualcuno ordinato addirittura dall’Inghilterra e dall’America. I risultati si ottenevano, ma il costo era molto alto.
Chiedevo sempre a mio padre di recarsi presso la Farmacia Legnani, conosciuta in tutta Milano da oltre 30 anni per la qualità dei suoi prodotti naturali e che è stata la prima a portare in Italia prodotti innovativi come l’anticolesterolo naturale ed il sonnifero. Il proprietario dell’azienda ha preso a cuore la causa e ha provato, col suo staff, a creare in un unico integratore tutti i prodotti che avevano un effetto stimolante per la concentrazione. Così è nata la prima formulazione di Mind the Gum che, unita ad un chewingum, dava benefici sulla memoria e concentrazione. Certamente Mind the Gum non faceva gli esami al mio posto, ma mi aiutava a focalizzarmi anche su otto esami nella stessa sessione.
Il fatto che fosse un prodotto totalmente naturale, che fosse controllato da una farmacia invece di essere creato da miscugli fatti in casa e soprattutto l’evidenza che fosse realmente efficace, mi ha fatto pensare che dovesse assolutamente essere conosciuto da una clientela più ampia. In quel periodo, ho avuto modo di osservare l’enorme gap esistente tra studenti e questo tipo di prodotti farmaceutici ed ho pensato vi potesse essere un problema di marketing, per cui gli studenti non conoscevano l’esistenza degli integratori o non credevano nella loro efficacia.
A differenza di molti altri produttori di integratori, quello che facciamo noi a livello di marketing è dichiarare di sapere che tantissimi studenti sono dei ragazzi multi tasking e ricchi di energia da spendere in molte attività: lo studio, le feste, gli amici, il lavoro ecc. Insomma, non sono delle persone svogliate che hanno necessità assoluta di un integratore affinché possano rendere nello studio. Noi, semplicemente, diamo loro un’opportunità: quella di ottimizzare il tempo da dedicare allo studio, in modo che possano dedicarsi anche ad altre attività che li appassionano.
Al contrario di molti altri farmaci, voi non proponete Mind the Gum come un prodotto miracoloso, dunque.
Esattamente. Tuttavia, a riguardo, abbiamo subito delle critiche che ci accusavano di presentarci presuntuosamente come prodotto miracoloso, per via del nostro video di presentazione (disponibile al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=ZMloACLsEnw ndr). E’ logico però che le nostre dichiarazioni siano tutte testate da studi clinici, altrimenti non potremmo diffonderle.
Capita spesso che imprenditori con un background scolastico diverso da quello economico debbano improvvisarsi manager, nel vostro caso è accaduto l’opposto. Come è stato lavorare in un ambiente generalmente poco esplorato da imprenditori freschi di una laurea in Economia?
Dal punto di vista dell’ambito chimico, è l’azienda Legnani che si occupa di tutto. Quello che abbiamo fatto noi è stato mettere in mostra l’innovazione, le grandi abilità nel campo farmaceutico che ha la Legnani e spostarle verso il punto di vista dello studente.
La farmacia Legnani è un’azienda farmaceutica alla quale vengono richiesti i prodotti esternamente, possiedono 8 vetrine a Milano e solitamente non spingono i prodotti al di fuori dalla loro area. Siccome alcuni di essi sono veramente innovativi, noi colmiamo il gap tra questi ultimi e chi li vorrebbe. Io certamente non metterò mai le mani nelle componenti chimiche!
Puoi parlare di Speed MI Up e del ruolo che ha svolto nell’affermazione di Mind the Gum?
Speed MI Up è un incubatore per startup che opera dietro il pagamento di una tassa mensile, fornendo servizi che sono risultati, nel nostro caso, fondamentali. Fin da prima dell’incidente avevo parlato dell’importanza di un incubatore con Bruno Pavesi (attuale Consigliere Delegato dell’Università Bocconi ndr), il quale mi aveva detto della possibilità della nascita di Speed MI Up. Partecipare al programma ha significato fare un salto di qualità, non era più un’attività da portare avanti solo nel tempo libero. Abbiamo lavorato giorno e notte insieme al mio team per realizzare il business plan; inoltre, il fatto di avere una scadenza, in questo caso il pagamento della tassa di partecipazione al programma Speed MI Up, ci trasformava in lavoratori veri e propri.
Speed MI Up fornisce un ottimo supporto tramite le lezioni tenute da docenti della SDA Bocconi personalizzate sul progetto specifico. Il primo investimento, invece, è arrivato da un investitore esterno.
Per i ragazzi che vogliono fare startup che decidono di non servirsi di un incubatore, è difficile trovare finanziatori per un prodotto così innovativo?
Quello che gli investitori fanno è guardare il team e le persone che ci sono dietro. L’ idea passa in secondo piano. Un team di livello A con un’idea di serie B riuscirà a costruire quello che manca, nel caso contrario non potrà funzionare. Bisogna dimostrare un alto livello di commitment, lasciando l’università, il lavoro o il tempo dopo l’università per mettersi a disposizione del proprio progetto. E’ necessario che ci sia un’idea buona, ma questa serve più per motivare sé stessi ad investire il proprio tempo, più che l’investitore.
Quando si è pronti a partire, si va incontro a colossi, nel nostro caso farmaceutici, più bravi, più potenti, più esperti del mercato. A quel punto, lavorando ogni giorno, mettendoci il cuore e incrementando le proprie conoscenze si riesce a spiccare il volo.
Le soddisfazioni e la motivazione non ti verranno mai a mancare. I primi anni sono i peggiori, ma ci si sveglia con una motivazione diversa. Io, per esempio, lo rifarei tutta la vita.
Sentivi di voler fare specificamente Mind the Gum, oppure in generale ti sentivi portato ad intraprendere la strada di imprenditore, a prescindere dall’ambito?
Io volevo fare l’imprenditore, mio padre e mio nonno erano imprenditori, partivo dal bisogno di avere un progetto che mi stimolasse e che mi desse la motivazione di svegliarmi la mattina con la voglia di investire le energie nel mio lavoro. Qualsiasi compito, se non è ciò che ti piace veramente diventa pesante! Mind the Gum è stata l’idea che ho ritenuto di maggiore interesse e ho deciso di investire il mio tempo e le mie risorse in quello.
In linea generale quali sono i progetti di Mind the Gum per il 2016?
Cercheremo di andare incontro ad una esigenza particolare dei nostri clienti e amici: molti sono contenti dell’effetto, ma la critica è sul sapore. Purtroppo il fatto di avere al suo interno un mix di 15 principi naturali, rende difficoltoso far risultare gradevole il sapore generale. Ovviamente è giusto che per uno studente sia piacevole il consumo, e l’azienda sta lavorando su questa esigenza.
Con il vostro prodotto e la vostra grande fiducia nella farmacia Legnani, realtà già affermata da oltre trent’anni, pensate di averla stimolata a rinnovarsi, tanto che ora desideri affidarvi altri suoi progetti?
Il capo dell’azienda Legnani è una persona che ha creduto in noi ed ha dedicato molto tempo a me anche durante i miei studi. Quando ha voluto investire tempo e risorse in questo progetto, per lui era un’attività in più, sicuramente non necessaria. Dal momento in cui però si è ritrovato a vendere 90 000 pezzi nei primi tre mesi, si è accorto del successo che si può avere con dei prodotti innovativi ed ha deciso di affidare a noi il marketing di altri prodotti, proprio perché ha apprezzato il nostro modo di lavorare. Il nostro obiettivo, più che come azienda (la Dante Medical Solution, in memoria del nonno di Giorgio, ndr), in quanto persone è ripagare la fiducia che la farmacia Legnani ha riposto in noi, estendendo il marchio non solo alla clientela milanese ed agli esperti del settore, ma anche nel resto d’Italia, mostrandola per la qualità e la professionalità del suo operato in campo farmaceutico.