Per rendere l’Intelligenza Artificiale sempre più “umana” e usarla proficuamente nelle attività quotidiane, infatti, servono nuove competenze, tradizionalmente non incluse nel classico percorso di formazione di uno sviluppatore. Ed è qui che entra in gioco la figura del Conversation e Prompt Designer
Giancarlo Valente
Co-fondatore e CTO di Aulab
Per la rubrica “Identikit Professioni” vi presentiamo il Conversation e Prompt Designer.
L’Intelligenza Artificiale generativa è un trend che attraversa tutto il mondo professionale. Alcuni temono che “ruberà il lavoro” agli esseri umani sostituendosi ad alcune figure professionali, altri che potrà cominciare a “pensare” da sola, sfuggendo al nostro controllo. Le evidenze ci mostrano che l’AI Generativa è una grande sfida che ci porterà certamente in futuro a rimodulare il modo in cui lavoriamo. Per questo entrare nel mondo del lavoro oggi richiede un aggiornamento delle competenze dei professionisti del Tech.
Per rendere l’Intelligenza Artificiale sempre più “umana” e usarla proficuamente nelle attività quotidiane, infatti, servono nuove competenze, tradizionalmente non incluse nel classico percorso di formazione di uno sviluppatore. Si tratta di abilità che appartengono alle discipline umanistiche: dimestichezza con il linguaggio naturale, empatia, comprensione delle esigenze del cliente e del funzionamento dell’Intelligenza Artificiale. È necessaria una figura professionale che sia in grado di strutturare al meglio i “prompt”, ovvero i “comandi” da fornire all’AI perché ci restituisca il risultato desiderato.
Per occuparsi di queste attività è nata, da qualche tempo, una nuova figura professionale: il Conversation e Prompt Designer, progettista della comunicazione e della Customer Experience di domani, che unisce la comprensione della tecnologia a forti competenze linguistiche e capacità di problem solving.
Conversation e prompt designer: chi è, che cosa fa
Il Conversation e Prompt Designer ha il compito di insegnare all’AI a offrire informazioni, assistenza e supporto per l’acquisto di beni e servizi. Si pensi in tal senso all’utilizzo dei voicebot e dei chatbot, assistenti vocali e digitali che interagiscono fornendo risposte come esseri umani. Il Conversation e Prompt Designer inoltre contribuisce alla risoluzione dei problemi, progetta conversazioni empatiche e coinvolgenti, e sfrutta al meglio le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale ai fini della comunicazione digitale.
In generale, è una professione di sicuro inedita, eppure fondamentale. Molte aziende e agenzie di comunicazione stanno infatti abbracciando le nuove sfide del digitale, attrezzandosi per usufruire al meglio delle opportunità offerte dall’AI. La domanda per queste figure professionali è dunque destinata ad aumentare nel futuro vicino.
Quali competenze deve avere un Conversation e Prompt Designer?
Occorre partire da un assunto: si tratta di una nuova figura atipica nel settore Tech. Solitamente a ricoprire questo ruolo sono ragazzi e ragazze con background umanistici che desiderano intraprendere un nuovo percorso professionale nel Tech, o anche solo ampliare le competenze in ottica di maggiore competitività sul mercato del lavoro.
Si parla dunque di laureati in Lingue, Lettere, Scienze della Comunicazione. A questi si aggiungono però anche professionisti del marketing e della comunicazione, designer, sviluppatori di interfacce utente, UX designer, copywriter, content creator, social media manager, imprenditori o aspiranti tali.
Una professione a portata delle ragazze
I dati mostrano che sono solitamente le donne non solo a eccellere, ma anche a essere attratte verso questa professione. Questo è un aspetto fondamentale, in quanto contribuisce a colmare il gender gap in ambito Tech. Secondo una recente ricerca McKinsey, solo il 33% dei laureati europei in materie STEM è di sesso femminile.
Allo stesso tempo, il 44% delle donne impiegate nel Tech non ha un background di formazione specifico in materie scientifiche. Questo ci dice una cosa molto importante: che le donne sono molto brave a imparare sul campo e che acquisiscono facilmente nuove competenze.
A maggior ragione, si capisce perché siano attratte da una professione come quella del Conversation e Prompt Designer. In Aulab, prima Coding Factory italiana fondata nel 2014 che ha formato oltre 10 mila professionisti in ambito digital e tech, per esempio, le iscrizioni al primo corso lanciato in merito sono state al 100% femminili.
Come si diventa Conversation e Prompt Designer?
Il modo migliore per diventare Conversation e Prompt Designer è seguire un corso di specializzazione. Proprio per questo Aulab ha strutturato una Masterclass in Conversation e Prompt Design della durata di sole 4 settimane, per un totale di 35 ore di lezione suddivise in 11 giornate. Le lezioni sono online, di sera e nel weekend (formula part-time), così da dare la possibilità a chiunque, lavoratori e non, di frequentare con profitto.
Nel percorso sono compresi momenti di studio della teoria, ma soprattutto esercitazioni pratiche che portano gli studenti, al termine della Masterclass, a creare il loro primo digital human, ovvero un assistente virtuale artificiale capace di interagire con l’utente come se si trattasse di una persona in carne e ossa. Il digital human rimane disponibile anche alla fine del corso per una durata massima di sei mesi, così che gli alumni possano usarlo per esercitarsi e “allenare” sempre meglio l’Intelligenza Artificiale.
Per arrivare a tale risultato, la Masterclass comprende lo studio dei principi del conversation design e della progettazione delle interfacce conversazionali. Ampio spazio è inoltre dedicato all’utilizzo avanzato degli strumenti di AI generativa più comuni, tra cui ChatGPT, Dall-E e Midjourney, così da sapersi giostrare sia nel prompting a fini testuali, che per la generazione di immagini.
Il contenuto della Masterclass è continuamente aggiornato per rimanere sempre al passo con le ultime novità in materia di AI Generativa.
Quanto guadagna un Conversation e Prompt Designer?
Secondo gli ultimi dati di Glassdoor, la professione di Conversation (e Prompt) Designer si sta posizionando in maniera competitiva sul mercato del lavoro statunitense, con salari annui per una posizione entry level tra i 44.000 e i 69.000 dollari l’anno (e una media di 55.000). Cifre che, naturalmente, incrementano di pari passo con la carriera, e che possono raggiungere anche i 79.000 dollari annui.