L’internet delle cose ( o IoT – Internet of things) è un neologismo oggi molto utilizzato. Comprende una serie di tecnologie che permettono agli oggetti fisici (anche quelli utilizzati da ognuno di noi quotidianamente) di essere connessi in rete. Gli ambiti di applicazione sono tantissimi: dalle utility alla sanità, dalla produzione alla pubblica amministrazione, dai dispositivi personali ai mezzi di trasporto, e diverse sono le opportunità di lavoro che ne derivano.
Dal frigorifero di casa, all’orologio, al semaforo, alle auto, ai dispositivi personali indossabili (wearable), tutti possono essere considerati esempi di IoT. L’importante è che questi oggetti siano connessi alla rete, e che abbiano la possibilità di trasmettere e ricevere dati. In questo modo, questi oggetti diventano “intelligenti”, e possono attivarsi e disattivarsi “da soli” e secondo le necessità.
Temi di grande interesse e sviluppo come la smart city, la smart agriculture, la smart home, l’e-health, la smart mobility, l’industria 4.0, la robotica, sono tutti basati su tecnologie IoT.
– Per capire meglio il tema ti proponiamo il video di Stefano Guglielmetti (architetto e sviluppatore software, ottimo divulgatore di materie tech).
IoT e mercato del lavoro
Le maggiori società di ricerca, come Accenture tra le altre, sostengono che si arriverà a oltre 25 miliardi di apparati IoT entro il 2020. Molti operatori del settore ritengono che il numero sarà ampiamente superato. Tutti sono d’accordo che l’IoT rappresenta già oggi, e lo sarà sempre di più, una notevole opportunità di business e di creazione di posti di lavoro.
“Stiamo vedendo tech company di tutto il mondo organizzarsi e creare strategie in ambito Internet degli oggetti, ma il problema è che non hanno i processi e il talento in-house per fare queste cose”, ha dichiarato Ryan Johnson, direttore della piattaforma di recruiting Upwork.
Vale a dire che al momento la domanda di professionisti con competenze adeguate per affrontare l’IoT è ancora superiore all’offerta.
Sono tipicamente lavori molto tecnici: ingegneri elettronici e della sicurezza, esperti in big data, di machine learning, di autocad, di design dei circuiti. Una lista dei 10 lavori più ricercati in ambito IoT la puoi trovare a questo indirizzo.
Secondo TechCrunch, una delle principali testate di tecnologia e startup al mondo, anche l’IoT, come già accaduto con precedenti rivoluzione tecnologiche, farà tramontare diverse professioni con un basso profilo di competenze, ma ne genererà di nuove che richiedono competenze più sofisticate. Ecco, per esempio, tre profili professionali che saranno molto richiesti nei prossimi anni:
Chief Internet of Things Officer (CIoTO)
E’ una figura manageriale: il CIoTO sarà responsabile per le decisioni di tipo tecnologico che a loro volta guidano la direzione del business IoT della compagnia. Questa persona svilupperà la strategia IoT della società, legando l’adozione di nuove tecnologie a risultati di business precisi.
IoT Business Designer
E’ una figura un po’ manageriale, un po’ trasversale, con doti di leadership e molta visione e creatività, capace di individuare presenti e future opportunità di business che possono essere affrontate attraverso l’internet degli oggetti, e ne sa progettare la realizzazione.
Fuller Stack Developer
E’ già piuttosto richiesta la figura professionale del “full stack developer”, cioè lo sviluppatore che sa lavorare con le tecnologie sia di back-end (Ruby, Python, Java, etc.), che di front-end (JavaScript, HTML, CSS, ecc).
Ma nell’ internet delle cose, questo non è sufficiente. Qui serve un FULLER Stack Developer: i prodotti IoT includono lo stesso front-end e back-end dei sistemi, come web e applicazioni mobili, ma includono anche l’hardware, che di solito è costruito su misura. Il sistema di competenze che questo tipo di professionisti devono avere è davvero molto ampio ed è per questo motivo che si tratta di professionisti ricercati e stra-pagati.
Vuoi cominciare a mettere alla prova le tue competenze in ambito IoT?
Abbiamo una bellissima GARA di Bip che può farti guadagnare fino a 800 euro con la tua idea – Applicazione dell’Internet of Things (IoT) in ambito “Smart University”.
In cosa consiste la GARA di Bip
A partire dalla tua vita quotidiana in ambito universitario, immagina una soluzione IoT in grado di migliorare la tua esperienza di studente, in relazione ai luoghi che frequenti in Università e agli oggetti che vi puoi trovare.
Descrivi concretamente la tua proposta, illustrando:
- benefici apportati;
- tecnologie utilizzate;
- modalità di integrazione
e spiega le motivazioni che guidano le tue scelte tecnologiche.
Dimostra la fattibilità della tua idea, entrando nel dettaglio tecnico dell’integrazione di almeno due componenti – hardware o software – del tuo progetto.
Dovrai consegnare, entro il 13 novembre, una presentazione di massimo 10 slide contenente la tua proposta di applicazione dell’Internet of Things (IoT) in ambito “Smart University”.
Bip selezionerà 5 finalisti. Tra questi verrà selezionato 1 vincitore a cui verrà assegnato un premio di 800€.
Gli altri 4 finalisti riceveranno un rimborso spese di 200€ cad. Tutti gli studenti verranno valutati sulla base della qualità della proposta e sulla fattibilità dell’idea.
I partecipanti che mostreranno più inventiva e attitudine allo sviluppo dei modelli, avranno la possibilità di entrare in contatto con Bip ed essere selezionati per un incontro conoscitivo.