La creatività è una competenza o un talento? Ne siamo tutti dotati, dobbiamo tirarla fuori ed il momento di farlo perché è ciò che ci rende più preziosi nel mondo del lavoro
La creatività è spesso associata al talento artistico, ai geni dell’arte, della musica, della matematica. Difficilmente si pensa a un informatico, a un elettricista, a un manager, come a un creativo; quanti di noi osano definirsi “creativi”? La verità è che spesso è difficile definire la creatività ed è altrettanto complesso attribuirci una qualità, un talento (o capacità, come vedremo) che non sappiamo distinguere e perimetrare con precisione.
Da ciò derivano diverse perplessità: per esempio, la creatività può essere appresa? Sarebbe utile saperlo in un mondo che si trasforma e che guarda alla creatività come la competenza più importante anche nel futuro del lavoro. Vediamo quindi in che altro modo possiamo intendere la creatività.
Partiamo da presupposto che essere creativi sul lavoro non significa necessariamente essere artistici o avere un talento specifico, ma piuttosto sviluppare la capacità di generare e applicare idee originali in diversi contesti lavorativi.
Il significato di creatività
Così Stephan Mumaw, direttore creativo e scrittore, definisce questa soft skill.
Secondo Mumaw, la creatività è il problem solving, con l’aggiunta di alcune caratteristiche chiave: rilevanza e innovazione. La creatività è, quindi, la soluzione dei problemi con rilevanza e innovazione. In particolare, la rilevanza è il grado con cui un problema viene effettivamente risolto e deve poter essere verificata, mentre l’innovazione riguarda l’originalità che quella soluzione possiede.
Ed proprio questo legame tra creatività e innovazione che rende la soft skill un elemento così importante oggi nel mondo del lavoro: per tutte le aziende, infatti, è fondamentale innovarsi continuamente, migliorare i processi e rimanere competitive per riuscire ad affrontare nuove sfide e problemi complessi.
Creatività: talento innato o competenza da sviluppare?
Ecco cosa dice il WEF in merito alla creatività:
“Ogni bambino inizia il suo viaggio nella vita con un potenziale incredibile: una mentalità creativa che si avvicina al mondo con curiosità, con domande e con il desiderio di conoscere il mondo e se stessi attraverso il gioco. Tuttavia, questa mentalità è spesso erosa o addirittura cancellata dalle pratiche educative convenzionali quando i bambini entrano a scuola. Il Torrance Test of Creative Thinking è spesso citato come esempio di come il pensiero divergente dei bambini diminuisce nel tempo. Il 98% dei bambini della scuola materna sono “geni creativi” – possono pensare a infinite possibilità di usare una graffetta. Questa capacità si riduce drasticamente man mano che i bambini passano attraverso il sistema scolastico formale e, a 25 anni, solo il 3% rimane un genio creativo. La maggior parte di noi ha solo uno o pochi usi per una graffetta”.
Possiamo a questo punto scardinare una credenza diffusa, cioè che la creatività sia un talento, che alcuni hanno e altri no. Che sia nel DNA dell’individuo, appannaggio di chi proviene da famiglie creative o, in ogni caso, qualcosa con cui si nasce. Dentro di tutti noi c’è creatività, bisogna tirarla fuori. E la concezione di creatività come “capacità di problem solving con rilevanza e innovazione” ci permette di guardare alla creatività nella giusta prospettiva e di inserirla nella categoria delle abilità, delle competenze, che possono essere apprese, migliorate, misurate.
La creatività nel mondo del lavoro
La velocità del cambiamento tecnologico e l’evoluzione delle dinamiche economiche hanno portato le organizzazioni ad affrontare sfide sempre più complesse e competitive. In questo contesto, la creatività è diventata una risorsa preziosa per le aziende.
Insieme alla risoluzione di problemi complessi, al pensiero critico e al pensiero analitico, la creatività rientra tra le skill più importanti da qui ai prossimi anni, su cui punta il dito anche il WEF da qualche anno.
Uno studio IBM che intervista 1.500 CEO ha segnalato che la creatività è l’abilità oggi ritenuta più importante per i leader: in un mondo che diventa sempre più complesso e in continua trasformazione, sarà proprio la creatività a distinguere i migliori manager, quelli che promuovono l’innovazione disruptive, incoraggiano gli altri ad abbandonare approcci obsoleti e ad assumere rischi ponderati. Sono aperti e originali nell’espandere i loro stili di gestione e di comunicazione, in particolare per coinvolgere una nuova generazione di dipendenti, partner e clienti.
In che modo applicare la creatività sul lavoro
Ma cosa significa esattamente applicare la creatività sul lavoro e in quali aspetti della vita professionale può rivelarsi una carta vincente da giocare? Vediamo, punto per punto, alcuni dei più importanti:
Adattabilità: In un mondo in continua evoluzione, le aziende devono adattarsi rapidamente ai cambiamenti. La creatività consente di pensare in modo flessibile e di adattarsi alle nuove situazioni, aprendo la strada a soluzioni creative che possono contribuire al successo dell’organizzazione.
Competenza comunicativa: Questa competenza trasversale può aiutare a comunicare in modo più efficace e coinvolgente. Essere in grado di presentare idee in modo accattivante e persuasivo può fare la differenza nel convincere colleghi, clienti e dirigenti ad adottare determinate soluzioni o strategie.
Differenziazione: La creatività consente di sviluppare prodotti, servizi e strategie di marketing unici che possono catturare l’attenzione dei clienti e creare un vantaggio competitivo.
Innovazione: Le organizzazioni cercano costantemente nuove idee, soluzioni e approcci per rimanere competitive e per distinguersi sul mercato. La creatività è fondamentale per generare innovazione e trovare modi nuovi e originali per affrontare problemi e sfide.
Pensiero critico: La creatività, come abbiamo detto, spesso si basa sul pensiero critico, che permette di valutare in modo obiettivo le diverse opzioni e di analizzare i problemi sotto prospettive diverse. Il pensiero critico e la creatività lavorano in sinergia per generare soluzioni innovative e informate.
Risoluzione dei problemi: La creatività è fondamentale per affrontare e risolvere problemi complessi, che spesso richiedono un pensiero non convenzionale. La creatività permette di esplorare diverse prospettive e approcci, aprendo la strada a soluzioni originali.
L’artista innovatore, una nuova professione del futuro?
In un’economia e in un mondo che vira verso la robotica e l’automazione, la creatività appare come l’unico baluardo che rende indispensabile il contributo umano.
“L’economia creativa, come le rivoluzioni industriali e dell’informazione che l’hanno preceduta, ha il potenziale per scatenare la crescita globale rendendo le organizzazioni più efficaci e più innovative. Questo è il motivo per cui le società di venture capital stanno oggi assumendo designer, le città si dotano di responsabili dell’innovazione e investono nei progetti culturali. Le fondazioni filantropiche stanno utilizzando premi e crowdsourcing per scoprire nuove soluzioni per lo sviluppo globale e la sostenibilità”.
Così dice l’esperta Laura Callanan in questo articolo su Quartz, che racconta anche come eminenti studi siano in grado di dimostrare che anche nelle aziende i team che affiancano mentalità creative, diversità di pensiero e diversità cognitive, siano quelli che riescono meglio ad affrontare e superare problemi.
L’esperta arriva addirittura a sostenere l’emergere di una precisa figura professionale: l’Artista Innovatore.
“Abbiamo coniato il termine Artist Innovator per indicare gli artisti che lavorano al di fuori dello studio, del teatro e della sala da concerto per portare i loro talenti e competenze distintive negli affari, nel governo e nel settore sociale. Gli artisti innovatori stanno avviando imprese a scopo sociale, sviluppando nuovi software, avviando partnership pubblico-privato uniche, e ancorando gli sviluppi immobiliari con le istituzioni culturali. Non tutti gli artisti sono, o vogliono essere, un artista innovatore. Ma quando le persone più creative applicano i loro strumenti e le loro caratteristiche per risolvere i problemi, non c’è limite a ciò che possono raggiungere”.
Questa nuova figura, in sostanza è un mix tra la tradizionale dimensione del creativo-artista con quella nuova di creativo-problem solver.
Come si diventa creativi?
Come qualsiasi altra competenza, hard e soft che sia, anche la creatività può essere allenata. Ecco alcuni consigli pratici che puoi prendere in considerazione:
- Stimola la tua curiosità: Sii aperto a nuove esperienze, leggi libri o articoli su argomenti diversi dal tuo campo di lavoro, visita mostre d’arte, partecipa a conferenze o seminari. L’ampliamento delle tue conoscenze e delle tue prospettive può ispirare idee creative.
- Fai brainstorming: Organizza sessioni di brainstorming con i tuoi colleghi o compagni. Queste consentono di generare una grande quantità di idee senza giudizio, incoraggiando il pensiero libero e l’immaginazione.
- Mantieni uno spazio creativo: dedica un’area del tuo ambiente di lavoro a stimolare la creatività. Potrebbe essere un angolo con oggetti o immagini che ti ispirano, un quaderno di schizzi o un’area con materiali artistici. Questo spazio può servire come punto di partenza per la generazione di nuove idee.
- Chiedi feedback: ascoltare le opinioni degli altri può fornire nuove prospettive e suggerimenti che possono stimolare ulteriormente la tua creatività.
- Esplora diverse prospettive: cerca di vedere le cose da diverse angolazioni. Chiediti: “Cosa succederebbe se…” o “E se provassi a risolvere questo problema da una prospettiva completamente diversa?”. Sfida le tue supposizioni e abbraccia il pensiero laterale.
- Sii aperto all’errore: non temere di fare errori o di fallire. L’errore può spesso portare a nuove scoperte e apprendimenti. Sperimenta, prova cose nuove e impara dai risultati, positivi o negativi.
- Fai connessioni: cerca di creare collegamenti tra diverse idee, concetti o settori. Spesso le idee più creative nascono dall’unione di elementi apparentemente distanti. Sii disposto a cercare ispirazione in luoghi inaspettati.
- Cerca di essere sempre open-minded: evita di limitarti a pensare in modo rigido o a seguire sempre la stessa routine. Sii aperto al cambiamento, alle nuove idee e alle opinioni degli altri. Lascia spazio per l’incertezza e l’ambiguità, poiché possono favorire la creatività.