Una delle figure specializzate più richieste dal mercato digitale. Diventarlo richiede molto studio e impegno, considerando anche la velocità con cui le innovazioni si avvicendano nell’universo social
Per la rubrica “Identikit professioni” vi presentiamo il Social Media Manager.
Qualsiasi brand oggi vuole essere sui social e ha bisogno di qualcuno che gestisca fisicamente i profili. Chiara Gemma Somasca, oggi Communication Manager di Digital 360 e precedentemente Social Media Specialist del Gruppo, ci ha aiutato a capire di più di questa professione e ha fornito qualche “dritta” utile a chi, da grande, vuole fare il Social Media Manager.
Che cosa fa il Social Media Manager
Un Social Media Manager si occupa normalmente di tutta l’attività di coordinamento strategico e operativo dell’area social media di un’azienda o della digital agency in cui lavora. Si interfaccia pertanto con i vari Community Manager, Social Media Specialist/Strategist/Analyst appartenenti al suo team che attuano le sue indicazioni sulle singole community che seguono, blog inclusi.
«La mia giornata tipo prevede il controllo sin dal mattino presto dei post pubblicati la sera/notte precedente con individuazione di eventuali criticità e azioni da intraprendere – ha raccontato Chiara -. Una volta arrivata in ufficio, se tutto tranquillo, mi accerto dell’esecuzione dei singoli Piani Editoriali per community e brand, mi confronto con il team su idee/spunti/punti da migliorare e/o cambiare, monitoro l’esito di specifiche campagne in corso. Se invece ci sono situazioni critiche, soprattutto per la brand reputation, mi coordino con i team coinvolti (customer service, logistica, amministrazione ecc.) in modo che vengano risolte nel miglior modo possibile. Il fattore tempo sui social è fondamentale. Infine ricerco nuove strategie digital partendo dall’analisi interna dei dati come l’esterna dei competitor».
Le competenze del Social Media Manager
I social media sono il pane quotidiano di chi svolge questa professione, ed è per questo fondamentale che li conosca alla perfezione, padroneggiandone le dinamiche per sfruttare al massimo i contenuti e creare il giusto engagement con il pubblico. Ogni social è infatti diverso dall’altro: ognuno ha le proprie caratteristiche, i propri obiettivi e il proprio target da raggiungere.
Ma come scegliere i social più efficaci per una campagna di marketing? «La risposta è dipende. Il brand e i suoi prodotti determinano sempre delle decisioni di comunicazione e posizionamento che oggi non prescindono dai social. Meglio presidiare uno o due canali bene, piuttosto che tutti e male. Le community vanno “nutrite” di contenuti nuovi/rilevanti/ingaggianti e “accudite” con un presidio costante. A domanda dare risposta nel minor tempo possibile, scegliendo in caso di non rispondere, mandando un segnale, ma appunto in modo consapevole».
Tanto importanti quanto difficili da apprendere sono le abilità di copywriting, ovvero le competenze di scrittura creativa indispensabili a redigere didascalie sotto ai post, call to action efficaci, annunci accattivanti, titoli che destino curiosità (che è diverso dal clickbait) e script per campagne pubblicitarie. Il social media manager si occupa, infatti, anche di realizzare e gestire le campagne PPC (pay per click) – dette anche CPC (cost per click) e le monitora attraverso una serie di tool specifici.
Quali strumenti utilizza un Social Media Manager?
Parlando degli strumenti nella cassetti degli attrezzi di un Social Media Manager, Chiara ci dice: «È importante saper utilizzare diversi tool di programmazione come: Buffer, Hootsuite, Tweetdeck, Iftt e quelli di analisi come: Facebook Insights, Twitter Analytics, ma soprattutto Google Analytics. Vi sono poi vari social listener che analizzano il diffondersi del brand o notizie legate ad esso con dashboard customizzabili su KPI definiti a priori come, ad esempio, quanti tweet, quanti retweet, chi ha condiviso cosa. Anche qui solo per citarne alcuni: Brandwatch, Blogmeter, Talkwalker, Buzzosumo, SocialMention, Social Measured».
Skill di pianificazione strategica, di content marketing ma anche tecniche SEO sono anch’esse tutte quante essenziali. Lato competenze trasversali, invece, la creatività è al primo posto, seguita dalla flessibilità, dalla capacità di coordinare i diversi team e dal problem solving.
Che studi bisogna fare per diventare un Social Media Manager
Oggi esistono davvero tanti corsi di laurea che aiutano a formare questa figura come:
- Economia e marketing;
- Comunicazione digitale e Pubblicità;
- Comunicazione multimediale e tecnologie dell’informazione;
- Media e Digital Management.
Non mancano master specifici incentrati sul social media management, che forniscono una preparazione ancora più specialistica. L’Università IULM mette a disposizione l’Executive Master in Social Media Marketing & Digital Communication, che forma professionisti in grado di comprendere le opportunità che il digitale e i social media offrono alle aziende. Diverse anche le proposte della 24ORE Business School, tra cui il master in Marketing Comunicazione & Digital Strategy, il master in Digital Communication & Social Media Marketing e il master in Digital Marketing e Social Media.
«Personalmente sono sempre per la pratica sul campo, indi va benissimo un workshop introduttivo ben fatto, ma poi è importante trovare la propria strada. L’unica via è testare ogni singola community dall’interno iscrivendosi, facendo ricerche on line ed off line – ha aggiunto Chiara parlando del suo percorso che l’ha portata a ricoprire il ruolo attuale -. In Italia si parla di digitale da 20-25 anni, ma in realtà sono appunto gli ultimi 5-7 anni che l’hanno visto arrivare alla ribalta e di conseguenza dare spazio a queste nuove professioni. Inizialmente avevo un background in agenzia di comunicazione, lato PR, ed event management. Durante una delle prime Social Media Week qui a Milano sentii parlare del ruolo di community manager oltre che di blogger. Un amico che conosceva la mia passione per i social da autodidatta, divenuto da poco Direttore Vendite Italia di una nota startup e-commerce, mi chiamò per il lancio delle campagne di Natale su Facebook e Twitter e da lì nacque tutto».
Chiara ha anche consigliato diversi siti da seguire, specifici per interessi per rimanere costantemente aggiornati sulle novità del mondo del social media manager; tra questi:
- Skande
- Adweek
- Thenextweb
- Techcrunch
- Theverge
Quanto viene pagato un Social Media Manager
Secondo Jobbydoo lo stipendio medio di un Social Media Manager è di 35mila euro lordi all’anno (circa 1.800 euro netti al mese). La retribuzione può partire da uno stipendio minimo di 22.400 euro lordi all’anno e superare gli 85mila euro lordi all’anno.
*Articolo pubblicato in origine a maggio del 2016 e sottoposto a successive revisioni e aggiornamenti.