Gestire, coordinare, comunicare, dirigere, analizzare: ecco tutte le attività nella to-do list di un responsabile di progetto. Il guida al suo ruolo all’interno di un’azienda
Per la rubrica Identikit professioni vi presentiamo il Project Manager.
Un regista cinematografico, un direttore d’orchestra o, ancora, un capitano di una nave ma anche un po’ un detective. Se dovessimo mettere insieme i tanti pezzettini di un puzzle che compongono la figura del Project Manager diremmo che è un po’ un mix di tutti questi professionisti.
Chi è il Project Manager
Il Project Manager (o più semplicemente PM) è, infatti, la figura responsabile della pianificazione, dell’organizzazione, dell’esecuzione e del controllo dei progetti. Non a caso, il suo ruolo principale è quello di guidare e coordinare le persone (anche appartenenti a team diversi) per raggiungere gli obiettivi stabiliti entro i limiti di tempo, di budget e di risorse stabilite.
Che si tratti di una campagna di marketing, della costruzione di un edificio, dello sviluppo di un sistema informatico o del lancio di un nuovo prodotto, il Project Manager è di fatto colui che tiene insieme le fila dell’attività, ne scandisce i tempi e ne controlla l’avanzamento.
Quotidianamente lavora a stretto contatto con i clienti in primis, ma si interfaccia costantemente con diverse figure all’interno dell’azienda: dal team di marketing, ai social media manager, ai responsabili della comunicazione, ai consulenti, ma anche grafici e team audio/video. Ma non solo, i project manager si occupano anche di seguire cantieri edili o implementazioni di software e per questo si relazionano anche con fornitori, partner commerciali, organizzazioni governative, responsabili IT,
Quali sono le principali responsabilità di un PM
Facciamo, quindi, un recap delle principali responsabilità di un responsabile di progetto:
- Coordinare tutte le risorse (interne ed esterne) coinvolte;
- Sviluppare i piani di progetto;
- Concorrere alla definizione del budget e tenere sotto controllo le spese;
- Definire obiettivi e risultati;
- Dirigere tutte le fasi del progetto;
- Garantire la qualità del risultato (output di progetto);
- Gestire e risolvere tempestivamente gli eventuali problemi (operativi, organizzativi, logistici, comunicativi);
- Gestire i rapporti con i clienti, i collaboratori, i fornitori e i consulenti esterni;
- Ingaggiare e motivare a dovere tutte le persone coinvolte;
- Monitorare il corretto flusso delle entrate;
- Supervisionare le attività del team di progetto;
- Verificare costantemente lo stato di avanzamento dell’iniziativa.
Entra nel concreto! In questo video Valentina Italiano ti racconta cosa significa lavorare in un’azienda come Project Manager!
Le competenze di un Project Manager
Venendo alle competenze necessarie per ricoprire la professione di PM, accanto a quelle più “hard”, altrettanto importanti sono quelle soft. Ma procediamo con ordine e cominciamo da quelle più tecniche.
- Analisi dei requisiti: Un project manager deve essere in grado di raccogliere e analizzare i requisiti del progetto, comprendere le esigenze degli stakeholder e tradurle in specifiche di progetto dettagliate. Questa competenza include la capacità di individuare e documentare requisiti funzionali e non funzionali.
- Conoscenza degli strumenti di project management: ci sono numerosi strumenti digitali disponibili per aiutare i project manager nella gestione dei progetti. Questi includono software di pianificazione, di gestione delle attività, di monitoraggio del tempo e delle risorse, di gestione dei documenti e di comunicazione virtuale. Un PM dovrebbe essere in grado di utilizzare efficacemente questi tool per migliorare l’efficienza e la collaborazione nel team.
- Gestione del rischio: Sappiamo che il rischio (o l’imprevisto) è sempre dietro l’angolo; ecco perché un PM deve essere in grado di indivisuare i rischi potenziali associati al progetto e sviluppare strategie per mitigarli e anche l’implementazione di misure preventive.
- Gestione del budget: Anche le competenze finanziarie sono indispensabili per gestire il budget del progetto, monitorare i costi, elaborare previsioni finanziarie e tenere traccia delle spese.
- Analisi dei dati: La capacità di analizzare i dati è diventata fondamentale per prendere decisioni informate e guidare il successo di un progetto. Per questo, dovrebbe essere in grado di raccogliere, interpretare e utilizzare i dati per monitorare le prestazioni del progetto, individuare tendenze e problematiche e definire azioni correttive.
Le competenze soft
Ma un Project Manager deve anche essere abile a gestire, dirigere e motivare il team di progetto, usando le strategie giuste. Ecco perché deve possedere una serie di competenze non solo tecniche, ma anche e soprattutto trasversali per permettere a ciascuno di fare e dare il meglio.
Problem solving, comunicazione efficace, flessibilità, empatia, time management, gestione delle risorse, team working, creatività; se c’è una figura che ingloba almeno in parte un po’ delle soft skill più diffuse (e richieste oggi sul mondo del lavoro) quella è proprio il project manager.
Gli strumenti più utilizzati
Veniamo adesso ai tool che ogni giorno un PM utilizza per organizzare meglio il lavoro e avere traccia delle attività. Ci sono diversi software di gestione dei progetti che consentono al project manager di pianificare, organizzare, monitorare e controllare tutte le attività del progetto. Alcuni esempi comuni di software di gestione dei progetti includono Microsoft Project, Power BI, Trello, Asana e Jira.
Oltre ai più tradizionali fogli di calcolo come Microsoft Excel o Google Sheets, si rivelano anche fondamentali i diagrammi di Gantt, un tipo di rappresentazione visiva che mostra le attività del progetto in un calendario; sono utili per pianificare le attività, assegnare le risorse e monitorare lo stato di avanzamento del progetto.
Un PM utilizza, poi, strumenti per creare presentazioni come Power Point o Canva e piattaforme per organizzare call o gestire eventi da remoto come Teams, Zoom, Google Meet.
Percorso di studi per diventare PM
Non esiste un percorso di studi specifico per diventare Project Manager, poiché il ruolo può essere ricoperto da professionisti provenienti da diverse discipline. Tuttavia, ci sono alcune aree di studio che possono fornire una solida base di conoscenze per intraprendere una carriera nel project management. Ecco alcune opzioni:
- Laurea in Project Management: Molte università offrono programmi di laurea specifici. Questi corsi coprono una vasta gamma di argomenti, tra cui pianificazione e controllo dei progetti, gestione delle risorse, comunicazione, leadership e gestione dei rischi. Una laurea in project management può fornire una base solida di competenze e conoscenze specifiche per iniziare una carriera nel campo.
- Laurea in Ingegneria o Informatica: Numerose aziende, soprattutto nel settore tecnologico o dell’ingegneria, richiedono un background tecnico solido per i loro project manager. Una laurea in ingegneria o informatica può fornire una base tecnica e una comprensione dei processi che possono essere applicati alla gestione dei progetti in settori specifici.
- Laurea in Business Administration o Economia: Una laurea in business administration o economia può offrire una conoscenza solida delle pratiche di gestione aziendale, inclusi concetti come finanza, marketing, gestione delle risorse umane e strategia. Queste competenze possono essere applicate alla gestione dei progetti in diversi settori e contesti aziendali.
Le certificazioni nella cassetta degli attrezzi del PM
Ma ci sono anche diverse certificazioni che possono ampliare il bagaglio di competenze di chi vorrebbe intraprendere una carriera in questo settore. Ad esempio, la certificazione Project Management Professional (PMP) del Project Management Institute (PMI) è una delle più riconosciute a livello internazionale.
C’è poi PRINCE2, una metodologia di gestione dei progetti molto diffusa, particolarmente popolare nel Regno Unito ed è utile per sviluppare competenze specifiche nella gestione dei progetti.
Infine, Agile Certified Practitioner (PMI-ACP) può tornare particolarmente utile a coloro che desiderano lavorare in ambienti di sviluppo software agili.
Retribuzione
Secondo le stime di Jobbydoo, lo stipendio medio di un Project Manager in Italia ammonta a 51.500 euro lordi all’anno. Si può partire da uno stipendio minimo di 32.500 euro lordi e arrivare a superare i 130.000 euro lordi all’anno.