Per la rubrica “Identikit Professioni” vi presentiamo lo psicologo del lavoro.
Se ti sei soffermato a guardare la gente al mattino entrare in uno di quegli alti palazzi a vetri con una grande insegna all’ingresso pensando “chissà cosa succede là dentro”. Se in quel momento la tua immaginazione ha cominciato a balzare da frenetiche riunioni attorno a un tavolo ovale a quei due colleghi alla macchinetta del caffè, dai tanti Frank Gramuglia al pc con pensieri di odio mortale verso il boss ai tanti manager “imbruttiti” in call con gli USA. Se hai avuto voglia e curiosità di capire come funziona tutto questo e cosa spinge ogni giorno ogni singola persona a compiere i propri gesti in accordo, o a volte in disaccordo, con gli altri sino a dare vita a quella piccola magia che si chiama azienda…Ecco, forse la professione di psicologo del lavoro è quello che fa per te.
In questo articolo ti accompagneremo a scoprire chi è lo psicologo del lavoro, cosa fa, come diventarlo e tutto ciò che devi sapere su questo mestiere.
Chi è e cosa fa lo psicologo del lavoro
Lo psicologo del lavoro è una figura sempre più rilevante. A lui si affidano via via un numero maggiore di imprese per raggiungere i loro obiettivi. Rispetto allo psicologo tradizionale studia e conosce come la mente umana agisce in ambito lavorativo. Si prende cura del benessere delle persone affinché siano soddisfatte del loro ruolo, motivate a dare il meglio, e, di conseguenza, più produttive per l’azienda.
Andando sul concreto, lo psicologo del lavoro, in affiancamento alla Direzione Risorse Umane, si può occupare di tanti aspetti che riguardano sia il singolo dipendente sia il gruppo, nel suo complesso. A seguire alcune tra le principali responsabilità a lui affidate:
Selezione e recruiting: lo psicologo del lavoro non solo aiuta a progettare processi di selezione del personale definendo i criteri di selezione, elaborando test e interviste adatte a rilevare se un candidato possiede competenze, potenzialità e attitudine per ricoprire un determinato ruolo in quella specifica azienda, ma si occupa anche della valutazione dei candidati che si sono presentati.
Valutazione delle performance: monitora costantemente le prestazioni dei lavoratori, aiutandoli a sviluppare i loro punti di forza, offrendo consigli costruttivi dove si presenta qualche lacuna.
Formazione e sviluppo professionale: progetta programmi di formazione, anche personalizzati, e di sviluppo professionale per aiutare i dipendenti ad accrescere le competenze e a costruirsi un percorso di carriera soddisfacente.
Spinta motivazionale: aiuta il lavoratore a trovare la motivazione giusta per portare avanti i compiti e rispettare gli obiettivi.
Gestione dello stress: offre supporto ai lavoratori per affrontare lo stress insegnando come gestirlo e limitarlo, inoltre aiuta a prevenire il burnout e in generale promuovere il benessere mentale dei dipendenti.
Risoluzione dei conflitti: si occupa della gestione dei conflitti interni all’organizzazione e sviluppa strategie per migliorare la comunicazione e le relazioni sul posto di lavoro.
Salute e sicurezza sul lavoro: collabora con responsabili della salute e sicurezza per migliorare le condizioni di lavoro e prevenire infortuni e problemi di salute.
Come diventare psicologo del lavoro
Per diventare psicologo del lavoro occorre prima di tutto acquisire una laurea magistrale in psicologia scegliendo appunto l’indirizzo dedicato. Conseguita la laurea bisogna svolgere un anno di tirocinio e superare poi l’Esame di Stato, requisito fondamentale per potersi iscrivere all’Albo degli psicologi.
A questo punto il nostro psicologo del lavoro è pronto per affrontare la professione.
Davanti a lui si apriranno diverse possibilità, come lavorare a fianco delle Risorse Umane in azienda, nelle società di consulenza specializzate, negli ospedali e nei centri per l’impiego. In alternativa, può scegliere di lavorare come libero professionista o impegnarsi nella ricerca.
Quanto guadagna uno psicologo del lavoro
Secondo Glassdoor uno psicologo (senza specificare se del lavoro o meno) guadagna in media in Italia 1.900,00 euro circa. Un po’ di più di quanto riportato dall’agenzia del lavoro Adecco, secondo cui, guadagna in media 1.650 euro al mese. Tuttavia, al crescere dell’esperienza, è possibile superare le 2.300,00 euro.