Lo sviluppo delle competenze digitali è oggi un interesse delle aziende e di conseguenza deve esserlo per chi vuole entrare nel mercato del lavoro. Il tema è talmente importante che entra nelle agende politiche e tanti Paesi del mondo mettono in pista piani, progetti, investimenti per far crescere nella popolazione il livello di competenze digitali. Ecco il caso del Regno Unito raccontato da Angelo Alù, presidente Generazione Y e promotore di dirittodiaccesso.eu.
Originariamente pubblicato da Agenda Digitale
In base all’ultima edizione del Report DESI, il Regno Unito raggiunge il 6° posto della classifica europea, con un punteggio complessivo di 0,61, registrando un generale miglioramento dei risultati rispetto alla precedente edizione del Rapporto.
Il 90% della popolazione del Regno Unito utilizza Internet e, in particolare, le competenze digitali risultano aumentate notevolmente negli ultimi anni, con il 67% degli individui che oggi sono in possesso delle competenze informatiche sufficienti per svolgere attività online e sfruttare i benefici offerti dalle tecnologie digitali.
Per comprendere in che modo sia stato possibile realizzare un graduale processo di sviluppo digitale è interessante focalizzare le principali iniziative adottate nel Regno Unito per promuovere adeguate competenze digitali funzionali ad assicurare una diffusione pervasiva delle tecnologie digitali.
Un ruolo molto importante deve essere attribuito al Digital Skills Committee, costituito il 12 giugno 2014 e composto da 11 membri, con lo specifico compito di adottare misure dirette a migliorare la competitività del Regno Unito grazie allo sfruttamento delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, prendendo atto di una profonda trasformazione sociale che ha determinato un inevitabile mutamento della forza lavoro, determinando una significativa carenza di competenze, a causa di una richiesta di formazione tecnologia sempre più fondamentale in molti settori.
Non a caso, già in occasione della pubblicazione del Report Make or Break: The UK’s Digital Future del 17 febbraio 2015, il Comitato aveva prospettato uno scenario particolarmente critico nel Regno Unito, auspicando un tempestivo ed efficace intervento del Governo mediante l’adozione di concrete politiche pubbliche finalizzate a prendere atto e valutare l’impatto del cambiamento tecnologico sul mercato del lavoro.
A tal fine, il Rapporto esortava il Governo a promuovere efficaci progetti di alfabetizzazione digitale all’interno dei sistemi educativi scolastici del paese, per sviluppare adeguate competenze digitali, che consentano di educare le persone di tutte le età, a partire dalle scuole, mediante un livello di istruzione adeguato, nell’ambito dell’adozione di una generale Agenda Digitale, con l’obiettivo di rendere il Regno Unito un’economia digitale stabile e virtuosa.
A seguito delle indicazioni evidenziate, il Governo si è impegnato ad adottare un’Agenda Digitale per realizzare un’economia veramente digitale, in cui ogni individuo e ogni imprese sia in grado di trarre profitto dai benefici della tecnologia, mediante significativi interventi e investimenti nel settore della formazione e dell’istruzione, grazie a strategie generali adottate dal Department for Business, Innovation & Skills, preposto a valorizzare la crescita economica del Paese per promuovere il commercio e l’innovazione.
Nel gennaio 2016 è stato pubblicato il documento Digital Skills for the UK Economy che esamina la domanda e l’offerta di competenze digitali nel Regno Unito, al fine di stabilire in che modo l’incremento di competenze digitali sia in grado di soddisfare la domanda del mercato del lavoro, tenuto conto dei livelli di competenze digitali e degli ostacoli che ne impediscono lo sviluppo, a causa di criticità nelle abilità formative e lavorative degli individui rispetto alle attuali richieste del mercato.
In altre parole, viene evidenziato un chiaro legame tra competitività economica e incremento delle competenze digitali, con la conseguenza che la mancanza di investimenti nel settore digitale può determinare uno svantaggio competitivo.
Pertanto, un incremento dell’economia del Regno Unito può essere realizzato mediante costanti investimenti nelle competenze digitali, in modo da favorire la creazione di posti di lavoro e la produttività dei mercati, dal momento che il settore tecnologico da solo rappresenta il 6% dell’economia del Regno Unito, nonostante il 72% delle grandi imprese e il 49% delle PMI presentino un deficit di competenze tecnologiche.
Alla luce di questo scenario, il governo si impegna a concentrare la propria attenzione sulla formazione e sull’istruzione, ricercando soluzioni che siano in grado di colmare le lacune di competenze digitali nel Regno Unito, in modo che le competenze digitali siano apprese diffusamente in tutte le fasi dell’istruzione e della formazione, consentendo alle persone di partecipare pienamente alla moderna economia digitale, sia come specialisti ICT, sia come lavoratori in grado di ottenere posti di lavoro offerti dal mercato digitale.
A tal fine, l’alfabetizzazione informatica viene strategicamente considerata una competenze di base da fornire ai bambini nell’ambito della moderna scuola digitale, sviluppando in particolare i settori formativi della sicurezza informatica, dei big data, di Internet delle cose, delle apps e dell’e-commerce, anche per motivare i giovani a prendere in considerazione la carriera digitale.
Al contempo, anche i datori di lavoro dovrebbe svolgere un ruolo di primo piano nella definizione degli standard minimi formativi da acquisire attraverso una progressiva costruzione aggiornata delle competenze dei propri dipendenti, mediante adeguate strategie di reclutamento e sviluppo di corsi di formazione per massimizzarne le competenze digitali.
Tutto ciò richiede una fattiva collaborazione tra istituzioni, università e aziende anche per determinare il fabbisogno di competenze per il territorio, in modo tale da fornire l’istruzione formativa più adeguata alla domanda locale.
Per tale ragione, il Governo deve incoraggiare queste partnership per condividere le migliori pratiche e la conoscenza dei programmi di formazione di successo, allo scopo di realizzare un processo di inclusione sociale, in considerazione del fatto che il costante miglioramento delle competenze digitali offre straordinarie opportunità per la società e la democrazia, favorendo l’interazione sociale di base (capacità di comunicazione, alfabetizzazione, utilizzo degli smartphone, ecc.) e l’interazione con sistemi e servizi di e-commerce e e-government.
In tale prospettiva, il piano nazionale delle competenze digitali prevede specifiche aeree di intervento:
· Basic digital literacy skills – Empowering individuals: competenze di base in materia di alfabetizzazione digitale e di sicurezza informatica, ossia le competenze necessarie per svolgere le funzioni di base, come l’utilizzo di strumenti per comunicare e svolgere ricerche su Internet.
· Digital skills for the general workforce (Upskilling for the Digital Economy): competenze digitali per riqualificare l’economia digitale, migliorando il livello della forza lavoro esistente, mediante l’incremento delle capacità necessarie in un ambiente di lavoro caratterizzato dallo sviluppo delle tecnologie digitali.
· Digital skills for ICT professions (Digitally innovative and creative individuals, organisations and businesses): competenze digitali per le professioni ICT necessarie per lavorare in tutti i settori ICT. Esse comprendono le capacità digitali legate allo sviluppo di nuove tecnologie digitali e nuovi prodotti e servizi.
In base alla classificazione delle competenze digitali in queste tre aree è possibile sviluppare soluzioni adeguate in grado di migliorare la quantità e la qualità della fornitura di competenze digitali per l’economia del Regno Unito.
Per sostenere lo sviluppo delle competenze digitali, si rendono necessarie concrete iniziative di istruzione, per consentire ai giovani di ottenere una formazione innovativa, caratterizzata dallo studio di discipline digitali e informatiche, nell’ambito di un percorso che preveda un attivo coinvolgimento dei datori di lavoro, il cui contributo viene considerato indispensabile per creare competenze digitali richieste dal mercato.
Contestualmente, a partire dal 2014, il Governo ha lanciato una strategia di inclusione digitale che mira a ridurre il numero di persone senza competenze digitali di base, mediante l’erogazione finanziamenti concentrate nelle aree più svantaggiate, in modo da eliminare l’attuale divario entro il 2020.