Il responsabile della catena di approvvigionamento, o Supply Chain Manager, è una delle figure strategiche all’interno delle aziende produttive. Micaela Valent, Product Manager di Iungo, piattaforma di Supply Chain collaboration in Cloud, ci svela gli aspetti più importanti della professione e dà alcuni consigli per intraprendere questa carriera
Per la rubrica Identikit professioni vi presentiamo il Supply Chain Manager.
Forse il nome di Supply Chain Manager, che in italiano può essere tradotto come “Responsabile della catena di approvvigionamento”, potrebbe rimbalzare nella vostra mente senza trovare alcun appiglio.
Partiamo allora da una semplice domanda: vi siete mai chiesti quante componenti, sono necessarie per realizzare gli smartphone dai quali probabilmente ci state leggendo?
La risposta è centinaia: processori, batterie, memoria RAM, schermi, moduli WiFi, e molti altre ancora. Questi componenti giungono negli stabilimenti dei produttori di smartphone da tante parti del mondo. Lì vengono assemblati per dare vita a quel piccolo fantastico marchingegno che ci permette di connetterci col mondo intero tramite voce, immagini e testo. Una volta realizzato, lo smartphone viene confezionato nella sua scatoletta fiammante con tanto di auricolari, panno per pulire lo schermo, libretto di istruzioni, e da lì ottiene il via per tutta una serie di passaggi di spedizione e ricezione fino ad arrivare tra le vostre mani.
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Il Supply Chain Manager è in sintesi colui che ha la responsabilità di gestire e coordinare tutte le attività logistiche e di approvvigionamento dei materiali per portare a termine la creazione del vostro smartphone sino a farlo arrivare nella vostra tasca. Questo significa scegliere i fornitori, pianificare la produzione, gestire le scorte di magazzino, organizzare la logistica per la distribuzione del prodotto. Appare chiaro adesso come il Supply Chain Manager sia una figura determinante all’interno di ogni azienda del settore produttivo.
Per parlare della professione più nel dettaglio abbiamo intervistato Micaela Valent, Product Manager di Iungo, piattaforma di Supply Chain collaboration in Cloud, che, sulla base della sua esperienza e del ruolo che oggi ricopre, non solo spiegherà bene molti aspetti di questa figura professionale, ma darà anche qualche consiglio pratico per intraprendere una carriera in quest’ambito.
Chi è e cosa fa il Supply Chain Manager
«Il Supply Chain Manager è colui che gestisce la catena di approvvigionamento di un’azienda ricercando e selezionando i fornitori più idonei, coordinando l’acquisizione dei materiali e delle materie prime, la produzione, il trasporto, la distribuzione e la vendita al cliente. Il suo obiettivo è garantire il flusso continuo di prodotti o servizi di alta qualità al minor costo possibile. Può lavorare per le industrie, le imprese e le società di consulenza».
Come diventare Supply Chain Manager
«Per diventare Supply Chain Manager è bene acquisire una formazione accademica, solitamente in ingegneria o economia che offrono all’interno del proprio percorso di studi specializzazioni che comprendono la logistica, la gestione della Supply Chain e dei processi aziendali. Inoltre è possibile ottenere una certificazione professionale come Certified Supply Chain Professional (CSCP) o Supply Chain Operations Reference (SCOR-P) presso diverse organizzazioni professionali e associazioni per approfondire le competenze e avere maggiore possibilità di carriera».
Quali sono le prospettive di carriera per un Supply Chain Manager
«Grazie all’applicazione costante di nuove tecnologie nell’ambito della Supply Chain quello del Supply Chain Manager è un ruolo in continua evoluzione e molto ricercato dalle organizzazioni, pertanto c’è facilità di inserimento. A seconda poi del proprio ambito di specializzazione, logistico o acquisti, si può diventare Direttore Operativo o Chief Product Officer, due cariche con alti livelli di responsabilità che, in molti casi, consentono l’ingresso nel board di un’azienda».
Verso una Supply Chain 4.0: nuove opportunità professionali
L’avanzamento dell’automazione sta portando a una vera e propria rivoluzione nel mondo del lavoro, soprattutto nel settore della Supply Chain 4.0, l’evoluzione del processo in cui la gestione e la produttività stanno cambiando grazie all’automazione e alle tecnologie.
Secondo uno studio condotto da Hunters Group, un’agenzia specializzata nel recruitment e nell’head hunting, la domanda di professionisti in questo campo è cresciuta del 35% nell’ultimo anno. Emerge che ruoli come il Supply Chain Manager, il Logistic Specialist/Manager e il Senior Program Manager stanno diventando sempre più cruciali per garantire il successo dell’evoluzione del settore.
Il salario dei professionisti della Supply Chain
«Un Supply Chain Manager ha una retribuzione media pari a 65.000 euro lordi all’anno: se si ha meno di 3 anni di esperienza lo stipendio è di 45.000 euro lordi annui, mentre con almeno 10 anni di esperienza si può arrivare a guadagnare fino a 120.000 euro all’anno. Nella maggior parte dei casi, viene offerto sin da subito un contratto a tempo indeterminato».
Anche la retribuzione delle altre figure del settore testimonia una crescente importanza di questo tipo di professionalità. La figura del Senior Program Manager vede una retribuzione media di 55.000 euro e quella del Logistic Specialist/Manager oscilla tra i 40.000 e i 55.000 euro.
Consigli per intraprendere la professione di Supply Chain Manager
Per chi volesse dunque intraprendere una carriera come Supply Chain Manager, Micaela Valent, oltre a indicare il percorso di studi più idoneo, suggerisce alcune mosse pratiche:
Partecipa agli incontri di orientamento organizzati da scuole e università, queste giornate ti daranno la possibilità di familiarizzare con la figura del Supply Chain Manager e farti un’idea delle reali opportunità di carriera.
Utilizza il social network LinkedIn per raccogliere informazioni riguardanti le competenze richieste, le mansioni da svolgere e la RAL di riferimento. Inizia a seguire i profili divulgativi come quello di Tom Mills o di Daniel Barnes, questa mossa ti potrà aiutare ad assumere maggiore consapevolezza intorno al mondo della Supply Chain. Inoltre, attraverso LinkedIn potrai entrare in contatto con aziende e persone che hanno esperienze lavorative da cui poter attingere per cercare spunti utili all’avvio della propria carriera.
Approfitta delle lezioni all’Università aperte a tutti, la partecipazione a qualcuno di questi corsi potrà aiutarti a capire quanto realmente la materia possa interessarti.
Esplorando i siti web delle aziende è possibile individuare possibilità di tirocinio, programmi di formazione, offerte lavoro a tempo pieno.
Scegli di scrivere una tesi di laura sperimentale che, a differenza della tesi compilativa, ti consente di entrare in contatto con le aziende che sono interessate a raccogliere dati, sviluppare o migliorare i propri servizi. Spesso la tesi sperimentale si rivela un canale privilegiato per l’assunzione di nuove risorse nelle aziende che collaborano con le università.
Molte università offrono ai propri studenti la possibilità di attivare tirocini con le aziende. Mantenere i contatti con i propri tutor può tornare utile nel caso in cui in azienda si aprano possibilità di assunzioni e potreste essere richiamati per un colloquio.