Le fake news, le bufale online, sono un problema nell’informazione di oggi: storie, notizie false, a furia di girare in rete spesso diventano vere, generando problemi molto seri e generalizzando la disinformazione, che è come l’ignoranza: madre di molti mali della società. Tra le vari iniziative contro le fake news entra anche in pista quella del Ministro dell’istruzione Fedeli e dalla presidente della Camera Boldrini. Coinvolti oltre 4 milioni di ragazzi che diventeranno “cacciatori di bufale online”.
Il progetto, accompagnato dalla campagna #Bastabufale, nella sua forma strutturata, riguarda scuole secondarie di primo e secondo grado e coinvolgerà oltre 4,2 milioni di studenti ai quali darà gli attrezzi per difendersi dalle fake news a cominciare dal “Decalogo anti-bufale”, che e fa parte di un più ampio pacchetto di azioni che il Miur sta mettendo in campo per la prima volta sul tema del controllo delle fonti e per l’educazione civica digitale. Fra i partner del progetto ci sono la Rai, la Federazione degli editori (Fieg), Confindustria. Ma anche le piattaforme su cui circolano le false notizie, come Facebook e Google. Ecco alcuni dei punti che fanno parte del decalogo e che possono essere utili consigli per tutti.
- Condividi solo notizie che hai verificato
- Usa gli strumenti di Internet per verificare le notizie
- Chiedi le fonti e le prove
- Chiedi aiuto a una persona esperta o a un ente davvero competente
- Ricorda che anche Internet e i social sono manipolabili
Sono alcuni degli otto punti presentati oggi a Roma; otto perché i due mancanti saranno stilati direttamente dagli studenti, attraverso uno strumento di scrittura cooperativa che il Miur metterà a disposizione delle scuole sul proprio sito. Per gli insegnanti è invece previsto un pacchetto di materiali didattici legati all’iniziativa.
“I giovani di oggi sono nativi digitali, ma non devono essere consumatori passivi di tecnologia, quanto piuttosto consumatori critici e produttori consapevoli di informazione e conoscenza. E’ un principio cardine anche del nostro Piano nazionale per la scuola digitale. Le nuove generazioni devono saper valutare l’informazione, riconoscere l’attendibilità delle fonti, comprendere dinamiche e regole che intervengono sulla circolazione e sul riuso di tutte le storie che vengono presentate come notizie. Devono rifiutare un linguaggio d’odio e avere rispetto dei diritti altrui dentro e fuori la Rete. Noi adulti dobbiamo avere strumenti, conoscenze e competenze per sostenerli” ha detto Fedeli.
Grazie ad un accordo con la Camera, nelle scuole è già stata inviata la Dichiarazione dei diritti in Internet, per promuovere una corretta educazione civica digitale. Il Miur ha stipulato anche altri accordi-chiave, come quello siglato il 18 ottobre con la Federazione Nazionale della Stampa, che mette al centro la cultura dell’informazione e della correttezza delle fonti, in chiave anche di contrasto all’illegalità.
-originariamente pubblicato su CorCom