Si sente parlare spesso di “personal brand” come di qualcosa “da costruire” per diventare influencer della rete o professionisti della comunicazione. In realtà, non si tratta nè di qualcosa da costruire, nè di qualcosa utile solo a certe tipologie di professionisti. Anche chi si affaccia al mondo del lavoro dovrebbe pensare seriamente al suo personal brand.
Il segreto #1 per costruire il perfetto personal brand, non è costruirlo, ma estrarlo: secondo questo articolo di Entrepreneur, la parola costruire da un’idea di artefatto che non ha nulla a che vedere con un efficace personal brand, che parte invece dalla verità di “quello siamo”.
Non è una strada facile analizzare se stessi, le proprie competenze, i punti forti, la propria visione e saperle “impacchettare” bene per farne una value proposition che diventerà il nostro asset nella ricerca del lavoro e per entrare in contatto con le aziende. Ma ne vale la pena, perchè, oltre ad essere un esercizio che porta chiarezza e lucidità, permette di costruire un personal brand realistico con solide radici, che potrà solo crescere e mai crollare.
Il primo strumento, dunque, che ti permetterà di estrarre il tuo personal brand è farti delle domande, per esempio:
- qual è la mia audience di riferimento? a chi mi rivolgo?
- quale problema posso risolvere per loro?
- come posso distinguermi da altri concorrenti?
E’ ovvio che se cerchi lavoro in un settore specifico, nell’immediato la tua prima audience saranno le aziende di quel settore e i dipartimenti HR. Ma pensa sul medio e lungo termine: se vuoi crescere professionalmente in quell’ambiente, la tua audience saranno i tuoi stessi colleghi, professionisti del settore, i competitor e addirittura i media del settore.
Successivamente, dovrai capire che tipo di problema puoi risolvere per loro, e nonostante possa sembrare ovvio, la risposta è che cercano persone “smart”, le migliori che possono trovare per fare quel tipo di lavoro, persone che portano idee fresche. Quindi, guarderanno non solo CV e preparazione, ma le giuste skill e mindset.
Le offerte di lavoro sono sempre poche rispetto alla quantità di persone che cercano lavoro, alle aziende arrivano migliaia di CV: come fare per distinguersi dalla massa? In cosa sei veramente bravo?
Pensa a te stesso a 360°, non solo nella direzione che il corso di studi indica: magari hai già esperienza o profonda conoscenza in qualche ambito particolare sviluppato grazie ai tuoi interessi, sei bravo a gestire altre persone, a organizzare eventi, sei creativo e hai sempre molte idee, sei un problem solver.
Dopo aver risposto a queste domande, ti sarà più chiaro il tuo personal brand, e non ti rimane che tradurlo in azione e comunicazione, privilegiando canali coerenti con quello siamo, che vogliamo fare e l’audience di riferimento: molti scelgono la strada del sito personale, altri quelli della cura di uno o più social media (per chi vuole mostrarsi ai professionisti dell’HR Linkedin rimane il principale canale); altri ancora promuoveranno eventi di vario genere. Tra i canali più nuovi per avere oggi una presenza in rete e costruire (qui possiamo dirlo) la propria authority è da prendere in considerazione la piattaforma di blogging Medium, magari scrivendo in inglese; Facebook Live; Pulse (di Linkedin); o un canale podcast su Spreaker o Soundcloud; una collaborazione giornalistica, ottima per ottenere visibilità e creare relazioni anche se non vuoi fare il giornalista per sempre.
Tira fuori il tuo personal brand!