Da un’analisi del divario tra domanda e offerta lavorativa nelle industrie culturali e creative, presentata dall’Università Ca’ Foscari, emerge una carenza di digital skill, sopratutto tra le donne
Lorenza Luzzati
Collaboratrice editoriale
Il primo Rapporto sulle Competenze creative e digitali del Dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, mette in luce nel settore arte e cultura un forte gap tra domanda ed offerta di competenze digitali. E il divario è ancora più rilevante se si guarda l’universo femminile.
Di digital gender gap si parla molto negli ultimi anni. Secondo un’indagine sulle imprese femminili realizzata da Terziario Donna Confcommercio, in collaborazione con il Centro Studi delle Camere di Commercio “Guglielmo Tagliacarne”, il 24,9% dei laureati tra 25 e 34 anni ha una laurea in materie STEM (Science, Technology, Engineering and Math). Di questi il 36,8% sono uomini e solo il 17,0% donne. Tuttavia, si tende a pensare che, a livello lavorativo, questo divario non impatti le industrie creative e culturali. Secondo i dati del Global Gender Gap Report 2021, infatti, lo squilibrio risulta più probabile in settori che richiedono competenze tecniche. Per esempio, nel cloud computing le donne costituiscono solo il 14% della forza lavoro; nell’ingegneria, 20%; nei big data e intelligenza artificiale il 32%.
I dati del Rapporto Ca’ Foscari sul competenze digitali nel settore arte e cultura
Dal primo Rapporto sulle Competenze creative e digitali, presentato dal Dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari, sembra emergere una realtà ben diversa. Ormai, anche per trovare lavoro nei settori di arte e cultura, oltre alle competenze manageriali è indispensabile avere skill digitali. Saper gestire progetti, processi e persone rimane l’aspetto principale, ma i dati evidenziano che, se da una parte la preparazione su management e marketing delle donne che vogliono lavorare nel settore è ottima, dall’altra, rispetto a quanto richiesto dal mercato, ci sono grosse lacune nelle materie STEM, nell’analisi dei dati e nell’uso di software.
«I risultati mostrano come le competenze manageriali e digitali siano ormai cruciali nelle industrie culturali e creative in Italia – spiega il vice direttore del Digital Impact Lab, – si evidenziano dei divari tra domanda ed offerta di competenze manageriali e soft skills, ma emerge dai dati un gap considerevole tra domanda ed offerta di digital skills per le lavoratrici, che potrebbe ripercuotersi su un gap salariale».
La ricerca nasce dalla collaborazione fra un team coordinato da Massimiliano Nuccio, vice direttore del Digital Impact Lab al Dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari Venezia, Maclab (Laboratorio di Management delle arti e della cultura), Open Search Network (start-up in ambito risorse umane) ed Explo (spin-off Università di Chieti-Pescara). Si è trattato di un progetto pilota sul quale il Dipartimento di Management di Ca’ Foscari intende sviluppare il primo Osservatorio dedicato alle competenze nelle industrie culturali e creative.
Per ottenere i dati, sono stati usati algoritmi di Natural Language Processing (NLP), allenati sulle più comuni tassonomie di qualifiche e occupazioni e su circa 130mila offerte di lavoro di LinkedIn. Questa procedura ha consentito di analizzare un campione di oltre 8.000 curricula.