In Italia lo si definisce (a volte con una punta di critica) il “popolo delle partite IVA”. Nel mondo si chiamano lavoratori freelance, coloro che svolgono la propria professione in forma autonoma e sono gli unici boss di se stessi
Una categoria, quella dei freelancer, oggi al centro dell’attenzione anche come fenomeno sociale, perché cresce moltissimo, accresce la voglia dei giovani di lavorare in proprio, aumenta il numero di professioni digitali che si possono fare e ci sono molte piattaforme che aiutano a trovare occupazione.
Ma vediamo prima cosa significa essere un freelancer.
Se vuoi diventare un freelancer o stai cercando piattaforme per lavorare studiando, sei nel posto giusto.
Definizione di freelance: chi è e cosa fa
Il significato di freelance (o freelancer, mai free lacer che significa altro) è esattamente libero professionista.
Cioè colui che lavora non alle dipendenze altrui, in un rapporto di subalternità, ma offrendo la sua collaborazione come fornitore di un servizio e conservando la sua autonomia gestionale.
Il boom dei lavoratori freelance in Italia
In questi ultimi anni in tutto il mondo è cresciuta la massa di lavoratori freelance, un po’ per l’adeguamento al mercato del lavoro, un po’ come conseguenza della crisi, un po’ perché cambiano anche gli stili di vita.
Lavoratori europei e italiani sono pronti a mettersi in proprio.
Tempo fa una ricerca di Adp, azienda che fornisce soluzioni di Human Capital Management (Hcm), ha sondato il tema della gig economy intervistando circa 10mila lavoratori in tutta Europa. Quello che è emerso è che il 68% del campione è interessato, o prenderebbe in considerazione, il lavoro autonomo o da freelance.
In Italia la percentuale media è del 65%, ma se si guarda alla fascia dai 14 ai 24 anni sale all’85,7%, mentre va al 76,4& tra i 25 e 34 anni.
In genere in Italia il professionista freelance dovrebbe fiscalmente corrispondere alle partite iva.
Il boom delle aperture di partite Iva è avvenuto nel 2021: circa 549.500, con un incremento del 18,2% in confronto all’anno precedente, frutto del “rimbalzo” dopo la flessione del 2020. In particolare, il 70% stato aperto da persone fisiche.
Secondo i dati diffusi dal MEF Ministero dell’economia e delle finanze, nel corso del 2022 sono state aperte circa 501.500 nuove partite Iva e dunque è stata registrata una flessione dell’8,7% rispetto al 2021 .
Ma in generale si può dire che il mondo dei liberi professionisti dotato di partita Iva è molto presente in ogni settore lavorativo.
L’Italia è la seconda (dopo Grecia) nazione europea con il più alto numero di lavoratori freelance.
Come si vede nella classifica di OECD (immagine sopra) gli Stati Uniti sono il Paese con il numero minore di freelancer.
Eppure, proprio una recente indagine di una delle piattaforme mondiali di ricerca del lavoro per freelance, Upwork, dice che entro il prossimo decennio, man mano che la Gen Z entra nel mercato del lavoro, lavorare da remoto diverrà la norma per circa il 73% dei team.
Insomma, tramontato definitivamente il mito del posto fisso (anche perché oggi non esiste più), ci sono sempre più persone che sono attratte dai vantaggi del lavoro autonomo.
Nella fascia dei più giovani, l’ingresso nella gig economy (l’economia dei lavoretti, tipici i rider per i servizi di delivery) avviene già durante il periodo di studio, perché questa forma di lavoro contribuisce alle ridotte finanze degli studenti, senza togliere troppo tempo ai libri.
I lavori (digitali) che puoi fare da freelence oggi
Certo è anche che la digital economy ha contribuito alla nascita di parecchie figure professionali che possono essere svolte in modalità freelance, e che da lavoretto possono diventare la professione definitiva.
Un articolo su Forbes elenca 55 attività professionali che possono essere avviate in un fiat e senza alcun capitale finanziario, va da se che servono determinate competenze.
Le competenze più richieste ai freelancer
Secondo quanto riferisce demandsage sono tre le aree di competenze richieste ai freelancer: tecnica, customer service e digital marketing.
Per quanto riguarda le competenze tecniche la conoscenza del linguaggio di programmazione Java, poi PHP, CSS e javascript è imprescindibile.
Seguono per l’area customer service: data entry, comunicazione email, comunicazione telefonica e supporto amministrativo.
Infine, la terza area dedicata al digital marketing richiede competenze SEO, social media marketing, tra cui Instagram e Facebook marketing, e mail marketing e research marketing.
Le professioni da Freelancer
Noi abbiamo selezionato 13 professioni digitali che funzionano anche nel contesto italiano:
- Social media marketing
- Blogging
- Insegnamento online
- Interpretariato e traduzioni
- Scrivere: Copywriting, Ghost writing, scrittura di articoli
- Tutoring (online)
- Fotografia (vendita foto su banche fotografiche online)
- Ghost Writing
- Grafica web e foto editing
- Programmazione
- Ricerche online
- Social Media Management
- SEO
Come trovare lavoro e come assumere un Freelance: piattaforme e siti online
Ecco una lista delle principali piattaforme utilizzate dai lavoratori freelance di tutto il mondo per trovare e offrire lavoro o partecipare a contest:
- Fiverr
- Digitazon
- Addlance
- Twago
- Freelancer
- Upwork
- Startbytes
- 99designs
- Guru
- eBay (beh, le offerte di servizi si possono proporre anche qui)
- Digital Nomads Jobs
- Working nomads, piattaforme per nomadi digitali
- Melascrivi (scrittura articoli e contenuti editoriali)
- Youcrea (creazione video)
Aspetti contrattuali e normative fiscali del lavoro freelancer
Chi esercita attività come freelancer in Italia dovrebbe per prima cosa aprire una Partita Iva, sempre che non si tratti di una prestazione occasionale.
Se si vuole svolgere l’attività in modo abbastanza regolare, sarà necessario aprire la partita iva e per i giovani esiste un regime agevolato, se non ritieni di superare un reddito annuo che, a seconda della tipologia di attività varia dai 30.000 agli 85.000 euro.
Per giornalisti freelance, articolisti, copywriter, blogger, traduttori, produttori di contenuti e tutti i professionisti in ambito editoriale c’è anche la possibilità di avvalersi del contratto di cessione dei diritti d’autore.
Per seguire gli aggiornamenti di natura legislativa e fiscale per il mondo freelance ti consigliamo anche il sito di Acta, l’associazione dei freelance.