Affacciarsi per la prima volta al mondo del lavoro può sembrare un salto nel vuoto. Dopo anni di studio, ci si trova a confrontarsi con una realtà spesso lontana dai banchi dell’università: aziende con dinamiche tutte da scoprire, ruoli da imparare sul campo e aspettative da gestire. In questo scenario, lo stage rappresenta uno dei modi più concreti per iniziare a costruire il proprio percorso professionale. Ma come si trova uno tirocinio davvero utile, che non sia solo un riempitivo nel curriculum?
Vediamolo insieme.
Indice degli argomenti
Come trovare uno stage: una guida
Definire gli obiettivi: capire dove si vuole andare è il primo passo
Può sembrare banale, ma la ricerca di uno stage efficace comincia da una domanda semplice: “Che cosa voglio imparare?”. Capire in quale settore vuoi fare esperienza, quali competenze desideri sviluppare o, più semplicemente, quale tipo di ambiente lavorativo ti incuriosisce di più, ti permetterà di cercare opportunità mirate. Non si tratta di decidere una volta per tutte cosa fare nella vita, ma di iniziare a tracciare un percorso, anche provvisorio. Meglio fare una scelta consapevole, che buttarsi a caso e ritrovarsi in uno stage poco stimolante o scollegato dai propri interessi.
Sfruttare le risorse offerte dall’università
Una delle risorse più preziose – e spesso sottovalutate – per trovare uno stage è proprio l’università. Quasi tutti gli atenei italiani hanno un ufficio placement, che si occupa di mettere in contatto studenti e aziende, in cui le imprese pubblicano offerte di stage e tirocini, sia curriculari sia extracurriculari. Sul sito degli atenei si trovano anche eventi di recruiting, incontri con i responsabili delle risorse umane, workshop per migliorare il CV e la preparazione ai colloqui.
In altre parole, l’università non finisce in aula: è un ponte tra il mondo accademico e quello del lavoro. Basta varcarlo.
Utilizzare piattaforme online specializzate
Chi sta cercando uno stage in autonomia sa che internet offre moltissime possibilità. LinkedIn è sicuramente uno dei canali più utilizzati, non solo perché ospita offerte di stage, ma anche perché permette di costruire un profilo professionale, seguire le aziende, leggere contenuti specifici e, a volte, entrare in contatto diretto con i recruiter. Curare bene il proprio profilo – con una foto adeguata, una breve bio professionale e le competenze aggiornate – è oggi quasi più importante del CV.
Ma LinkedIn non è l’unica opzione. Portali come Indeed e Monster pubblicano regolarmente offerte di stage in diversi settori, mentre Stage4eu è uno strumento pensato appositamente per chi cerca un tirocinio in Europa. Disponibile anche come app, fornisce informazioni pratiche e filtra le offerte per Paese e ambito. Per chi invece è aperto all’estero, vale la pena esplorare i programmi offerti da enti come Erasmus+, l’UNESCO o le istituzioni europee. Alcuni stage, ad esempio quelli offerti dalla Commissione Europea tramite la famosa “Blue Book Traineeship”, sono altamente formativi e retribuiti.
Siti istituzionali e associazioni: spesso sottovalutati, ma molto utili
Ci sono anche altri canali da non trascurare. Il Portale dei Giovani, promosso dal Dipartimento per le Politiche Giovanili, pubblica opportunità di tirocinio sia in Italia che all’estero. La Fondazione CRUI, invece, organizza da anni programmi di tirocinio presso le ambasciate e altri enti pubblici, offrendo un’esperienza unica per chi è interessato al mondo delle relazioni internazionali o alla pubblica amministrazione. Anche alcune camere di commercio locali pubblicano bandi e offerte.
Insomma, se si sa dove cercare, le opportunità sono molte più di quelle che sembrano.
Il valore del networking (anche offline) per trovare uno stage
Un’altra strada efficace, seppur meno immediata, è il networking. Partecipare a fiere del lavoro, eventi di orientamento, seminari universitari o conferenze settoriali ti consente di entrare in contatto diretto con chi, nelle aziende, si occupa davvero di assumere giovani. È in queste occasioni che si possono fare domande specifiche, lasciare il proprio CV, presentarsi in maniera più personale rispetto a una semplice candidatura online.
Certo, non sempre si ottiene un’offerta immediata, ma spesso si lascia una buona impressione che può tornare utile in futuro.
Anche la candidatura spontanea può fare la differenza
Se sogni di lavorare in una determinata azienda, ma sul sito non trovi offerte aperte, prova comunque a farti avanti. Inviare una candidatura spontanea – con un CV aggiornato e una lettera di presentazione personalizzata – può essere un segnale di intraprendenza. Ovviamente, è importante che la lettera non sia generica, ma motivata: spiega perché ti interessa proprio quell’azienda, quali valori condividi, che cosa ti aspetti dallo stage e cosa puoi offrire.
Molte aziende apprezzano chi dimostra iniziativa. Anche se in quel momento non hanno bisogno, potrebbero ricontattarti quando si aprirà un’opportunità.
Curriculum e lettera di presentazione: la prima impressione conta
Lo stage, per quanto “entry-level”, è comunque un’esperienza di lavoro. E come tale richiede una candidatura professionale. Il curriculum dev’essere chiaro, ben impaginato, senza errori ortografici e con le informazioni rilevanti in evidenza. Non servono effetti speciali, ma ordine e precisione. Se hai fatto esperienze di volontariato, progetti universitari o lavori part-time, inseriscili: dimostrano intraprendenza.
La lettera di presentazione, invece, è lo spazio per raccontare chi siamo. Deve essere breve ma incisiva, personale ma professionale. Non copiare modelli trovati online: chi legge se ne accorge subito. Piuttosto, dedica mezz’ora in più a scriverla bene, perché può davvero fare la differenza.
Prepararsi al colloquio con metodo
Infine, arriva il momento del colloquio. Anche per uno stage, le aziende cercano persone motivate, curiose e affidabili. Preparati informandoti sull’azienda: cosa fa, qual è la sua mission, quali sono i progetti recenti. Rivedi il tuo CV e cerca di raccontare le tue esperienze in modo coerente, mettendo in evidenza le competenze che potresti portare. Esercitati a rispondere alle domande più comuni: “Quali sono i tuoi punti di forza?”, “Perché vuoi fare questo stage?”, “Dove ti vedi tra cinque anni?”.
Se riesci, fai anche qualche domanda tu: mostra interesse, chiedi come sarà strutturato lo stage, se ci sarà un tutor, se sono previsti momenti di formazione. Non si tratta solo di “passare” il colloquio, ma di capire se quella realtà fa davvero per te.