Non sempre le passioni coincidono con il mestiere in cui si può eccellere. Quello di inseguire i propri sogni è un ottimo consiglio, ma non sempre lo si può prendere alla lettera.
In tante occasioni, pensando di dare il nostro massimo, ci ritroviamo delusi e non riusciamo ad ammettere di aver fallito, perché quella strada, del resto, è dettata dalla nostra passione. Ad altri, invece, accade di colpevolizzarsi per non essersi ancora resi conto di quale possa essere il percorso giusto da intraprendere, a quale modello doversi ispirare.
Entrambe le situazioni portano ad una mortificazione della persona, la quale non si sente in grado di perseguire neanche l’ obiettivo scelto in completa autonomia.
Quante volte ci è stato detto di essere dei fenomeni in qualcosa? Quante volte le persone rimangono basite di fronte a delle nostre esternazioni particolarmente brillanti, in argomenti o azioni che sono per noi sempre risultati naturali fin da piccoli? Mai sottovalutare ciò che gli altri apprezzano di noi: potrebbe essere un grande aiuto per trovare il nostro percorso ottimale.
Purtroppo però, raramente ci si sofferma su ciò che le persone ammirano del nostro modo di compiere determinate azioni che sembrano naturali e scontate ai nostri occhi. Più si sorvola su questo genere di indizi, più ci si allontana dalla strada che può potenzialmente essere per noi quella giusta. Chi, d’altra parte, riesce a cogliere questi piccoli talenti e svilupparli, trova facilmente una mansione che lo renda soddisfatto di se stesso e che trovi apprezzamento negli altri.
Allora perché non sperimentare, esplorare, cimentarsi in ciò che ci viene bene svolgere ed incrementare le nostre abilità? Ormai convinti di avere un buon trampolino di lancio grazie al proprio talento, la specializzazione sarà sempre più appagante e i risultati parleranno da sé. Un talento va coltivato perché possa fruttare al massimo e renderci i migliori in quell’ambito.
Ovviamente, infatti, come è necessario non mortificare il proprio talento, non è neanche giusto esaltarlo fino all’eccesso. Esso va coltivato perché possa fruttare al massimo e renderci i migliori in quell’ambito, non sbandierato come unico motivo di vanto. D’altronde si vedono troppi casi di chi pensa di aver già raggiunto l’obiettivo, perdendo di vista il rischio di poter prendere un abbaglio, dato dalla troppa sicurezza nel proprio talento, non sostenuto da una preparazione adeguata per la mansione.
Il grande vantaggio di tale cambiamento di vedute è la consapevolezza di non essere totalmente padroni del nostro destino e con esso dei nostri fallimenti. Non siamo solo noi a dover individuare in cosa è giusto specializzarsi e profondere tutte le energie, piuttosto un grande contributo viene fornito da coloro che ci osservano dall’ esterno, i quali possono essere sia le persone che ci conoscono alla perfezione, sia coloro che hanno a che fare con noi occasionalmente.
Le azioni più semplici non sono svolte da ciascuno in maniera uguale, bensì proprio la differenza viene notata ed esaltata quando la si incontra. Ad esempio, se chi ha a che fare con noi ci ammira per la nostra organizzazione, precisione e fantasia, dovremmo cominciare seriamente a pensare di far fruttare queste qualità in un mestiere, il quale può essere dei più vari, dall’organizzatore di eventi al manager di un’azienda. Allo stesso modo, è inutile focalizzarsi sulla passione per il canto, il cui mondo è pressoché saturo e pullulante di talenti irraggiungibili. Molto meglio sfruttare la capacità di concorrere e la naturalezza dello stare davanti a migliaia di persone, per incarichi che richiedono spontaneità e sangue freddo.
Il giusto consiglio allora non è quello di seguire le passioni ad ogni costo, ma aguzzare la percezione del mondo che ci circonda e soprattutto raggiungere la consapevolezza di quello in cui siamo capaci di riuscire, in modo da sperimentare situazioni nuove e trovare l’ambito in cui possiamo diventare davvero imbattibili.
L’autrice: Giovanna Spiga, 20 anni, frequenta il terzo anno del corso di Economia e Management per Arte, Cultura e Comunicazione, presso l’Università “Luigi Bocconi” di Milano.
Ha partecipato alla gara “Ti piace scrivere? Aiutaci a creare contenuti per il blog!” perché ha voluto mettersi alla prova attraverso la piattaforma di University2Business e capire se poteva iniziare a coltivare la sua passione per la scrittura e, in particolar modo, quella per il giornalismo.