Head Hunter: che ruolo hanno i cacciatori di teste nel reclutare nuovi talenti

Un vero e proprio detective del talento, un investigatore capace di individuare i professionisti più promettenti, spesso nascosti, o “bloccati” in aziende che ne ignorano il vero potenziale. Armato di intuito, competenze e una vasta rete di contatti, l’Head Hunter riesce letteralmente a scovare i candidati ideali di cui il mondo del lavoro non sapeva di aver bisogno

Pubblicato il 30 Nov 2023

Immagine di Lorenza Luzzati

Head Hunter, avete tradotto proprio bene! Cacciatori di teste. Cosa collega questo bizzarro termine con il mondo del lavoro? Beh, pensiamoci un attimo e cerchiamo di ragionare fuor di metafora.

Ebbene sì, l’Head Hunter è la figura che si occupa di individuare le migliori risorse da inserire nelle aziende, attraverso processi di ricerca e selezione accurati e mirati.

Chi è e cosa fa l’Head Hunter

Un vero e proprio detective del talento, un investigatore capace di individuare i professionisti più promettenti, spesso nascosti, o “bloccati” in aziende che ne ignorano il vero potenziale. Armato di intuito, competenze e una vasta rete di contatti, l’Head Hunter riesce letteralmente a scovare i candidati ideali.

Ma non credete che si tratti di un compito semplice: proprio come una battuta di caccia, richiede attenzione, conoscenza del contesto, anche un po’ di pazienza, gli strumenti adeguati e la giusta mira. E poi si sa, a volte dà grandi soddisfazioni, altre… diciamo un po’ meno.

Ma non si tratta, infatti, solo di trovare le persone giuste: l’Headhunter ha il compito di convincerle a mettersi in gioco, presentando loro opportunità di carriera, spesso sottovalutate o poco conosciute. È un abile negoziatore, dotato di una grande capacità di persuasione e di una profonda conoscenza del mercato del lavoro. Potremmo definirlo un vero match-maker tra talento e opportunità.

Ha, infatti, anche una grande esperienza rispetto al settore in cui opera: padroneggia, infatti, a fondo le dinamiche del mercato del lavoro, gli obiettivi delle aziende e le competenze richieste per ogni posizione. È un vero e proprio consulente, in grado di fornire alle aziende una visione strategica per il reclutamento dei talenti.

Il ruolo e l’importanza dell’Head Hunter nell’era del digital recruiting

Sappiamo che oggi buona parte del processo di recruiting – almeno i primi step – avviene online. Dalle multinazionali alle piccole start-up, le aziende si affidano sempre più a questi esperti per ottimizzare il reclutamento di nuove persone.

Ecco perché l’Headhunter diventa un punto di riferimento imprescindibile: grazie alla sua conoscenza del mercato e a una rete di contatti consolidata, riesce a individuare talenti che spesso non sono attivamente in cerca di lavoro. Inoltre, la sua capacità di interpretare le esigenze dell’azienda gli consente di proporre candidati in linea con la mission dell’organizzazione.

Head Hunter vs. agenzie di reclutamento: qual è la differenza

Ma quindi, che differenza c’è con le più tradizionali agenzie di recruiting? Mentre queste ultime si occupano prevalentemente della gestione collettiva delle candidature che arrivano in risposta a specifiche offerte di lavoro, gli Head Hunter operano in modo proattivo. Significa che individuano autonomamente i candidati più adatti alle esigenze delle aziende.

Ma non solo. L’Head Hunting si concentra su posizioni senior o altamente specializzate, mentre le agenzie spesso gestiscono ruoli e livelli più trasversali.

Le competenze e le qualità richieste per diventare un Head Hunter di successo

Diventare un Head Hunter di successo non è solo questione di capacità tecniche: al di là delle competenze specifiche in ambito HR, e della conoscenza dei canali di recruiting e delle piattaforme social come LinkedIn, è fondamentale saper creare e gestire relazioni. Un buon Head Hunter deve possedere ottime doti comunicative, empatia e una forte capacità di ascolto. Non meno importanti sono la discrezione, l’abilità negoziale e la perseveranza. Ma non dimentichiamoci che anche un approccio trasparente rappresenta un elemento chiave per guadagnarsi la fiducia dei candidati (e delle aziende).

Come si diventa Head Hunter?

Come si diventa quindi Head Hunter? Come è possibile immaginare non esiste una laurea ad hoc in Head Hunting, tuttavia ci sono diverse facoltà universitarie che permettono di acquisire le competenze necessarie per intraprendere una carriera come cacciatore di teste. Una laurea in psicologia, risorse umane, ma anche in marketing e comunicazione possono rivelarsi delle scelte davvero valide da tenere in considerazione.

Cercando un po’ per il web è possibile anche trovare dei master o corsi più specifici che di sicuro possono apportare valore aggiunto alla formazione professionale (e anche al CV). Uno di questi è il corso di perfezionamento in “Talent Acquisition & Head Hunting Specialist” offerto dall’Università Europea di Roma.

Ricordiamoci che, comunque, l’attitudine fa il suo dovere: riuscire, quindi, a costruirsi una rete di conoscenze di valore, studiare bene il settore e continuare a formarsi nel tempo aiuta sicuramente a diventare un ottimo professionista.

Head Hunter infografica
Immagine di Lorenza Luzzati

Come funziona il processo di ricerca e selezione condotto dagli Head Hunter

Cominciamo col dire che l’Head Hunting non è un processo standardizzato: ogni incarico richiede una strategia personalizzata, basata anche sulle esigenze dell’azienda. Tuttavia, si possono individuare alcune fasi comuni come:

  • Definizione del profilo ricercato;
  • Identificazione dei potenziali candidati attraverso ricerche mirate o network di contatti;
  • Valutazione della compatibilità con il ruolo;
  • Approccio ai candidati prescelti;
  • Monitoraggio del processo fino all’assunzione definitiva.

Consigli utili per i candidati che desiderano attirare l’attenzione degli Head Hunter

Ma veniamo adesso ai candidati. In che modo possono “entrare nei radar” e farsi notare dei cacciatori di teste? Ecco qualche consiglio utile. Intanto, è fondamentale curare la presenza online: un profilo LinkedIn aggiornato e completo può fare sicuramente la differenza, così come avere un CV ben strutturato. È importante anche partecipare a eventi di settore e networking, dove si possono incontrare direttamente questi professionisti. Bisogna ricordare che gli Head Hunter cercano talenti specializzati: pertanto, sviluppare competenze uniche e mantenere una formazione continua può aumentare le possibilità di essere contattati.

Vantaggi e benefici di utilizzare un cacciatore di teste per le aziende in cerca di talenti

Per le aziende in cerca di talenti, l’Head Hunter rappresenta una risorsa preziosa. Sfruttando la sua esperienza e la sua rete di contatti, può individuare candidati altamente qualificati che difficilmente sarebbero raggiungibili attraverso i canali tradizionali di reclutamento. Inoltre, l’Head Hunter è in grado di valutare non solo le competenze tecniche dei candidati, ma anche la loro adattabilità alla cultura aziendale. Questo permette di ottimizzare i tempi e i costi del processo di selezione, riducendo il rischio di scelte errate.

Retribuzione di un Head Hunter

Secondo le stime di Glossador, lo stipendio medio come Head Hunter in Italia si aggira intorno ai 42mila euro all’anno (ma come per molte professioni, la retribuzione varia anche in base alla seniority a alla realtà in cui opera).

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Redazione
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