Si conferma la crescente importanza dei social network per chi cerca lavoro, in particolare le piattaforme sociali si rivelano fondamentali per valutare il ‘personal branding’ di un candidato e la sua reputazione online. E’ quanto emerge dalla nuova edizione della ricerca Work Trends Study, realizzata da Adecco in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Chi cerca lavoro passa mediamente online il 72% del proprio tempo, in particolare su Linkedin, mentre i recruiter passano in rete il 45,1% del tempo per trovare candidati e analizzare i profili.
I social network, sono sempre più usati non tanto come canale di incontro tra domanda e offerta di lavoro, ma piuttosto come canale informativo, per valutare il personal branding, verificare il CV, esplorare la personalità dei candidati e la web reputation. Addirittura il 44,1% dei recruiter ammette di aver scartato una candidatura sulla base di una web reputation non idonea.
I fattori che determinano l’esclusione sono: informazioni non coerenti con il CV; tratti della personalità ritenuti non idonei; contenuti discriminatori; network scarso e profilo poco aggiornato; commenti negativi sui datori di lavoro. È in calo dall’8% del 2015 al 3,2% attuale la percentuale di candidati che, dopo essere stata contattata tramite social network da un recruiter, ha ottenuto un posto di lavoro.
Linkedin si conferma un punto di riferimento per oltre la metà dei candidati (57,7%), che utilizzano la piattaforma prevalentemente per la ricerca di lavoro, contemporaneamente si rafforza l’utilizzo di Facebook (31,7% contro il 27% dell’edizione 2015) e fa la sua comparsa Instagram (10%), superando anche Twitter che si attesta intorno al 4%. Chi cerca lavoro utilizza principalmente i social per cercare annunci (61%), rispondere a candidature (52,3%) e cercare le pagine di potenziali datori di lavoro (50,1%).
I profili lavorativi più cercati online
In merito ai profili che i recruiter analizzano maggiormente online è inaumento la ricerca per i profili non manageriali, che sale dal 12% del 2015 al 28,3% di oggi, mentre è in leggero calo quella dei middle manager (dal 44% al 39,3%) e dei senior manager (dal 40% al 32,7%). Aumenta la selezione online per i profili più legati alla comunicazione, mentre diminuisce quella legata ai profili più tecnici.