Chi dice che “studiare è tempo sprecato” sbaglia due volte: non solo non dà valore alla formazione, ma non considera la possibilità che gli anni spesi sui libri possono essere trasformati in anni di pensione attraverso il riscatto della laurea.
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Cos’è il riscatto della laurea
L’Inps definisce il riscatto di laurea come un istituto che permette di valorizzare ai fini pensionistici il periodo del corso di studi. Questo avviene a fronte di una valorizzazione economica degli anni di studio che vengono conteggiati nel calcolo di quando si può andare in pensione e che sono considerati come se in quel periodo si avesse realmente lavorato. È abbastanza chiaro che, con le carriere lavorative dei giovani sempre più frammentate e incerte, il riscatto della laurea può rappresentare uno strumento da valutare per andare in pensione prima e con una retribuzione mensile in misura pari al numero di anni riscattabili.
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Quali sono i vantaggi
Due i principali vantaggi del riscatto della laurea: dal punto di vista previdenziale permette di acquisire anzianità contributiva, dal punto di vista fiscale l’importo versato è totalmente deducibile, o anche detraibile al 19% quando la spesa viene sostenuta dai genitori per i figli.
Chi può richiedere il riscatto laurea
Il riscatto della laurea può essere richiesto sia da lavoratori occupati sia non occupati che durante il periodo di studio non abbiano lavorato, in Italia o all’estero, e per cui quindi non siano stati già versati dei contributi all’Inps o ad ad altri fondi obbligatori di previdenza (Inpdap, Inpdai, ecc.). Inoltre, non possono ottenere il riscatto chi non ha effettivamente concluso il periodo di studio con la laurea e chi ha chiesto un riscatto ad altri fondi di previdenza, diversi dall’Inps.
I titoli di studio riscattabili
Come riporta l’Inps si possono riscattare:
- i diplomi universitari, i cui corsi non siano stati di durata inferiore a due e superiore a tre anni;
- i diplomi di laurea, i cui corsi non siano stati di durata inferiore a quattro e superiore a sei anni;
- i diplomi di specializzazione conseguiti successivamente alla laurea e al termine di un corso di durata non inferiore a due anni;
- i dottorati di ricerca i cui corsi sono regolati da specifiche disposizioni di legge;
- i titoli accademici introdotti dal decreto 3 novembre 1999, n. 509 ovvero Laurea (L), al termine di un corso di durata triennale e Laurea Specialistica (LS), al termine di un corso di durata biennale propedeutico alla laurea.
Per quanto riguarda i diplomi rilasciati dagli istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM), possono essere riscattati ai fini pensionistici i nuovi attivati a decorrere dall’anno accademico 2005-2006 e che danno luogo al conseguimento dei seguenti titoli di studio: diploma accademico di primo livello, diploma accademico di secondo livello, diploma di specializzazione, diploma accademico di formazione alla ricerca, equiparato al dottorato di ricerca universitario.
Il titolo di studio conseguito all’estero è riscattabile qualora sia stato riconosciuto dal MIUR o abbia comunque valore legale in Italia. Il riscatto della laurea può avvenire anche se gli studi sono stati parzialmente compiuti all’estero e poi il titolo di studio conseguito in Italia.
Dal 12 luglio 1997 è consentito riscattare più di un corso di laurea, anche i titoli conseguiti anteriormente a questa data.
I periodi non riscattabili
Mentre si può decidere di riscattare solo alcuni anni di studio se sufficienti a raggiungere uno specifico requisito contributivo (l’unico requisito è comunque aver conseguito la laurea), bisogna tenere presente che gli anni fuori corso non sono riscattabili, così come gli anni già coperti da contribuzione obbligatoria o figurativa o da riscatto. Anche i Master post laurea non sono riscattabili.
Quanto costa riscattare la laurea
Prima di tutto è bene precisare che il riscatto della laurea è a carico del contribuente. Il calcolo della spesa da sostenere per il riscatto laurea viene effettuato dall’Inps, o dalla Cassa di riferimento, e diventa via via più onerosa crescendo d’età, per tale ragione, potendo, converrebbe richiedere il riscatto della laurea il prima possibile.
A causa delle diverse riforme previdenziali che si sono succedute, l’importo da versare varia a seconda degli anni in cui si colloca il periodo di studi (prima o dopo il 1996). A tal proposito è il caso di soffermarsi un momento a spiegare come funziona il sistema pensionistico italiano.
Oggi ci troviamo in una fase di transizione nella quale coesistono due modalità per il calcolo delle pensioni: il vecchio metodo retributivo attraverso il quale l’ammontare della pensione si calcola sulla base degli ultimi stipendi percepiti a fine carriera, quindi tendenzialmente più alti (l’idea è quella che il contribuente mantenga lo stesso stile di vita conquistato durante gli anni di lavoro); il nuovo modello contributivo (introdotto appunto il 1° gennaio 1996) che invece calcola la pensione sugli effettivi contributi versati negli anni del lavoro, risultando abbastanza chiaro come soprattutto i giovani di oggi, costretti a contratti (quando ci sono) precari e discontinui, ne siano i più penalizzati.
Dunque per riscattare periodi di studio che si collocano nel sistema retributivo (cioè entro il 31 dicembre 1995), l’importo della somma da versare varia in rapporto a diversi fattori quali l’età, il periodo da riscattare, il sesso, l’anzianità contributiva totale e le retribuzioni percepite negli ultimi anni. Invece per riscattare periodi che si collocano nel sistema contributivo (cioè dal 1° gennaio 1996) si può usufruire del riscatto della laurea agevolato.
Riscatto della laurea agevolato
Attenzione: il riscatto della laurea agevolato ha subito un aggiornamento nei costi. L’importo annuale da versare è stato rivalutato per tenere conto dell’inflazione, passando da 6.077 euro a 6.123 euro per ogni anno di corso da riscattare. Questo incremento di 46 euro per anno comporta, ad esempio, un aumento totale di 230 euro per un corso di laurea quinquennale.
È importante sottolineare che, nonostante l’aumento dei costi, la logica e le modalità di accesso al riscatto agevolato rimangono invariate. Pertanto, i laureati possono ancora beneficiare di questa opportunità per valorizzare gli anni di studio ai fini pensionistici.
Riscatto laurea gratis
Sebbene l’ipotesi di un riscatto laurea gratis sia circolata nei corridoi dell’Inps, al momento il riscatto della laurea è interamente a carico del dipendente. Attualmente, quindi, non è possibile riscattare gratuitamente gli anni universitari. Come spiega il presidente dell’Inps Pasquale Tridico “il riscatto della laurea ha due caratteristiche positive, incentiva il giovane e contribuisce all’aumento delle skill in un Paese dove il tasso dei laureati è tra i più bassi dell’Ue. Oltre a pareggiare una sorta di discriminazione che potrebbe denunciare chi resta di più tra i banchi di scuola rispetto all’ingresso mercato nel mercato del lavoro“, tuttavia bisogna tener presente che il riscatto laurea gratis peserebbe sulle casse dello Stato per un costo non inferiore a 4-5 miliardi di euro all’anno.
Il simulatore per calcolare il costo del riscatto della laurea
Il 13 settembre 2021 l’Inps ha messo online il simulatore per calcolare il costo del riscatto della laurea. Si tratta di un servizio aperto a tutti senza la richiesta di credenziali e consultabile da qualunque dispositivo mobile o fisso. La simulazione si basa sui dati immessi e sui criteri di calcolo in vigore per l’anno corrente e restituisce un’idea orientativa del costo del riscatto, della sua rateizzazione, della decorrenza della pensione (con e senza riscatto) e del beneficio pensionistico stimato conseguente al pagamento dell’onere.
Al momento il simulatore può essere utilizzato solo da utenti nella condizione di inoccupati e da coloro che rientrano interamente nel sistema di calcolo contributivo della futura pensione, ma si preannuncia già una nuova versione. Per sapere quanto costerebbe riscattare i propri anni di laurea basta andare nella sezione Servizi del sito dell’Inps dedicata al simulatore.
Come si fa domanda per riscattare gli anni di laurea per la pensione
La domanda per ottenere il riscatto della laurea può essere presentata esclusivamente per via telematica. L’Inps mette a disposizione tre canali: il sito web ufficiale www.inps.it con accesso tramite SPID oppure Carta Nazionale dei Servizi oppure carta d’identità elettronica (CIE 3.0); patronati e intermediari dell’Istituto; Contact Center multicanale, chiamando da telefono fisso e cellulare.