Quali sono le caratteristiche del datore di lavoro che convincono di più i giovani studenti quando pensano alla loro occupazione futura, e quale azienda risulta essere la più ammirata, e quindi ambita? A queste domande risponde il report di Universum, la società di ricerca globale che indaga sulle ultime tendenze nell’employer branding.
In particolare si fa riferimento a tutti quei programmi e attività congeniate dalle funzioni marketing, comunicazione e risorse umane, con l’obiettivo di promuovere l’azienda come un posto di lavoro attraente, anche per i migliori talenti sul mercato.
Lo studio Universum dal titolo World’s Most Attractive Employers 2021 rivela dunque le motivazioni che spingono i laureanti in procinto di entrare a far parte della forza lavoro globale a puntare verso un’azienda piuttosto che verso un’altra. Giunta alla sua 13esima edizione, la ricerca è stata condotta da settembre 2020 a maggio 2021 intervistando 221.807 studenti di economia, ingegneria e informatica in 10 delle maggiori economie mondiali (Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, India, Italia, Russia, Regno Unito e Stati Uniti).
Come il Covid ha cambiato le tendenze in tema di employer branding
In generale, stando a quanto rilevato dallo studio, si può chiaramente affermare che l’esperienza del Covid-19 ha fortemente modificato le aspettative dei giovani nella ricerca di lavoro. Potrebbe essere un effetto temporaneo, ma ciò che emerge in maniera più forte è che oggi i giovani, di fronte alle incertezze dei tempi, siano principalmente alla ricerca della stabilità, insieme a guadagni elevati e percorsi di avanzamento di carriera. Ma vediamo nel dettaglio i punti chiavi del rapporto, che possono essere dei validi spunti quando si mettono in piedi delle politiche di employer branding:
I giovani talenti cercano la sicurezza. Alla luce degli sconvolgimenti economici e sociali del 2020-2021, i giovani talenti sono sempre più orientati verso la ricerca di stabilità, sicurezza e dei tradizionali indicatori di successo professionale. Gli studenti danno la priorità sopra ogni altra cosa a prospettive di guadagno futuro elevate e potenzialità di formazione e sviluppo.
Nell’era del Covid le startup perdono un po’ di fascino. Man mano che cresce il bisogno di sicurezza tra i lavoratori più giovani, il fascino di lavorare per una startup ad alta crescita e ad alto rischio sta diminuendo. Non si esclude sia un’inversione di tendenza temporanea rispetto agli ultimi cinque anni, ma al momento è così e non si può non tenerne conto.
I giovani sperimentano un cambiamento nelle priorità personali e di carriera. La pandemia ha dato ai giovani professionisti una possibilità di rivalutare la loro vita lavorativa e ridefinire le priorità di ciò che vogliono da un datore di lavoro e da una carriera professionale (non dimentichiamoci che si sta facendo largo la Yolo Economy). Alcuni datori di lavoro, in particolare quelli nelle industrie ad alto stress, stanno già affrontando questo cambiamento culturale con le relative ripercussioni sull’organizzazione del lavoro stesso.
L’effetto a catena della pandemica favorisce settori specifici. Alcuni settori, come quello della Salute e delle Scienze della vita, spinti dalla pandemia, hanno registrato una ripresa di attrattività.
I giovani talenti guardano meno all’estero. Con i confini chiusi, gli spostamenti limitati e il distanziamento sociale, gli studenti mostrano un interesse in calo verso carriere internazionali. In tutti i settori si vedono i giovani favorire le aziende con sede nei loro Paesi d’origine.
I datori di lavoro devono trovare un equilibrio tra sostenere il lavoro a distanza e mantenere un tocco umano. La modalità di lavoro virtuale e ibrida è qui per restare, ma i talent leader devono fare attenzione a non adottare un approccio unico per tutti, in particolare con i giovani talenti, che sono quelli che hanno più da perdere in una modalità di lavoro prettamente virtuale.
“Conoscere le priorità degli studenti di economia, ingegneria e IT è fondamentale per i responsabili delle risorse umane per definire quella che sarà la nuova normalità nel 2022”, afferma Mats Röjdmark, Ceo di Universum.
Le aziende più ambite dove trovare lavoro
Lo studio ha poi stilato tre classifiche (una per tipologia di provenienza accademica degli studenti intervistati: economia, ingegneria e IT) sulle aziende più attraenti al mondo dove trovare lavoro. Ciò che emerge è che in tutti e tre gli elenchi nelle prime due posizioni si trovano Google seguita da Microsoft. In posizioni diverse, anche Amazon è presente in tutte e tre le classifiche. Guardare verso l’innovazione sì, dunque, ma senza prescindere dall’entrare a far parte di un’azienda affermata e in grado di garantire sicurezza.
“Cercare stabilità e sicurezza è tipico durante una recessione economica, così come la riduzione d’interesse verso le startup, solitamente caratterizzate da un rischio più elevato”, spiega Richard Mosley, Global Client Director di Universum.
Le 5 tipologie di giovani talenti in cerca di lavoro
Quest’anno infine, per la prima volta, Universum ha anche analizzato i dati per individuare cinque tipologie chiave di talenti in procinto di cercare lavoro. Questi segmenti sono un nuovo strumento per aiutare i datori di lavoro a ottimizzare le loro attività di employer branding e riuscire ad attrarre i profili più in linea con la loro realtà.
I Go Getters: sono i talenti attratti da aziende di successo. Sono focalizzati su alte prestazioni, rapide promozioni, prestigio e raggiungimento di alto livello di responsabilità.
I Globe-Trotters: appartengono a questa categoria i talenti attratti dalle grandi città. Puntano a lavorare in organizzazioni multinazionali che forniscono opportunità di viaggiare all’estero e lavorare con una comunità internazionale di colleghi.
I Ground Breakers (gli innovatori): questi giovani puntano al lavoro di squadra, a un lavoro creativo e a un ambiente dinamico. Cercano un lavoro in aziende che puntano sull’innovazione e sulle nuove tecnologie.
I Change-makers: i giovani che rientrano in questa categoria mirano a lavorare per uno scopo. Vorrebbero lavorare in aziende con una forte impegno verso la diversity e inclusione, con elevati standard etici e responsabilità sociale d’impresa.
I Balance seekers: fanno parte di questa categoria i “cercatori di equilibrio”, ovvero i giovani che cercano condizioni di lavoro flessibili e l’equilibrio tra lavoro e vita privata. Sono attratti da aziende locali in grado di offrire un impiego sicuro e uno stipendio base competitivo.