E’ il suggerimento di Bianca del Genio, di Microsoft Italia, per tutti coloro che aspirano a lavorare in una big company, magari tecnologica. Fare un’esperienza di lavoro in una startup permette di acquisire un super potere che viene valutato con molto favore dai recruiter delle multinazionali, e quindi nel tuo curriculum può diventare un asso nella manica.
Abbiamo intervistato Bianca del Genio, LCA Lead Italy Microsoft, a margine dell’evento “Il futuro è oggi: sei pronto?” 2° edizione (Roma-13 dicembre 2016) e visto il suo percorso professionale che, prima di arrivare in Microsoft, l’ha vista lavorare per circa 10 anni all’interno di Buongiorno!, uno dei più importanti casi di startup di grande successo italiani, ci è sembrato interessante chiedere proprio a lei in che modo fare esperienza di lavoro in una startup può essere di aiuto nella crescita professionale di un giovane.
Come sentirai nel video, l’esperienza di lavoro in startup non solo è utile, ma addirittura ricercata dai recruiter delle grandi aziende poichè permette a un giovane professionista di acquisire il mindset giusto rispetto all’errore, in particolare la capacità di reagire velocemente e rimediare.
Della positiva importanza dell’esperienza imprenditoriale (anche nel senso di partecipazione al lancio di una startup) studenti e neolaureati italiani sono piuttosto consapevoli: per il 67% di loro la ritiene un’esperienza “essenziale” o “molto importante” anche agli occhi dei manager delle risorse umane a caccia di talenti. (fonte report “Il futuro è oggi: sei pronto? – 2° edizione)
Del Genio commenta anche il gender gap emerso dalla ricerca “Il futuro è oggi: sei pronto?”, che indica come le studentesse rispetto ai colleghi maschi abbiano minori competenze digitali e propensione imprenditoriale.
Ad esempio:
- quasi il 60% delle studentesse dichiara di non possedere competenze digitali specifiche, contro il 45% dei maschi;
- solo il 20% delle studentesse sa programmare o sta imparando, contro il 43% dei colleghi maschi;
- il 78% delle studentesse non ha mai pensato di lanciare una propria attività, contro il 61% dei colleghi maschi, e
- solo il 10% ha avviato o sta per avviare una propria attività, contro il 15% degli studenti.
Secondo Del Genio il gap è un elemento “grave e serio sul quale bisogna lavorare” e “le aziende, le Università e le istituzioni devono fare tantissimo e possono fare tantissimo”.