Perché il CCNL è importante, e quale sicurezza offre ai giovani che si stanno per avvicinare al mondo del lavoro? Una breve guida per imparare ad orientarsi su questo argomento
Congratulazioni, hai terminato il tuo percorso di studi e tra qualche giorno avrai il tuo primo colloquio di lavoro. Lo sappiamo, hai già letto ogni possibile guida disponibile online sulle potenziali domande che potresti ricevere e sulle domande che potresti fare per farti notare, hai studiato il sito web aziendale e ricercato informazioni di ogni tipo nella tua rete di conoscenze. Tuttavia forse qualcosa potrebbe essere sfuggito al tuo controllo, e non sarebbe strano visto che si tratta di un argomento abbastanza tecnico, ma, puoi giurarci, fondamentale, e lo capirai presto. Stiamo parlando del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL).
La buona notizia è che quando sentirai il recruiter pronunciare una frase suppergiù di questo tipo “inquadramento sulla base del contratto collettivo nazionale” puoi già incominciare a tirare un piccolo respiro di sollievo: ti stanno proponendo un contratto, un contratto vero! Che sia determinato, indeterminato, full-time, part-time, avrai una busta paga, avrai tutele, garanzie, condizioni di lavoro chiare, ferie pagate, malattie retribuite. E in un Paese come il nostro dove il lavoro irregolare riguarda ben 3 milioni di persone, possiamo dire che questo è già un buon punto di partenza per valutare con attenzione l’offerta dell’azienda.
Ma già che ci siamo, cerchiamo di capire più nel dettaglio cos’è il Contratto Nazionale Collettivo di Lavoro.
Che cosa si intende per CCNL
Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro è il documento che regola gli aspetti principali del rapporto tra i lavoratori e il datore di lavoro, individuando oneri e diritti di ciascuna delle due parti chiamate in causa. Tali aspetti sono frutto di una contrattazione tra i sindacati, le organizzazioni nazionali a rappresentanza dei lavoratori, e le organizzazioni datoriali (ossia dei datori di lavoro), come per esempio Confindustria e Confcommercio. Questo per quanto riguarda il settore privato. Nel settore pubblico, invece, troviamo da una parte le rappresentanze sindacali dei lavoratori e dall’altra l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran).
Ogni comparto produttivo, o quanto meno i più importanti, ha un proprio contratto collettivo nazionale. Avremo pertanto per esempio il CCNL Metalmeccanici, il CCNL Commercio, il CCNL Bancario, così come il CCNL Scuola e il CCNL Sanità. Questo perché ogni settore, pubblico o privato che sia, ha le sue particolarità e applicare il medesimo contratto indistintamente a tutte le tipologie di imprese potrebbe creare non pochi problemi.
Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro di solito ha una durata di tre anni, conclusi i quali le parti coinvolte si impegnano in una nuova fase di contrattazione per rinegoziare le condizioni. Durante questo processo, vengono presi in considerazione diversi fattori socio-economici, tra cui l’aggiornamento dei trattamenti retributivi.
Dove trovo i contratti collettivi di lavoro
Consultare il CCNL al quale una posizione fa riferimento è fondamentale per avere chiare le condizioni e le norme che regolano il rapporto di lavoro. Durante il colloquio nessuna azienda fornisce questo documento, sarà dunque necessario andarlo a cercare da sé. Ma dove?
I luoghi, fisici e virtuali, dove poter trovare i contratti collettivi di lavoro possono essere diversi, per esempio: i siti web di organizzazioni come la CGIL, CISL, UIL e Confindustria; presso le sedi locali delle organizzazioni sindacali e datoriali coinvolte nella firma del CCNL; le pagine web delle aziende coinvolte o dei sindacati aziendali; presso le sedi degli Ispettorati Territoriali del Lavoro; presso le Camere di Commercio locali; o chiedendo informazioni presso i Centri di Orientamento al Lavoro.
Cosa prevede il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro
Il CCNL è un documento complesso formato da più parti che possono variare a seconda del settore, e dunque delle specifiche esigenze dei lavoratori interessati.
In generale però il cuore del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro è composto da una parte in cui vengono descritte le condizioni lavorative (per esempio: orario di lavoro, durata del periodo di assenza per malattia, modalità di assegnazione turni, gestione degli straordinari, giorni di ferie) e da una parte in cui viene descritta la condizione economica che definisce i diversi livelli di inquadramento dei lavoratori in base a criteri come esperienza, competenze e responsabilità, insieme alle tabelle retributive, ovvero i corrispettivi monetari associati a ciascun livello di inquadramento con i cosiddetti minimi contrattuali (la retribuzione minima garantita al dipendente sulla base del suo inquadramento), oltre che ad aspetti come l’erogazione di tredicesima e eventuale quattordicesima.
Di fianco a questi argomenti nel CCNL vengono trattati i diritti sindacali, i diritti dei lavoratori e le norme disciplinari, le procedure da seguire in caso di controversia tra le parti, e altro ancora.
Chi è soggetto a CCNL
Ma i CCNL valgono sempre e per tutti i lavori? Non proprio. Ecco chi sono i soggetti ai quali si possono applicare i contenuti del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro:
- I lavoratori che sono membri del sindacato che ha sottoscritto l’accordo;
- Le imprese che fanno parte dell’associazione dei datori di lavoro che ha firmato il CCNL;
- In tutti gli altri casi in cui un’azienda e un lavoratore stabiliscano una relazione di collaborazione lavorativa regolamentata da un contratto che fa esplicito riferimento all’applicazione dei contenuti del CCNL;
- Escludendo le situazioni precedentemente menzionate, quando il contenuto del CCNL viene applicato per prassi.
Quali sono i Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro?
Abbiamo detto che i contratti collettivi nazionali di lavoro riguardano singoli comparti produttivi, così come ci possono essere anche lavoratori che non sono coperti da alcun CCNL, soprattutto in settori più frammentati o caratterizzati da contrattazioni individuali, ovvero senza una forte cultura sindacale.
A seguire un elenco di alcuni dei contratti collettivi nazionali del lavoro nel settore privato che le aziende possono adottare in base alle proprie attività e competenze:
- CCNL Alimentari: applicabile alle aziende operanti nel settore alimentare, disciplina le condizioni di lavoro e gli aspetti contrattuali specifici di questo settore.
- CCNL Bancario: regola le condizioni di lavoro e gli aspetti contrattuali per i dipendenti delle banche in Italia.
- CCNL Commercio Terziario: destinato alle aziende operanti nel settore del commercio, regola le condizioni di lavoro per i dipendenti impegnati in attività commerciali.
- CCNL Impianti Sportivi e Attività Sportive: indirizzato alle realtà che gestiscono impianti sportivi o forniscono servizi nell’ambito delle attività sportive.
- CCNL Metalmeccanico Artigianato: applicabile alle imprese del settore metalmeccanico artigianato, stabilisce le condizioni di lavoro per i dipendenti che operano in questo ambito.
- CCNL Trasporti: applicabile alle imprese del settore dei trasporti, stabilisce le condizioni contrattuali per i lavoratori che operano in questo ambito.
- CCNL Turismo: rivolto alle realtà coinvolte nell’industria turistica, regola le condizioni di lavoro per il personale che opera in alberghi, ristoranti e attività turistiche.
Per quanto riguarda il settore pubblico, i contratti collettivi nazionali sono altrettanto diversificati, per esempio abbiamo il CCNL Scuola, il CCNL Comparto Funzioni Centrali, il CCNL Comparto Funzioni Locali, il CCNL Sanità, il CCNL Università e Ricerca, il CCNL Forze di Polizia e il CCNL Enti Locali.
È importante sottolineare che all’interno di ciascun settore possono esistere diversi CCNL più specifici che disciplinano le particolarità di determinate categorie di lavoratori o aziende. Appare chiaro, dunque, che l’unico modo per avere una conoscenza approfondita delle proprie condizioni contrattuali di lavoro sia conoscere il CCNL di riferimento.
Un esempio per capire meglio come funziona in concreto il CCNL
Pensiamo al caso in cui il tuo desiderio è quello di lavorare in banca (di questa professione ne parleremo più approfonditamente in un prossimo articolo) e hai risposto a un annuncio per il ruolo di addetto/a allo sportello. Se questa è la tua prima esperienza di lavoro è abbastanza verosimile che come impiegato/a allo sportello la posizione che ti verrà offerta sarà inquadrata al primo livello della 3ª Area Professionale (il CCNL Bancario presenta un’area Unificata – ex Area Professionale 1ª e 2ª – una 3ª Area Professionale suddivisa in quattro livelli e successivamente i livelli Quadro che, via via che mansioni e responsabilità aumentano, vanno dal 1° sino ad arrivare al 4°).
Il contratto di lavoro prevederà buoni pasto, ferie pagate, tredicesima e tutto quello che concerne il CCNL della categoria. Good News: con il rinnovo del CCNL Bancario avvenuto lo scorso novembre da giorno 1° luglio 2024 si lavorerà mezzora meno alla settimana, il totale del tempo previsto da impegnare sul lavoro passerà infatti da 37 ore e 30 minuti a 37 ore settimanali.
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