Dimentichiamo le immagini dei lavoratori dell’industria metalmeccanica con indosso la tuta blu, costretti a lavori faticosi, in ambienti poco puliti. Oggi non è più così e l’ingegnere metalmeccanico si trasforma in ingegnere meccatronico. Vediamo insieme chi è questa nuova figura che sviluppa e realizza i macchinari intelligenti
Per la rubrica Identikit professioni vi presentiamo l’ingegnere meccatronico.
Chi lavora allo sviluppo e alla realizzazione di macchinari industriali ad alta tecnologia è l’ingegnere meccatronico, evoluzione della categoria degli ingegneri meccanici attraverso l’acquisizione di competenze in ambito elettronico, robotico e informatico.
A parlaci di questa figura professionale così all’avanguardia c’è per noi Saverio Maisto, Direttore Comet, il cluster che coordina le iniziative volte allo sviluppo della filiera metalmeccanica della Regione Friuli-Venezia Giulia.
Come è cambiata la figura dell’ingegnere, e di chi in generale lavora nell’ambito della meccanica, a seguito della grande rivoluzione digitale in atto?
Viviamo in un’epoca caratterizzata da profondi cambiamenti dovuti alle nuove tecnologie. Internet e la digitalizzazione ci hanno condotto a una vera rivoluzione sociale e industriale.
Quando parliamo di industria metalmeccanica ai più vengono in mente i lavoratori in tuta blu, costretti a lavori faticosi, in ambienti poco puliti.
La situazione però è cambiata e le fabbriche sono caratterizzate da reparti di produzione totalmente automatizzati e interconnessi, in cui la presenza di robot evoluti è preponderante.
Si potrebbe quindi pensare che i robot sostituiranno l’uomo, ma non è così; infatti, le persone resteranno sempre al centro dei processi, lasciando ai robot i lavori fisicamente più faticosi.
Quindi, proprio perché l’automazione è diventata centrale nei comparti produttivi, sono necessarie figure capaci di progettare gli impianti e mantenerli in efficienza, competenze che si acquisiscono con gli studi in ambito STEM, in cui rientra per esempio anche l’ingegneria meccatronica, molto più evoluta e ampia dell’ingegneria meccanica, perché coniuga discipline come l’elettronica, l’informatica, la robotica, e le telecomunicazioni.
Quali sono le competenze, hard e soft, richieste agli ingegneri meccatronici del futuro?
Ovviamente è necessario avere solide basi e competenze in ambiti tecnico-ingegneristici legate alla meccanica, alla meccatronica, alla robotica e all‘Industry 4.0, ma soprattutto è importante essere curiosi e aperti ai cambiamenti, per poter cogliere e dominare le innovazioni continue che caratterizzano il settore meccatronico.
Capacità di auto-apprendimento e di aggiornamento continuo sono vincenti, insieme a competenze trasversali comunicativo-relazionale, organizzativo-gestionale e di programmazione. E poi precisione, capacità di problem solving e attenzione al dettaglio possono fare la differenza.
L’ingegnere meccatronico, un nuovo ruolo per una nuova industria
Creare macchine intelligenti abbinando alla meccanica sistemi elettrici e software per rendere il lavoro più efficiente e migliorare la vita delle persone. Ecco cosa fa un ingegnere meccatronico in sintesi. Ora proviamo ad entrare più nel dettaglio di questa figura professionale.
Chi è e cosa fa l’ingegnere meccatronico
L’ingegnere meccatronico progetta componenti meccaniche, elettriche o elettromeccaniche, così come robot e macchine automatiche e programma i sistemi intelligenti di autodiagnostica o autoapprendimento.
È un ruolo fondamentale nell’ottimizzazione dei sistemi produttivi. È un professionista capace di sviluppare impianti industriali e catene di montaggio automatizzate in ottica industria 4.0. Si occupa di analisi, studio di fattibilità, prototipazione e testing, nel rispetto delle normative.
Fa capo alla figura dell’ingegnere meccatronico anche il coordinamento per l’implementazione, l’installazione e la manutenzione dei sistemi progettati, la reportistica e documentazione tecnica, l’organizzazione di training e il supporto ai tecnici.
Come si diventa ingegnere meccatronico
Il ruolo implica il conseguimento di una laurea in Ingegneria meccatronica o ambiti affini, preferibilmente preceduto da studi superiori scientifici.
Prospettive di carriera per un ingegnere meccatronico
Le prospettive di carriera sono molteplici: progettazione, ufficio acquisti, produzione e gestione degli impianti industriali e meccanici, e poi, ancora ricerca e sviluppo. Solo in Friuli-Venezia Giulia, sono oltre 5.000 le industrie meccaniche o elettromeccaniche, per l’automazione e la robotica, per la progettazione, la produzione, l’installazione, il collaudo e la gestione di macchine, linee e reparti di produzione, impianti e sistemi complessi.
Consigli per intraprendere la professione dell’ingegnere meccatronico
Il consiglio che posso dare credo valga per qualsiasi professione: passione, impegno, voglia di migliorarsi e di mettersi in gioco. Sono le doti che caratterizzano degli imprenditori della metalmeccanica e quelle che ricercano e apprezzano nei collaboratori che scelgono.