Scopri tutto quello che c’è da sapere sulla RAL, dal suo significato alla sua applicazione nel mondo del lavoro. Una guida completa per capire meglio un aspetto fondamentale del mondo del lavoro
Nell’universo lavorativo, esistono termini e concetti che a volte possono risultare criptici, ma che è indispensabile conoscere, soprattutto se riguardano aspetti chiave come la retribuzione e le modalità di calcolo dello stipendio. Uno di questi è proprio RAL, acronimo di Reddito Annuo Lordo.
Facciamo, quindi, chiarezza su questo argomento, cercando di capire in primis cosa significa nel concreto, dove è possibile visualizzarla all’interno della busta paga e come calcolarla partendo dal salario netto.
Anche perché, conoscere il valore della RAL è fondamentale non solo per comprendere l’effettiva dimensione della retribuzione che spetta, ma anche per poter effettuare confronti tra diverse offerte di lavoro o per valutare la convenienza economica di eventuali cambiamenti di contratto o realtà.
RAL: definizione e significato
Cominciamo col dire che la RAL è indicata, con tutte le sue voci, nel contratto che si firma quando si comincia a lavorare. Questa sigla identifica più precisamente l’ammontare totale della retribuzione lorda annuale, ovvero la somma dei compensi corrisposti dal datore di lavoro prima dell’applicazione delle ritenute fiscali e contributive.
Non comprende solo lo stipendio base, ma incorpora anche tutte le componenti accessorie come premi produttività, tredicesima e quattordicesima mensilità, indennità varie e ogni altro emolumento previsto dal contratto collettivo di lavoro o dall’accordo individuale tra datore di lavoro e dipendente.
La Retribuzione Annua Lorda nella busta paga: dove trovarla e come si calcola
Il calcolo della RAL può essere effettuato sia manualmente sia attraverso specifici software o servizi online dedicati (in questo caso basta inserire i dati richiesti per ottenere automaticamente il risultato).
In pratica, bisogna sommare tutte le voci retributive indicate nel cedolino – ovvero il documento utilizzato per registrare e comunicare le informazioni relative alla retribuzione di un dipendente -(stipendio base, indennità varie etc.) e moltiplicarle per dodici, tredici o quattordici, in base al numero di mensilità contemplate dal contratto, quindi se sono previste o meno tredicesima e quattordicesima, per capirci. È importante ricordare che alla somma così ottenuta bisogna aggiungere eventualmente anche altri emolumenti come premi produttività o bonus vari previsti dal proprio accordo contrattuale.
Un metodo più veloce ed efficace per conoscerla è fare riferimento al cedolino annuale che ogni azienda è tenuta a consegnare ai dipendenti entro il mese di marzo dell’anno successivo a quello cui si riferisce. In questo documento sono riassunte tutte le componenti retributive percepite dal lavoratore nel corso dell’anno precedente. Si tratta di un documento che l’azienda rilascia per la dichiarazione dei redditi.
Se invece si vuole conoscere la RAL prima dell’inizio del rapporto lavorativo, è possibile chiedere informazioni direttamente all’azienda anche in fase di colloquio oppure calcolarla sulla base degli elementi previsti nel contratto.
Esempi pratici
Facciamo alcuni esempi pratici che posso aiutare a comprendere meglio come avviene il calcolo della RAL:
Se lo stipendio lordo mensile ammonta a 2.000 euro e il contratto prevede la tredicesima mensilità, la Ral sarà uguale a:
2.000 X 13 = 26.000 euro
Se lo stipendio lordo mensile ammonta a 1.800 euro, ma il contratto prevede anche la quattordicesima mensilità, la Ral sarà:
1.800 X 14 = 25.200 euro
Da RAL a stipendio netto: come si calcola
Capiamo adesso però come arrivare a calcolare lo stipendio netto. Procediamo punto per punto.
Primo passo: sottrarre alla retribuzione lorda annuale le ritenute fiscali e contributive dovute. Le ritenute fiscali sono calcolate applicando le aliquote IRPEF previste dalla legge in base agli scaglioni di reddito, mentre le ritenute contributive sono calcolate in percentuale sul reddito stesso secondo quanto stabilito dai contratti collettivi di lavoro.
A questi due importi va poi sottratta l’imposta regionale (IRPEF regionale) ed eventualmente quella comunale (IRPEF comunale).
Una volta detratte queste voci dalla RAL si ottiene lo stipendio netto annuo che diviso per dodici, tredici o quattordici dà lo stipendio netto mensile.
Da stipendio netto a RAL: è possibile?
Ricostruire la propria RAL partendo dallo stipendio netto può risultare un po’ più complicato rispetto al procedimento inverso ma non è impossibile. Inoltre, può essere utile per avere una maggiore consapevolezza della situazione economica.
Ecco come fare.
Occorre innanzitutto aggiungere allo stipendio netto mensile i contributi sociali e i prelievi fiscali indicati nella busta paga e moltiplicare poi il totale per dodici, tredici o quattordici. A questo punto bisognerà aggiungere eventualmente altre componenti accessorie come premi produttività o bonus vari sempre presentati in forma netta sulla busta paga ma che vanno riportati in forma lorda quando si parla di Reddito Annuo Lordo.