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Spaced repetition: come applicare il metodo Leitner per rendere lo studio efficace



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La ripetizione dilatata è una strategia che prevede di rivedere gli argomenti studiati più volte, ma lo fa in modo intelligente, distribuendo, cioè, le sessioni di ripasso nel tempo. Vediamo come applicarla!

Pubblicato il 21 mar 2025



Spaced repetition

Sei mai rimasto a fissare un foglio pieno di appunti sperando che il contenuto si imprimesse magicamente nella tua mente, come per osmosi? O peggio, ti è mai capitato di credere di aver memorizzato tutto alla perfezione ma solo dopo qualche ora restava giusto qualche concetto e tanta, tanta confusione?

Che ci si prepari per un esame universitario, si cerchi di apprendere una nuova lingua o, più semplicemente, si voglia ampliare il proprio bagaglio culturale, la sfida è sempre la stessa: come rendere lo studio non solo efficace ma anche duraturo nel tempo. E in questo la tecnica della ripetizione dilatatacome il metodo Feynman – può essere un valido aiuto.

Di cosa si tratta e come metterla in pratica? Cerchiamo di capirlo insieme, fornendo anche qualche esempio pratico di applicazione di questo metodo.

Cosa si intende per spaced repetition e come funziona la ripetizione dilatata

La ripetizione dilatata è una strategia che prevede di ripassare gli argomenti studiati più volte, ma lo fa in modo intelligente, distribuendo, cioè, le sessioni di ripasso nel tempo. Questo metodo, anche conosciuto come “spaziatura degli studi” o “metodo Leitner”, prevede, infatti, di esporre il materiale di studio a intervalli regolari, aumentando gradualmente il gap di tempo tra una ripetizione e l’altra man mano che i concetti vengono memorizzati e interiorizzati. Si tratta, quindi, di un approccio allo studio che consente al cervello di elaborare e consolidare le informazioni gradualmente, favorendo una memorizzazione più solida e duratura.

Diciamo che la ripetizione dilatata si contrappone alla pratica della ripetizione massiccia, dove il materiale viene ripetuto molte volte in una sola sessione di studio (e, nella maggior parte dei casi, viene dimenticato solo qualche ora/giorno dopo). Infatti, la teoria che sta alla base della ripetizione dilatata è che la distribuzione degli sforzi di apprendimento nel tempo faciliti la memorizzazione a lungo termine e favorisca il consolidamento delle conoscenze.

Questo metodo si basa su principi psicologici legati alla memoria e all’apprendimento, come l’effetto dell’intervallo e la curva dell’oblio, di Hermann Ebbinghaus, che suggeriscono che gli intervalli di tempo tra le ripetizioni influenzano la capacità di ricordare e memorizzare informazioni nel tempo.

Ma cos’è la curva dell’oblio?

La “curva dell’oblio” descrive come, nel tempo, tendiamo a dimenticare le informazioni se non le ripassiamo o le usiamo. Immagina la curva come una linea che scende: all’inizio, subito dopo aver imparato qualcosa, ci si ricorda quasi tutto. Ma, man mano che passano i giorni, la quantità di informazioni che si riesce a ricordare diminuisce gradualmente.

Questa idea è stata proposta per la prima volta da Hermann Ebbinghaus, uno psicologo tedesco, alla fine del 1800. Ebbinghaus ha scoperto che c’è un certo “schema” nel modo in cui dimentichiamo le cose, e che ripassando le informazioni a intervalli specifici, possiamo combattere questa tendenza naturale a dimenticare e mantenere le informazioni nella nostra memoria a lungo termine.

Come funziona la spaced repetition: gli step da seguire per applicare questa tecnica

A questo punto, capiamo meglio in che modo la tecnica della ripetizione dilata, se applicata nel modo giusto, può contrastare la curva dell’oblio e la tendenza del nostro cervello di “archiviare” le informazioni.

  1. Creazione di schede o flashcard: Per utilizzare la ripetizione dilatata, si possono creare schede o flashcard che contengono concetti e argomenti che si desidera imparare. Ogni scheda dovrebbe includere una domanda o un concetto da un lato e la risposta o l’informazione corrispondente dall’altro;
  2. Sistema a più scomparti: Il metodo Leitner prevede l’organizzazione delle schede in un sistema a più scomparti, solitamente cinque. Inizialmente, tutte le schede si trovano nel primo scomparto;
  3. Studio e valutazione: Durante la sessione di studio bisogna leggere i quesiti delle flashcard dal primo scomparto e cercare di rispondere alla domanda senza, però, guardare effettivamente la soluzione. Solo dopo aver provato a rispondere è possibile fare un check controllando sul retro della scheda.
  4. Classificazione delle schede: Giunti a questo punto, se si ha risposto correttamente a una scheda la si può spostare nello scomparto successivo. Altrimenti, nel caso di errori, la flashcard rimane nel primo scomparto.
  5. Ripetizione graduale: Le schede che si trovano negli scomparti superiori vengono riviste a intervalli più lunghi rispetto a quelle negli scomparti inferiori. Ad esempio, le schede nel secondo scomparto potrebbero essere ripetute dopo un giorno, mentre quelle nel quinto scomparto potrebbero essere ripetute solo una volta al mese.
  6. Aggiornamento e revisione continua: È importante aggiornare le schede in base ai progressi. Ancora meglio, si possono anche aggiungere informazioni in più, o includere esempi pratici.

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