La vocazione non può mancare, ma quali sono le competenze principali per intraprendere un percorso di studi in Medicina e soprattutto, quali opportunità di formazione e di carriera offre il nostro Paese?
Di solito, chi da grande vuole studiare Medicina ha le idee chiare sin da bambino. Già da piccoli vagano per casa con uno stetoscopio giocattolo tra le mani curando bambole, peluches, mamme e papà. Ma perché è importante intraprendere un percorso di studi in questo settore? Dopotutto si sa che la carriera per diventare medico è tanto soddisfacente quanto complessa e lunga. Ecco perché servono in primis tanta, tanta motivazione e determinazione.
Capiamo quindi, quali opportunità di formazione offre il nostro Paese, quali skill sono fondamentali, come fare a consolidarle e quali iniziative interessanti si intravedono all’orizzonte.
Studiare medicina, perché è importante
Studiare medicina permette di unire le conoscenze scientifiche all’aspetto umano e di contatto con le persone; è un campo in cui non si finisce mai di sperimentare e innovare, oggi ancora di più grazie ai nuovi strumenti che le tecnologie mettono a disposizione. C’è chi lo fa per “missione” o per “vocazione” e chi, invece, nutre un forte interesse per la materia e per la scienza in generale. In ogni caso, uno degli obiettivi principali di un corso di laurea in Medicina è formare professionisti che, oltre ad avere una preparazione teorico-pratica adeguata, affrontino i problemi della salute e della malattia con un approccio multidisciplinare e integrato.
Percorso formativo per studiare medicina
Innanzitutto, per chi non lo sapesse ancora, con il Tolc-Medicina (un percorso di orientamento e valutazione che avrà inizio dal quarto anno delle superiori) dal 2023 avverrà una vera rivoluzione che riguarderà le modalità di svolgimento e di ammissione ai test di ingresso (ma di questo vi abbiamo già raccontato in quest’articolo). La durata del corso di laurea a ciclo unico in Medicina è di sei anni e per laurearsi occorre ottenere 360 crediti formativi (CFU) divisi tra attività formative di base (60 CFU), attività caratterizzanti e integrative scelte dallo studente (18 CFU) e tesi finale (120 CFU). Bisogna, tuttavia, tenere presente che una volta conseguita la laurea, prima di affacciarsi sul mondo del lavoro è necessario sostenere l’esame di Stato e poi abilitarsi e iscriversi all’albo. Lo step successivo consiste nel seguire un corso di specializzazione che ha una durata che va dai due ai cinque anni al termine del quale viene rilasciato un diploma di specializzazione.
In Italia le Scuole di Specializzazione sono distinte in tre aree formative: medica, chirurgica e dei servizi clinici (per un totale di 50 corsi di specializzazione). Tra le specializzazioni più richieste ci sono:
- Chirurgia generale;
- Medicina dello sport;
- Medicina Interna;
- Pediatria.
Le competenze chiave per diventare un bravo medico
Come accade per molte altre professioni, anche quelle in ambito sanitario richiedono una serie di competenze chiave, alcune da sviluppare in corso d’opera, altre invece sono più “innate”.
Per quanto riguarda le skill più tecniche, la maggior parte di esse è chiaro che si apprenderanno via via durante gli anni di studio; tuttavia, una buona predisposizione alle materie scientifiche può essere un buon punto di partenza (soprattutto per affrontare gli esami del primo anno come fisica, chimica e biologia). Ovviamente un background più umanistico non pregiudica in alcun modo la possibilità di studiare medicina e di portare avanti una carriera di successo.
Ma la professione del medico non è puro studio, ma anche ricerca e applicazione pratica delle nozioni teoriche. Soprattutto per chi decide di lavorare sul campo e avere un approccio faccia a faccia con le persone è essenziale avere sangue freddo ed essere sempre pronto all’azione. Ed è qui che entrano in gioco le soft skill. Un’email o un meeting col cliente si possono rimandare, un codice rosso no. Serve tanta empatia, capacità di avere a che fare e relazionarsi con pazienti più diversi, dai bambini spesso terrorizzati agli anziani, fino ad arrivare a coloro che pensano di essere più esperti perché hanno cercato su Google come curarsi. Il rapporto medico-paziente è, infatti, un pilastro fondamentale in quanto influisce anche sulla qualità della diagnosi e dei trattamenti. Nonché sulla risposta e sulla collaborazione dei pazienti.
Migliori Atenei in Italia in cui studiare Medicina
Come per le altre facoltà, anche per medicina in Italia sono presenti atenei pubblici e altri privati. Ma quali sono le migliori? Partendo dagli atenei pubblici, la classifica 2022 del Censis riserva le prime tre posizioni alle università di Pavia, Milano-Bicocca e Bologna.
Sempre secondo i dati del Censis relativi all’anno accademico 2022/2023, le prime tre migliori università private del Paese in cui studiare medicina sono:
- Milano San Raffaele – 102 punti
- Roma Campus Biomedico – 92, 5 punti
- Milano Cattolica – 92 punti
Quali sono le realtà più attrattive in ambito medico/sanitario
Universum Most Attractive Employers Italy 2022, la recente classifica stilata da Universum, mostra anche le realtà certificate come le più attrattive per cui lavorare; I primi tre posti sono occupati dal SSN (Servizio Sanitario Nazionale), dall’Humanitas Research Hospital e dalla Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS.
Professioni in ambito medico
- Medico, medico chirurgo e medico specialista
Il medico senza specializzazione può trovare occupazione come sostituto (tranne che in odontoiatria, radiologia e anestesiologia) o lavorare in guardia medica; al contrario, per diventare un medico chirurgo presso il Servizio Sanitario Nazionale è necessario il diploma di formazione specifica in medicina generale (il corso ha una durata di 3 anni). La specializzazione oramai è fondamentale e tra l’altro condizione indispensabile per poter lavorare nel SSN. Attualmente in Italia ci sono 56 scuole di specializzazione (tutte a numero chiuso) e al termine della formazione (che dura cinque anni) si diventa specialista: pediatra, geriatra, ginecologo, endocrinologo, otorino, urologo, cardiologo.
Accanto alla professione più tradizionale del medico, l’ambito sanitario permette anche altri sbocchi lavorativi altrettanto interessanti da poter tenere in considerazione. Eccoli:
- Consulente
Chi studia medicina può anche dedicarsi ad attività di consulenza e collaborare sia con strutture pubbliche sia private, offrendo il proprio servizio presso centri benessere e termali, case di cura, in ambito assicurativo, presso tribunali o studi legali.
- Docente e ricercatore
Il medico può svolgere l’attività di docente e insegnare all’università o seguire dei corsi di formazione in aziende, scuole di OSS o altri enti. Può anche operare come divulgatore scientifico, curatore di rubriche mediche e traduttore di testi scientifici.
- Informatore scientifico
Dopo la Laurea in Medicina si può prestare il proprio servizio per conto di aziende farmaceutiche o lavorare in grosse aziende del settore delle tecnologie mediche.